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Le feste natalizie si avvicinano incalzanti e portano con sè gli "strappi alla dieta" tipici di questo periodo dell'anno. Street Food Xmas Festival sembra essere stato creato proprio a questo scopo: preparare lo stomaco ai cenoni di Natale, e si svolgerà dal 5 all'8 dicembre al Cargo di Milano.

Street Food Xmas Festival è una vera e propria celebrazione del cibo di strada di qualità, e rivendica l'onore dei vecchi Apecar, non più visti come il tre ruote sgangherato del nonno con cui fare pratica di guida, ma ora mezzi cool e versatili. Non ci saranno solo Api urbane, ma anche camioncini, rimorchi d’antan, caravan o airstream: il cibo è mobile, cheap e chic; parteciperanno chef provenienti da tutta Italia che proporranno i loro piatti tipici e le sfiziosità regionali sulle loro cucine itineranti.

L'elenco dei partecipanti è veramente molto vario, dal vecchio furgoncino dei gelati, dolci e cioccolata calda di Eskimo Pastry food truck, alla braceria mobile per assaggiare bombette e alette di pollo alla griglia di Moto Guzzi Grill. E ancora: hamburger gourmet, gnocco fritto, birre italiane di qualità, trofie, farinate e dolci... Particolari e innovative sono le miasse di Farinel: piadine di origine medievale a base di farina di mais, cotte su antichi ferri arroventati sul fuoco a legna, che vengono farcite al momento con salumi e formaggi locali.

L'ingresso è totalmente gratuito e potrete assaggiare tutte le specialità dalle 11:00 alle 22:00.

STREET FOOD XMAS FESTIVAL 5-8 dicembre 2015 Cargo, via Meucci 43 - Milano Orari: dalle 11:00 alle 22:00 Partecipanti: Eskimo pastry food truck, Moto Guzzi Grill, Fuoridimente, Mr Max, Farinel, Birrabus, La Pestolotte, La Farinata, Mignon, El Caminante, God Save the Food, Caravin street wine.

 

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Venerdì 4 dicembre 2015 Sorgente Sonora omaggia gli ultimi trent’anni di musica elettronica con l’arrivo dei producer Max Loderbauer e Tobias al Tunnel Club di Milano con il progetto live N.S.I. (Non Standard Institute).

 

Max Loderbauer inizia la sua carriera alla fine degli anni 80 emergendo con il disco Fischerman’s Friend, collabora alla creazione di vari party della scena underground tedesca e nel 2009 fonda con Vadislav Delay e Von Osvald il Moritz Von Osvald Trio. Al fianco di Ricardo Villalobos crea nel 2011 re:ECM, progetto che porta alla pubblicazione di remix di alcuni brani della storica etichetta jazz ECM, mentre nel giugno 2015 su Perlon con il nuovo album Safe In Harbour per la prima volta i due sono uniti in una sola identità artistica chiamata Vilod.

 

Pink Elln aka Tobias Freund o semplicemente Tobias è uno degli indiscussi pionieri dell’ingegneria del suono moderna. La sua carriera comincia nei primi anni ‘80 nello studio del produttore tedesco Frank Farian, dove entra in contatto con le macchine analogiche. Acid, Ambiend e Techno, un percorso sonoro lungo trent’anni, che ha dato vita a progetti come Sieg Über Die Sonne con Jorge Gonzalez (dei Los Updates) e Martin Schopf (in arte Dandy Jack) o Odd Machine insieme a Ricardo Villalobos.

 

Warm up a cura di Dariolem

 

www.residentadvisor.net/dj/maxloderbauer www.residentadvisor.net/dj/tobiasfreund

 

Venerdì 4 dicembre

Frames + Subculture presentano

Sorgente Sonora #6 N.S.I. Non Standard Institute Max Loderbauer & Tobias live

Ore 23,00

Tunnel Club – Milano Biglietti 5/10€

 

Tunnel Club via Sammartini 30, Milano Infoline: +39 328 768 3652 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Dall’1 al 13 Dicembre la  Fondazione Cineteca Italiana presenta, presso Spazio Oberdan e MIC (Museo Interattivo del Cinema), una rassegna cinematografica, IL MIO NOME È GIOVANNA, GIOVANNA D’ARCO, rassegna che fa parte del palinsesto di Prima Diffusa, in collaborazione con Comune di Milano e Edison.

