Se ne va il Produttore Franco Fiume- Addio al signore gentile della musica
Dopo una lunga malattia si è spento il produttore e regista Franco Fiume, fondatore della società di editoria musicale e produzioni discografiche RiverRecords.
Grande partecipazione e commozione ieri ai funerali, celebrati presso la Chiesa Santa Maria della Pietà, all’interno del cimitero maggiore a Milano, prima del trasferimento della salma, secondo le sue volontà, a Polignano a Mare, dove era nato.
Una vita spesa per la musica, quella di Franco Fiume, che si è occupato anche di gestione di archivi per l’editoria musicale e ha svolto attività di consulenza per importanti editori e case discografiche.
“Ai tempi del cabaret musicale suonava la chitarra e cantava- racconta il nipote Dario Fiume, batterista, dj e tecnico luci -poi, negli anni, ha privilegiato l’aspetto discografico ed editoriale. Mi ha indirizzato fin da bambino, io sono del 1982… ha influenzato la mia formazione, mi ha insegnato tantissimo… tanto che oggi la musica è diventata il mio lavoro. Per me è stato un punto di riferimento assoluto e- negli ultimi anni, dopo la scomparsa di mio padre, suo fratello, una figura paterna”.
Lo ricorda così il cantautore, attore e regista Francesco Salvi: “abbiamo realizzato tante cose insieme, era una persona gentile e generosa con tutti, sempre estremamente disponibile; ci mancherà parecchio, era un piacere non solo lavorare ma anche semplicemente passare del tempo con lui”.
Nel catalogo RiverRecords anche Walter Waldi, uno dei simboli indiscussi della canzone e del cabaret meneghini (autore- tra le altre- di “El ticch”, portata al successo da Gaber, “Quand Milan l’era Milan” e “Il palo della banda dell’ortica”, cantata poi da Jannacci), Franco Visentin e Walter Foini, che esordì nel 1966 con il gruppo “Le anime” e ottenne un ottimo riscontro di critica e di pubblico come solista, tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80.
“Ci conosciamo da oltre quaranta anni- racconta Walter Foini- abbiamo anche fatto un Cantagiro insieme. Nutriva molta considerazione per me come musicista; negli anni novanta la canzone d’autore ha conosciuto un periodo particolarmente difficile, lo scenario era cambiato…si faticava a concludere contratti. Ricordo che mi ha chiamato e mi ha detto che aveva messo su un’etichetta indipendente, la RiverRecords. Ci siamo visti e abbiamo iniziato a collaborare, con lui ho realizzato due album e diversi singoli. Mi ha dato, artisticamente, carta bianca, consentendomi di esprimermi con una libertà che nelle major non era pensabile. Il suo studio era letteralmente un porto di mare, ogni tanto entrava qualcuno- anche mentre lavoravamo- che veniva accolto, immancabilmente, con grande gentilezza. Era un un’ottima forchetta…amava la convivialità e il buon bere, soprattutto era un uomo generoso e gentile, con tutti. Nel nostro ultimo incontro, avvenuto in ospedale, mi ha spiazzato confidandomi che uno dei suoi rimpianti era non essere riuscito a “finalizzare” l’ultimo singolo da me scritto in collaborazione con Alberto Salerno. La malattia lo aveva provato fisicamente ma, nonostante tutto, abbiamo parlato di musica. Ci siamo salutati con grande commozione…”
La costante ricerca condotta da Franco Fiume sia in campo musicale che televisivo gli ha consentito di collaborare e partecipare in qualità di direttore musicale responsabile alla trasmissione di successo “Ci vediamo in TV”, condotta da Paolo Limiti sulla Rai per sette anni.
La sigla del programma, “Evviva il mio papà”, era firmata da Alberto Anelli, cantante e compositore italiano, autore- tra gli altri brani- di L'importante è finire, per Mina, su testo di Cristiano Malgioglio. Proprio in quell’occasione, in Rai, nel 1996, è avvenuto l’incontro, umano e artistico, tra Franco Fiume e Alberto Anelli. <<Franco era il curatore della parte musicale della trasmissione, è nata prima una collaborazione e poi un’amicizia, entrambe durate negli anni. Era un uomo buono, gentile, disponibile, schivo e benvoluto da tutti. Ho sempre registrato nel suo studio i provini delle canzoni che poi “mandavo in giro”- io sono un autore di canzoni…” , Franco non lasciava mai nulla al caso, era estremamente preciso e competente, un collaboratore prezioso e un tecnico formidabile. Abbiamo condiviso anche dei natali, delle domeniche…>>.
Nel ventennale dalla morte di Gino Bramieri, Franco Fiume ha firmato la regia di uno spettacolo che ha ripercorso le tappe fondamentali della lunga carriera dell’artista, con la partecipazione di Marco Columbro, Gerry Scotti, Iva Zanicchi, Paolo Limiti, i Legnanesi, Francesco Salvi, il quartetto vocale Voci di Corridoio e tanti altri ospiti del mondo della cultura e dello spettacolo.
“Ha sempre fatto tutto per gli altri- racconta l’attore, regista e organizzatore di eventi Giulio Guerrieri- dietro le quinte, con impegno e dedizione.”
Storica la collaborazione con il musicista e cantautore Tonino Scala, visibilmente emozionato nel ricordarlo.
<<Con Franco abbiamo iniziato a lavorare insieme nel 1987, lui a quei tempi aveva lo studio a Barlassina… siamo stati i primi nel mondo dell’animazione a comporre le sigle originali per i villaggi turistici; tra le voci Paola Folli, Luisa Corna …poi abbiamo iniziato a registrare le commedie musicali, le parodie, i famosi “centoni” che si fanno sempre per i villaggi turistici e poi anche dei dischi. Con lui ho registrato gli album “Etica vita” e “Bagliori” e il singolo “Dentro ognuno di noi”.L’ultimo singolo che abbiamo registrato insieme è “Un giorno senza te”,che uscirà a breve; voglio dedicargli questa uscita, questo lavoro in cui entrambi abbiamo messo l’anima.
Con lui abbiamo realizzato anche le musiche per il libro di Luisa Corna “Tofu e la magia dell’arcobaleno”.
Via Mac Mahon era la mia seconda casa, la casa sempre aperta a tutti gli amici, il ritrovo di tutti i musicisti che collaboravano con lui… si andava a mangiare da Giuseppe, ci si ritrovava lì dopo aver lavorato… una birra e un hamburger o una pizza, era il momento più bello…
Sono stati periodi belli, anche quest’ultimo anno ce lo siamo vissuto, tutto sommato, tra i dolori e le gioie, spero che ora riposi in pace.>>
Barbara Spadafora