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Lo Spazio Porpora di Milano ospita la mostra Tra Nostalgia e Memoria dell’artista meneghina Maristella Laricchia.

E’ un dato di fatto che la parte più visibile dello yoga è costituita dalle posizioni in cui facciamo scivolare il nostro corpo: le Asana. O gli Asana: in sanscrito è un termine neutro. Si è deciso per convenzione che i termini neutri del sanscrito prendano il genere maschile in italiano; quindi, il modo accademicamente corretto sarebbe dire "gli asana", ma terminando in "a" viene molto naturale porre l'articolo al femminile, tanto più che i termini che servono a tradurre asana, posizione, postura sono tutti femminili.

Gli Asana sono un punto di partenza per raggiungere una qualità interiore diversa, ci insegnano a osservare con attenzione maggiore la muscolatura e il respiro, ma allo stesso tempo donano benefici all’interno del nostro corpo coinvolgendo positivamente alcuni processi fisiologici che il nostro corpo svolge quotidianamente. E’ una sorta di regalo che noi possiamo fare al nostro corpo e al nostro spirito. Per usare un insegnamento che ho ricevuto dal buddhismo posso dire con sicurezza che la nostra apparenza nel mondo materiale viene fortemente influenzata dal nostro universo interiore che, come un giardino Zen, perfetto e meticolosamente curato, si riflette di conseguenza nel nostro sguardo, nei nostri movimenti, nella nostra postura o modo di camminare.

Ovviamente si potrebbe scrivere un’enciclopedia sui benefici delle posizione yogiche. Come sappiamo, questa disciplina ha una storia millenaria e tutt’oggi continua ad esser studiata ed espansa con studi e ricerche sempre nuove. Qui di seguito un breve sunto dei regali che facciamo al nostro corpo con le Asana.

Digestione. I fattori nutritivi necessari ai tessuti sono costituiti da proteine, grassi, zuccheri, sali e ossigeno. Tutte queste sostanze sono trasportate ai tessuti dal sangue. Le prime quattro sono derivate dal cibo e dalle bevande assunte e la loro disponibilità dipende dalla quantità e qualità del cibo, ma anche dal potere di digestione e di assorbimento dell’apparato digerente.

Ecco che l’apparato digerente e quello circolatorio devono essere mantenuti efficienti affinché i tessuti possano ricevere un apporto adeguato di sostanze.

Tutti gli organi preposti alla digestione e assimilazione dei cibi sono contenuti nella cavità addominale, sostenuti in basso dal pavimento pelvico e su tutti gli altri lati da muscoli molto robusti. La natura ha provveduto al mantenimento del tono degli organi digestivi con un massaggio lieve e automatico 24 ore su 24. Tale massaggio tuttavia si esplica solo se i muscoli addominali sono forti ed elastici e le posizioni yoga preservano la forza e l’elasticità dei muscoli addominali producendo un massaggio forzato e vigoroso agli organi addominali.

È scientifico che i muscoli mantengono forza ed elasticità se sono sottoposti a esercizi di stiramento e contrazione.

Bhujangâsana (cobra), ardha-shalabhâsana (locusta), dhanurâsana (arco) sono ottimi esercizi di stiramento dei muscoli addominali anteriori e servono come esercizi di contrazione dei muscoli posteriori.

Yoga-mudrâ (sigillo dello yoga), pascimottânâsana (pinza), halâsana (aratro) contraggono vigorosamente i muscoli addominali anteriori e pongono i muscoli in una condizione di benefico stiramento.

Ciò che queste sei posizioni fanno per i muscoli anteriori e posteriori, vakrâsana (torsione semplice) fa per i muscoli addominali laterali; ardha-shalabhâsana (locusta) stimola direttamente il diaframma.

È dunque chiaro che gli âsana costituiscono un efficiente esercizio per tutti i muscoli addominali e li mettono in condizione di esercitare molto efficacemente il massaggio automatico dei visceri, mantenendoli nella loro posizione corretta ed evitando il rischio di prolasso e «sfiancamento» dei muscoli del pavimento pelvico.

Circolazione: il lavoro di trasporto dei nutrienti ai diversi tessuti è svolto dal sangue che circola nel corpo. Per evitare che il cuore (che è un muscolo) si atrofizzi è utile sottoporlo alternativamente a un aumento e a una diminuzione di pressione. Quindi anche un cambiamento pressorio all’interno della cavità ove è situato il cuore gli verrà trasmesso. Bhujangâsana (cobra), ardha-shalabhâsana (locusta), dhanurâsana (arco) determinano alternativamente un aumento di pressione sul cuore e così agiscono anche viparîta-karanî (mezza candela), halâsana (aratro), sarvangâsana (candela). Inoltre in queste ultime tre posizioni le vene si svuotano passivamente verso il cuore, senza la minima sollecitazione sulle loro pareti. Questo preserva e ristabilisce il tono venoso (chi soffre di vene varicose può trarre giovamento da queste posizioni).

Respirazione: i polmoni devono essere sani, i muscoli respiratori devono essere tonici, le vie respiratorie devono essere libere. Shalabhâsana (locusta) mantiene elastico il tessuto polmonare, mettendo in azione ogni alveolo e analogamente agisce parvatâsana (montagna sacra).