Protagonista della stagione scaligera sarà proprio l'opera "Giovanna d'Arco" di Verdi, diretta dal Maestro Riccardo Chailly, e per il quarto anno consecutivo verrà proiettata il 7 dicembre alle ore 17.30 in diretta su grande schermo al MIC, e per la prima volta anche allo Spazio Oberdan.

Per accompagnare questo speciale evento, la Cineteca dedica una rassegna alle molteplici versioni del racconto della "pulzella di Orleans" reallizzate dai più grandi registi della storia del cinema.

Gli esordi cinematografici di Giovanna d’Arco coincidono con le origini del cinematografo: nel 1895 infatti, Edison confeziona Execution of Joan d’Arc, un’unica inquadratura dell’eroina al rogo della durata inferiore al minuto. Anche il padre del cinema di fantasia George Méliés, nel 1900, mette in scena Jeanne d’Arc composto da 12 tableaux animati dipinti a mano. Nel 1909 invece Albert Capellani realizza per la Pathé Jeanne d’Arc, mettendo insieme dieci quadri che richiamano il percorso iconografico medievale.

In programma anche La Merveilleuse vie de Jeanne d’Arc di Marco De Gastine (1929), uno dei due film commissionati in occasione dei 500 anni dalla morte della pulzella d’Orleans, ed essendo l’altro il capolavoro di Dreyer, venne ben presto dimenticato a dispetto della sua modernità. Conservata nell’Archivio della Cineteca Italiana, rimane una pellicola rarissima, che rende questa proiezione particolarmente preziosa.

Oltre al citato capolavoro di Carl Theodor Dreyer La passione di Giovanna d’Arco, in programma anche il recentissimo Nitrate Flames, il documentario su Renée Falconetti, protagonista proprio del capolavoro del regista norvegese.

Dopo l’introduzione del sonoro, tanti i ritratti d’autore dell’eroina firmati da Jacques Rivette, Robert Bresson, che ricostruisce la vicenda del processo per riattualizzare il personaggio, Victor Fleming, che sceglie la bravissima Ingrid Bergman, protagonista anche della versione di Roberto Rossellini, e infine il kolossal di Luc Besson, che mette invece in campo una straordinaria Milla Jovovich.

Assolutamente da non perdere poi la proiezione del documentario "Teatro alla Scala - Il tempio delle meraviglie", una visita senza precedenti in uno dei templi dell'arte e dello spettacolo mondiale.

 

PROGRAMMA

Dall’1 al 7 dicembre

Martedì 1 dicembre h 17.00

Giovanna d'Arco (Victor Fleming, con Ingrid Bergman e Josè Ferrer. USA, 1948, 145')

Mercoledì 2 dicembre h 17.00

Giovanna d'Arco - Parte I: Le battaglie  (Jacques Rivette, con Sandrine Bonnaire e Patrick Le Mauff. Francia, 1994, 129' con Sandrine Bonnaire e Patrick Le Mauff)

Giovedì 3 dicembre h 17.00

Giovanna d'Arco - Parte II: Le prigioni  (Jacques Rivette, con Sandrine Bonnaire e Patrick Le Mauff. Francia, 1994, 127')

Venerdì 4 dicembre h 17.00

La passione di Giovanna d’ Arco  (C.T. Dreyer, con Renée Falconetti e Antonin Artaud. Francia, 1928, b/n, 85’, muto)

Sabato 5 dicembre h 18.00

Nitrate Flames (Mirko Stopar, con Renée Falconetti. Norvegia, 2014, 63', v.o.sott.it.)

Domenica 6 dicembre h 17.30

Giovanna d’Arco  (Luc Besson, con Milla Jovovic e Dustin Hoffman. Francia, 1999, 161’)

Lunedì 7 dicembre h 17.30

Serata inaugurale del Teatro alla Scala

La rassegna fa parte del palinsesto di Prima Diffusa, in collaborazione con Comune di Milano e Edison

Giovanna d’Arco

(Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera. Regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier, Direttore Riccardo Chailly)

 

SPAZIO OBERDAN

Dal 7 al 13 dicembre

Lunedì 7 dicembre h 17.30

Serata inaugurale del Teatro alla Scala

Giovanna d’Arco  (Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera. Regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier, Direttore Riccardo Chailly)

Lunedì 7 dicembre h 21.30 / Giovedì 10 dicembre h 17

Jeanne d’Arc (Georges Méliès, Francia, 1900, cortometraggio, muto)

Jeanne d’Arc (Pathé Freres, Francia, 1914, cortometraggio, muto)

Il processo di Giovanna d’Arco Regia, scenegg. e dialoghi: Robert Bresson. Int.: Florence Carrez, Jean-Claude Fourneau, Marc Jacquier, Richard Pratt, André Brunet. Francia, 1961-62, b/n, 65’, v.o. sott. it., copia restaurata.

