Intervista a Cinzia Azzurra- Vi racconto il mio Universo
Musicoterapeuta, insegnante e cantautrice, Cinzia Azzurra Reghenzani, in arte solo Cinzia Azzurra, aprirà, mercoledì 16 ottobre, ore 21.00, al Mou, il concerto della cantautrice italo messicana Lupita, nell’ambito della rassegna Because the Night- La notte delle cantautrici, ideata e diretta da Marian Trapassi.
Saper convincermi a lasciarti andare/ offrirò melodie per non impazzire/ stringerò forte la tua mano senza voltarmi- canta Cinzia Azzurra in Noli respicere, title-track dell’album del 2023, nella quale rilegge in musica il mito di Orfeo ed Euridice. Prima di lei lo avevano fatto Roberto Vecchioni, con “Euridice”, nell’album Blumùn del 1993 e Carmen Consoli, con Orfeo, nell’album Stato di necessità del 1999. “Ho voluto porre l’accento sulla capacità di fidarsi e affidarsi, senza paura. Nella scrittura mi muove una impellente urgenza comunicativa personale”- racconta Cinzia Azzurra.
Al ripiegamento intimistico, alla coscienza individuale, si accompagna sempre la tensione verso l’universale, la ricerca di una comunione con l’assoluto che sembra passare anche attraverso il mistero dell’atto creativo (si ascolti a tal proposito il singolo Universo, uscito nel maggio scorso).
Cinzia, lei è musicoterapeuta. In quali condizioni patologiche o parafisiologiche viene impiegata la musicoterapia?
La musicoterapia è una disciplina terapeutica che utilizza la musica come strumento relazionale volta a raggiungere obbiettivi specifici in differenti campi d’applicazione.
La musica (qualsiasi forma abbia) è un linguaggio che nasce dal profondo e per questo il suo utilizzo è sempre valido in presenza o meno di condizioni patologiche o parafisiologiche.
E’ impiegata con le disabilità motorie e deficit cognitivi, in case di cura, ospedali, nelle scuole di vario ordine e grado. Qualsiasi età e condizione fisica può giovare della bellezza della Musica!
Non esistono controindicazioni alla musicoterapia!
E’ un modo diverso di approcciarsi al mondo, quasi avesse regole universali differenti.
La musicoterapia prevede l’utilizzo di strumenti musicali come “attrezzi” di comunicazione e relazione. Il mio lavoro e la mia specializzazione negli ultimi si stanno focalizzando sull’utilizzo esclusivo della Voce come strumento di lavoro. La Voce è ciò che abbiamo di più intimo, permette quindi una relazione più immediata senza intermediari esterni.
Il suo nuovo singolo è Universo, uscito a maggio. Sul suo profilo fb ha dichiarato: <<Quando ho scritto “Universo” era questo. Mettere in circolo. Sentirsi aggrappati.>> Vuole spiegarci più diffusamente?
Universo, Universus tutto intero. Il brano nasce da questa urgenza di totalità. Sentirsi parte di qualcosa di più grande di noi e in un certo senso sentirsi aggrappati a ciò che può salvarci dal buio, dal vuoto emotivo o da qualsiasi altra forma di solitudine.
Ho pensato agli elementi, al fuoco, all’acqua (elemento a cui sono molto legata) ed ho voluto scrivere un mantra: l’Amore dentro, come Universo.
Alla fine forse la forza superiore, ciò a cui siamo aggrappati tutti è sempre il sentimento dell’Amore nelle sue molteplici declinazioni.
“Universo” è anche il titolo di un brano di Cristina Donà. Una semplice coincidenza o c’è un comune sentire con la cantautrice di Rho?
Apprezzo molto il lavoro di Cristina Donà e sono una sua fan.
Resta però solo una piacevole coincidenza del destino.
Qual è la filosofia di fondo della sua produzione?
Le canzoni sono il mio diario sonoro. Sono il modo che ho di raccontare in qualche modo ciò che sento, quello che vivo. Sono brani estremamente autobiografici come lo sono in realtà io come persona. Difficile che mi metta a parlare di argomenti che non conosco o di sentimenti che non ho sperimentato. Volutamente mi accorgo che sono legata però all’Universale (Universo torna sempre…). I brani non hanno mai una storia ben specifica. Ciò che significa per me può essere l’opposto per chi ascolta. E ne sono felice. E’ una sorta di libertà, quella vera.
Quali sono i suoi riferimenti artistici?
Troppi da citare.
Dirò solo il nome di Tosca, perché è Musa ispiratrice in tutto ciò che fa.
Il 16 ottobre aprirà, al Mou, il concerto di Lupita per il secondo appuntamento di “Because the night”.Quali sono secondo lei le soluzioni concrete per risolvere il problema di gender gap che affligge il settore musicale?
E’ un onore poter aprire questo concerto e far parte di questo progetto che seguo da tanto.
Credo che la soluzione concreta sia sempre DARSI DA FARE.
Il gender gap purtroppo non è solo nel settore musicale. E’ un problema ideologico e storico. Ci vorranno molte generazioni per vedere risultati concreti ma credo che negli ultimi cinquant’anni tanto sia stato fatto.
Nonostante abbia una vena malinconica (che non è tristezza), sono un’inguaribile ottimista.
Credo concretamente che educare le nuove generazioni all’uguaglianza di genere posso essere l’unica strada efficace.
Lavorare quindi su ciò che esiste ma proiettarsi sempre nel futuro.