Martedì 8 dicembre h 19

La Merveilleuse vie de Jeanne d’Arc (Marco De Gastine, con Genevois Simone. Francia, 1929, 75’, muto con accompagnamento musicale dal vivo)

Mercoledì 9 dicembre h 21.15

Giovanna d'Arco al rogo  (Roberto Rossellini, con Ingrid Bergman, Tullio Carminati e Giacinto Prandelli. Ita/Fr, 1954, b/n, 76')

Giovedì 10 dicembre h 21.15 / Venerdì 11 dicembre h 19 / Domenica 13 dicembre h 17

Teatro alla Scala – Il tempio delle meraviglie (Luca Lucini, Silvia Corbetta, Piero Maranghi. Italia, 2015, 95’)

Sabato 12 dicembre h 17

Giovanna d'Arco - Parte I: Le battaglie  (Jacques Rivette, con Sandrine Bonnaire e Patrick Le Mauff. Francia, 1994, 129')

Sabato 12 dicembre h 21.15

La passione di Giovanna d’ Arco  (Carl Theodore Dreyer, con Renée Falconetti e Antonin Artaud. Francia, 1928, b/n, 85’, muto)

Domenica 13 dicembre h 18.45

Giovanna d'Arco - Parte II: Le prigioni  (Jacques Rivette, con Sandrine Bonnaire, e Patrick Le Mauff. Francia, 1994, 127')

 

INFO:

T 02.87242114 / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / www.cinetecamilano.it

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A Milano, un tunisino di fede musulmana che rappa in italiano e vive in città da dieci anni, dove ha messo su anche famiglia, incontra una rapper calabrese che, per la prima volta nella sua carriera, rima in arabo mettendo a frutto sia i suoi studi sia i suoi soggiorni in Siria e Yemen del 2008/2009. A unirli è una sottocultura urbana nata a New York, nel Bronx, che ora dà voce a mezzo mondo. Così nasce la collaborazione tra Karkadan e Loop Loona.

 

Dio c'è è un brano che dimostra come i confini culturali siano sempre meno netti (basti dire che Karkadan nel testo cita dei passi della Bibbia), un inno alla convivenza in cui la religione è lo spunto di partenza per parlare dell’attualità sociale e di politica internazionale con particolari riferimenti ai conflitti mediorientali. Si tratta del secondo singolo che anticipa l'uscita del nuovo lavoro di Karkadan, Klit W Radit (Mangio e vomito), in cui il rapper affronta varie tematiche sociali e collabora esclusivamente con artisti italiani.

 

Nel video, realizzato da Daniele Riva con la collaborazione di Luca Del Torre, c'è una rappresentazione della realtà fatta con alcune licenze artistiche e provocazioni tipiche dello stile di Karkadan.

 

LINK YOUTUBE

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Gli appassionati di prelibatezze gastronomiche fiorentine e tutti gli intenditori e cultori del buon cibo hanno ormai un punto di riferimento a Milano: Procacci, lo storico locale di via Tornabuoni a Firenze specializzato in panini al tartufo, ha aperto infatti in corso Garibaldi 79, per deliziarsi con sapori autentici accompagnati da un buon calice di vino.

Panini reali, dalla ricetta rigorosamente segreta. Al tartufo, al tartufo e fois gras, al burro e acciughe, o ancora al salmone e rucola e al brie e gelatina … se ne conoscono solo gli ingredienti principali, racchiusi in un pane morbidissimo, preparato sempre allo stesso modo dal 1885. Tutti accompagnati dal vino più adatto per esaltarne i sapori.

 

Un ambiente rilassato, con settanta posti a sedere (cinquanta in e venti out), dove si possono gustare una selezione di piatti semplici dall’anima fiorentina, come carpacci, panzanella e pappa al pomodoro, oltre a gazpachi di Procacci e varie ricette a base di tartufo.

Un’enogastronomia con bistrot, dove – già da questo periodo – potrete trovare deliziose idee regalo. Procacci infatti porta il tartufo sulle tavole delle Feste.

Da Procacci è possibile trovare il regalo ideale per i veri cultori del buon cibo. A disposizione, confezioni di diverse dimensioni da comporre a piacere scegliendo tra le prelibatezze in vetro al tartufo: burro con tartufo, riso con tartufo, filetti di alici con tartufo, olio extravergine di oliva al tartufo bianco, aceto balsamico con tartufo nero.  Oppure tagliolini con tartufo, sale grosso o fino con tartufo, tartufo fresco, essiccato o in salamoia.

Per chi ama gli abbinamenti più ricercati, il miele con il tartufo bianco è ideale con i formaggi, insieme alle salse gelée al vino rosso o al vino dolce.

 

Procacci

Corso Garibaldi, 49

02/65560659

Fb: Procacci Milano

Aperto dal lunedì al sabato dalle 9,00 alle 24,00

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20° anno di concerti di BNL e Gruppo BNP Paribas per la ricerca contro la distrofia muscolare e le malattie di carattere genetico.

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI Diretta da STEVEN MERCURIO FILARMONICA ARTURO TOSCANINI La Musica del Cinema italiano

La Dolce Vita: la musica del cinema italiano”, il più prestigioso omaggio mai realizzato alle colonne sonore del cinema italiano, arriva a Milano lunedì 30 novembre all’auditorium Fondazione Cariplo, concerto per Telethon.

Il format attinge al ricco catalogo di musica da cinema del Gruppo Sugar per dare vita a uno spettacolo di grande impatto emotivo in cui le colonne sonore più rappresentative dei grandi capolavori italiani sono eseguite dal vivo dall’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, diretta dal Maestro e compositore di fama internazionale Steven Mercurio.

I brani del concerto - composti da Nino Rota, Ennio Morricone, Luis Bacalov, Nicola Piovani e molti altri grandi maestri della musica da cinema - sono tratti da film che con le loro musiche hanno fatto la storia del grande schermo: 8 ½, La Dolce Vita, Amarcord, Il Postino, il Gattopardo, Nuovo Cinema Paradiso e La Vita è Bella, nei nuovi straordinari arrangiamenti e orchestrazioni di William Ross. Sul palco, insieme all'orchestra grandi solisti quali Alice, Morgan, Tosca, Federico Paciotti, che arricchiscono le serate con suggestive performance.

Special Guest dello spettacolo Raphael Gualazzi.

Durante il concerto-evento lo spettatore è proiettato in un vero e proprio viaggio musicale accompagnato dalle immagini originali create da Giuseppe Ragazzini che richiamano, attraverso la musica, le storie dei vari film e i diversi stati emotivi che suscitano. L'elemento unico dello spettacolo è infatti quello di ribaltare il rapporto tra immagini dei film e colonna sonora, in cui, generalmente, la musica è al servizio delle immagini. In questo caso, invece, sono le straordinarie animazioni di Ragazzini, pittore, scenografo e visual-artist, ad accompagnare le coinvolgenti colonne sonore eseguite dal vivo, creando una sintesi emotiva che porta lo spettatore a rivivere i tanti e diversi film evocati.

A firmare la regia è Giampiero Solari che arricchiste con la sua creatività l'eccellenza assoluta dell’evento e alterna i visuals con immagini di repertorio scelte grazie alla collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà che nel 2014 ha celebrato i suoi 90 anni.

Il format è stato inaugurato con grande successo a New York il 16 e il 17 Settembre 2014 nell’elegante cornice dell’Avery Fisher Hall del Lincoln Center for the Performing Arts (tra il pubblico anche un entusiasta Woody Allen). Per la prima volta in 173 anni, la NY Philharmonic ha dato il via alla sua stagione con un evento dedicato alla musica del cinema italiano.

Ospite d’onore dell’evento americano Martin Scorsese, celebre regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico, padrone di casa di una serata tutta italiana

BNL E BNP PARIBAS PER TELETHON

Siamo arrivati alla ventesima edizione del grande Concerto per Telethon che BNL e le Società del Gruppo BNP Paribas organizzano ogni anno a novembre a Milano, per contribuire alla raccolta fondi.

La partnership di BNL e del Gruppo BNP Paribas Italia con Telethon, per la lotta alla distrofia muscolare e alle altre malattie di carattere genetico, è uno dei maggiori progetti di fund raising in Europa: una collaborazione che ha permesso di raccogliere complessivamente, dal 1992, 256 milioni di euro. Questa cifra ha contribuito ad aiutare la Fondazione Telethon nel finanziare 1547 ricercatori, più di 2532 progetti di ricerca su 450 malattie genetiche rare che hanno prodotto oltre 9380 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali e hanno permesso di sviluppare 27 diverse strategie terapeutiche per 25 malattie genetiche rare prima considerate incurabili

BNL e il Gruppo BNP Paribas pongono la responsabilità sociale come elemento cardine della loro attività, confermando il proprio ruolo d’impresa che opera non solo come attore economico-finanziario, ma anche come soggetto attivo nel favorire la diffusione di valori condivisi, vero e proprio patrimonio collettivo.

Ad oggi Telethon ha investito in ricerca scientifica quasi 500 milioni di euro

Per ulteriori informazioni sulle attività di Telethon e sulla raccolta BNL: telethon.it; telethon.bnl.it.

Info:

AUDITORIUM DI MILANO, Largo Gustav Mahler Lunedì 30 Novembre – ore 21.00 I biglietti del concerto saranno disponibili: nelle Agenzie BNL di Milano e presso l’Auditorium di Milano (tel. 02/83389401-2-3)

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Dal 30 novembre al 31 dicembre, sala Shakespeare testo di Bertolt Brecht traduzione di Ferdinando Bruni regia e scene di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

Considerata una delle migliori commedie di Brecht, scritta nel 1940 a guerra da poco iniziata, "Puntila e il suo servo Matti" fu rappresentata per la prima volta quando Brecht rientrò in Europa dall'esilio negli Stati Uniti, dapprima a Zurigo nel 1948, poi scelta per inaugurare nel 1949 la prima stagione del Berliner Ensemble.

Brecht mette in scena una "variante" di dottor Jeckyll e Mister Hyde: il ricco possidente Puntila è infatti un personaggio a due volti, schizoide e alienato. Da sobrio è un tiranno che perseguita i suoi dipendenti, sfrutta i suoi operai e vuol dare la figlia Eva in moglie a un diplomatico inetto e a caccia di dote, mentre, quando è ubriaco, diventa amico di tutti e vuol far sposare Eva al suo autista Matti, che tratta su un piano di parità. Sfortunatamente le sbronze passano sempre... Al tagliente Matti il compito di smontare le false promesse e la falsa bontà del suo padrone, in un rapporto che a tratti richiama nobili precedenti (da Don Chisciotte/Sancho Panza a Don Giovanni/Leporello) e a tratti rimanda alle comiche finali dei film muti.

Una riflessione sulla compresenza del bene e del male nell’animo umano, una sferzante allegoria del capitalismo. E il messaggio di Brecht, attualissimo in un mondo in cui l’uno per cento della popolazione detiene metà della ricchezza globale e il resto delle risorse è in mano a un quinto degli abitanti, suggerisce che solo un’autentica eguaglianza, piuttosto che uno slancio filantropico individuale, può davvero colmare il divario fra ricchezza e povertà e che il benessere di cui godiamo altro non è che il ghigno di Puntila ubriaco.

Ferdinando Bruni e Francesco Frongia firmano il primo Brecht "made in Elfo", a sessant'anni dalla morte del drammaturgo, i due registi scelgono una "commedia popolare" - secondo la definizione brechtiana - che nell'allestimento pensato per il grande palco della sala Shakespeare sprigiona tutto il suo potenziale comico facendo emergere, con esiti spesso esilaranti, le contraddizioni e le disuguaglianze sociali di un'epoca che, pur con altri abiti e abitudini, somiglia nella sostanza alla nostra.

In scena una compagnia affiatata di dodici attori di diverse generazioni che sa dosare ritmi incalzanti e sospensioni liriche. A guidarli Ferdinando Bruni nel ruolo mutevole e schizofrenico di Puntila, affiancato dal servo Matti di Luciano Scarpa che torna tra le file dell'Elfo dove aveva interpretato Orazio nell'Amleto, Elicone nel Caligola, il giovane Eugenio nella Bottega del caffé. Completano il cast Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Corinna Agustoni e Luca Toracca, insieme agli "elfi d'adozione" Umberto Petranca, Nicola Stravalaci, Matteo de Mojana, Carolina Cametti e ai nuovi scritturati Francesca Turrini e Francesco Baldi.

Le scene, firmate da Bruni e Frongia, alludono a un ambiente rurale del secolo scorso, tra sipari di tela grezza stampati come enormi monete, sacchi di iuta pieni di soldi, quarti di bue appesi, immagini di animali scuoiati, ossa e crani a richiamare quanto di crudele si nasconda dietro la facciata bucolica della vita contadina.

I costumi di Gianluca Falaschi rimandano ironicamente agli anni bui del primo dopoguerra con la marsina, il panciotto e la tuba dell’eterno capitalista Puntila e dei suoi amici notabili, con gli abiti hollywoodiani di Eva (da camera, da sera, sportivi...) o coi costumi consunti e rattoppati delle cameriere e dei contadini. Un mondo che spazia dalle comiche di Charlot alle foto di August Sander.

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Venerdì 27 novembre è l’ennesima serata di debutto per la fitta stagione teatrale presentata dal Franco Parenti di Milano. “Il lavoro di Vivere” di Hanoch Levin, peraltro reduce del grande successo riscosso lo scorso anno, va in scena con la regia di Andrée Shammah e la ripresa di Carlo Cecchi, grande maestro del teatro italiano, protagonista dell’opera insieme a Fulvia Carotenuto e Massimo Loreto.

Hanoch Levin è uno dei più importanti autori e drammaturghi israeliani, il suo lavoro comprende commedie, tragedie, e cabaret satirici. L’idea di teatro che proponeva è irriverente, nei testi unisce spiritualità e cruda realtà, le situazioni più imbarazzanti celano la poesia dei suoi intenti. La critica verso la cultura borghese si fonde ai contrasti tra carne e spirito, facendo emergere la vera essenza dell’uomo meschino: colui che sogna di stare nel riflesso della luce della felicità altrui.

“Il lavoro di vivere” narra il rapporto di amore e odio tra due persone di mezza età, dalle quali il sentimento reciproco emerge solo a tratti, intervallato da dure parole, rimpianti ed insulti. L’opera si apre all’insegno del sarcasmo, i coniugi si rivolgono vicendevolmente con appellativi cattivi, provano rimorsi l’uno nei confronti dell’altra, ma allo stesso tempo non riescono a distaccarsi e a rompere il loro rapporto.

Yona accusa la moglie Leviva dei suoi insuccessi, ma al contempo prova pena per lei fino ad ammettere che «non riesce a vivere né con lei né senza di lei». L’uomo ritrova nella donna le sue origini, il duro rapporto con la sua terra, Israele, con la quale insiste il suo rapporto di amore e odio. Intorno a queste due persone ci sono dubbi, paure, prima la morte, ed il rimpianto di non aver raggiunto i propri obbiettivi, fino a porsi la più banale delle domande “Cosa è successo? Come siamo potuti arrivare a questo punto?”.

A risolvere i loro interrogativi interverrà un terzo personaggio, amico di Yona, che con sottile ironia e indirettamente, tratterà molti luoghi comuni del suo popolo. Lo spettatore ride di gusto, senza accorgersi che sta ridendo di sé stesso.

La scenografia di Gian Maurizio Fercioni ospiterà lo spettacolo fino al 13 dicembre, accompagnata dalle musiche di Michele Tadini, le luci di Gigi Saccomandi ed i costumi di Simona Dondoni.

 

“Il lavoro di Vivere” 27 novembre – 13 dicembre 2015

di Hanoch Levin

uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah ripreso da Carlo Cecchi con Carlo Cecchi, Fulvia Carotenuto, Massimo Loreto collaborazione alle scene Gian Maurizio Fercioni collaborazione alle luci Gigi Saccomandi costumi Simona Dondoni musiche Michele Tadini Produzione Teatro Franco Parenti

 

INFO e PREVENDITE: Biglietti intero 32€; under26/over60 18 €; convenzionati 22,50€ (prevendita 1,50 €)

martedì ore 20.00; mercoledì ore 19.15; giovedì ore 20.30; venerdì ore 19.15; sabato ore 21.00; domenica ore 16.00; lunedì riposo

Tel : 02 59 99 52 06 E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sito : http://www.teatrofrancoparenti.it Fb : http://www.facebook.com/teatrofrancoparenti

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Se siete nostalgici della Spagna e delle sue specialità culinarie, a Milano è in arrivo il locale per voi.

A inizio dicembre aprirà a Milano, sul Naviglio pavese, la catena "100 montaditos" – già presente in altre parti d’Italia - che offre i panini tipici spagnoli riempiti con 100 ingredienti a un prezzo a partire da 1 euro. Saranno servite anche altre specialità tipiche iberiche come tortillas, patatas bravas e sangria.

 

"100 montaditos" è una catena in franchising specializzata nei tipici panini spagnoli e altre prelibatezze iberiche. Ancora non è stata rivelata la data precisa dell’apertura, ma sicura è la location: i frequentatissimi Navigli, in via Ascanio Sforza 49.

La formula di "100 montaditos", catena che in altre città d'Italia ha avuto molto successo, è semplice: si basa su dei panini speciali, preparati con ricetta segreta e di dimensioni contenute, ideali come spuntino, che possono essere farciti con 100 ingredienti diversi. Si va da quelli tipici spagnoli, come "jamon serrano" formaggio iberico e "tortilla", a ingredienti ideali per vegetariani.

Oltre ai diversi tipi di "montaditos", anche dolci, il locale offrirà aperitivi tipici spagnoli come "patatas bravas", insalate e stuzzichini. La vera forza della catena è il prezzo: i montaditos possono essere acquistati singolarmente (a partire da 1 euro e fino a 2,5 euro) o in combinazioni già predefinite a seconda dei gusti di ognuno: carnivori, vegetariani, amanti del cioccolato o della dieta mediterranea.

A completare l'offerta la birra e il "tinto de verano", la tipica sangria spagnola, anche queste a prezzi davvero competitivi.

Come per tutti gli altri punti vendita della catena, infine, un giorno alla settimana scatterà "l'Euromania": tutti i panini verranno offerti al prezzo di un euro.

 

100 Montaditos Navigli Milano

Via Ascanio Sforza 49

Milano

www.italy.100montaditos.com

Fb: 100 Montaditos Navigli Milano

 

Indira Fassioni

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Questa sera il Teatro Officina sarà presente alla Casa della Carità con lo spettacolo "L'ultima cena. La cena degli ultimi" per la regia di Massimo de Vita, tappa di un tour che prevede l'approdo in alcuni luoghi significativi di accoglienza a Milano, con l'obbiettivo di sensibilizzare riguardo il tema della mancanza di cibo per gran parte dell'umanità.

Realizzato in collaborazione con "Expo in città", il Teatro Officina propone un ensemble di autori e testi di vario genere, selezionati da Maurizio Meschia: dalla letteratura internazionale, con Neruda, Szymborka e Prevert, agli scrittori italiani come Manzoni, Gadda ed Eduardo, fino a raggiungere la cultura popolare della Commedia dell'arte e del comico con Scarpetta, Campanelli e Totò.

Insieme vi saranno anche delle video installazioni, curate da Antonio Grazioli, che mostreranno il celeberrimo dipinto di Leonardo, "L'ultima cena", per poi concludersi sui miseri pasti dei meno fortunati.

Gli attori non saranno distaccati, bensì gireranno tra il pubblico con l'intento di creare un clima conviviale e di vicinanza allo spettatore, infatti sarà quest'ultimo, ognuno in autonomia e nella propria interiorità, ad elaborare una riflessione sui contenuti proposti e a trarne le conclusioni.

Il Teatro Officina è nato a Milano nel 1973 come teatro di sperimentazione. A partire dagli anni Novanta ridefinisce ulteriormente la sua vocazione verso il lavoro culturale radicato con il territorio, elaborando un proprio metodo di ricerca delle narrazioni popolari e di restituzione sociale delle stesse. Tra il 2004 e il 2007 aveva già collaborato con la Casa della Carità per favorire l'inserimento della struttura nel quartiere, organizzando momenti volti al dialogo tra gli anziani della zona ed i nuovi ospiti stranieri della Casa.

 

“L’ultima cena. La cena degli ultimi”

Casa della Carità – Via F. Brambilla 10, Milano

26 novembre 2015 ore 21.00

INGRESSO LIBERO

Regia Massimo de Vita Con Massimo de Vita, Tano Avanzato, Francesco Arioli, Lorenza Cervara, Maria Letizia Dorsi, Tiziana Fogli, Stefano Grignani, Anna Lisa Iodice, Sebastian Loque Herrera, Adriano Rizzo Testi scelti da Maurizio Meschia Video istallazioni: Antonio Grazioli Scenografia: Alice Benazzi Luci: Beppe Sordi Produzione: Teatro Officina in collaborazione con Expo in città

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Direttore Responsabile
INDIRA FASSIONI

Se vuoi scriverle: direttore@nerospinto.it

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