Sistema nervoso: in sarvangâsana (candela), halâsana (aratro), pascimottânâsana (pinza), yoga-mudrâ (sigillo dello yoga) la colonna si flette in avanti. Con bhujangâsana (cobra), ardha-shalabhâsana (locusta), dhanurâsana (arco) la colonna si estende all’indietro. In vakrâsana (torsione semplice), trikonâsana (triangolo), la colonna compie una torsione. La colonna vertebrale è l’involucro del midollo spinale, donde l’importanza delle posizioni che la sollecitano. Sono infatti molte le malattie connesse con il sistema nervoso: depressione, ansia, nervosismo sono il destino di molti occidentali. Una mobilizzazione di quest’asse, eseguita con dolcezza e una respirazione intelligente, assicura un ritorno progressivo all’equilibrio nervoso.

C’è un detto secondo cui la nostra età è quella che ha la nostra colonna vertebrale in termini di flessibilità ed elasticità. Eseguendo le posizioni yoga si permette alla colonna di svolgere tutti i movimenti necessari al mantenimento della sua elasticità e flessibilità.

 

Namaste, Vittorio Pascale

allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano studioso di Buddhismo tibetano fondatore della pagina Fb: Yogamando per domande @: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Uomo occidentale che sei cresciuto tra cristianesimo e chiese cattoliche; uomo contemporaneo che sei bombardato da immagini e stimoli ad accumulare sempre più per raggiungere un “benessere” effimero; uomo cittadino che abiti in una città come Milano dove l'apparenza sembra esser tutto e che magari lavora in tanti dei campi creativi dove pare ci sia bisogno di sgomitare per passare davanti gli altri. Tu, uomo del 2013, come mai hai scelto di fare yoga?

Si sa che alle volte gli opposti si attraggono. E tra questi annovero la felice unione dell'universo Occidentale con quello Orientale che dal 1968 si è fatta sempre più presente facendo diventare massiccio l'uso di parole come: yoga, meditazione, ayurveda, buddhismo, induismo, zen e quant'altro sia legato al mondo che si cela guardando “la mappa del mondo a destra”. Un uomo, ad un certo punto della propria esistenza, che sia a 20 30 40 50 60 o 70 anni, si sente saturo e pieno di insoddisfazioni capendo che c'è qualcosa che non va o che tutto ciò che ha non basta mai. O, ancora, che non ha la capacità di gioire, di vedersi all'interno e di scrutare i mostri celati all'interno di una stanza segreta del proprio subconscio...ma, lasciando il livello del proprio spirito, anche a livello fisico si vede sciatto e sgonfio come un palloncino ad elio lasciato troppo tempo al sole. Ecco qui che arriva una soluzione o tante soluzioni da mondi esotici che promettono la cura per questi nodi inestricabili. Tra questi rimedi vi è lo Yoga.

Nella maggior parte dei casi una persona è spinta dalla curiosità. Grazie al cielo aggiungerei. Perché? Perché, tra le tante qualità che l'uomo contemporaneo ha perso, quella di esser curioso resiste ancora: non saprei dire se per puro spirito di sopravvivenza animalesca (la curiosità porta a scoprire nuove strade per sopravvivere e sentirsi vivi) o semplicemente perché è un impulso che abbiamo e quindi lo assecondiamo. La curiosità per le culture lontane e che non ci appartengono ha sortito spesso un grande fascino in tutti noi: profumi, posizioni del corpo inusuali, nomenclature in lingue lontane sono così affascinanti da sembrare “cool” o trendy. Un po' come quando si parla del Buddha come se fosse più figo di Gesù. Cosa, a mio avviso, sciocca. Sono fermamente convinto che per amare lontano bisogna imparare prima ad amare da vicino e quindi amare e capire le cose che abbiamo a disposizione in Occidente. Curiosità e voglia di provare sono fondamentalmente i due ingredienti che avvicinano spesso le persone allo yoga.

Un'altra causa può essere il conoscere una persona che pratica Yoga o se ne interessa. Giusto ieri sera parlavo con una ragazza che mi diceva che vorrebbe provare una lezione di Yoga dato che il suo collega lo insegna: sottolineava il fatto che lo trova sempre in pace con sé stesso. Un vero e proprio sentimento di voler raggiungere lo stesso “status” di pace e serenità. Una voglia di scappare dal caos della propria mente e del mondo cittadino per voler ottenere lo stesso risultato. Ma, attenzione, tutti gli esseri umani sono diversi e le strade da intraprendere sono diverse e si adattano a tante tipologie di persone e di spiriti. Molte volte ho incontrato persone che hanno provato una lezione di Yoga che non era adatta a loro e pensano che alla fine il mondo yogico sia tutta una bellissima e affascinante messa in scena. Semplicemente la lezione che hanno provato non era nelle loro corde; alcuni lo capiscono altri, beh, se leggeranno queste due righe capiranno che magari devono cercare la propria strada Yogica tentando diverse strade (se l'interesse è davvero supportato da una forte voglia di cambiamento).

Il caso, oh il caso: le fatalità nel loro caos portano spesso frutti inaspettati nella propria vita facendo sbocciare in noi situazioni estremamente piacevoli o malevoli. La casualità nell'esser andato a provare lo yoga e essersene innamorati è una delle cause di inizio che preferisco. “Mi hanno invitato e senza pensarci su sono andato a provare...neanche sapendo cosa fosse”. Questo mi ha detto un amico pugliese che ha iniziato un lungo percorso che continua ancora oggi nella cultura dello Yoga e della meditazione. Morale della favola: non guardate le casualità con sospetto ma sappiatele accettare e osservarle per comprendere a fondo ciò che di bello hanno da darvi o la lezione che vi apprestate ad apprendere con una frustata.

Evoluzione: cercare un'evoluzione della propria condizione religiosa che sia cristiana, buddhista o qualunque altro credo. Yoga, ricordiamoci, deriva dalla radice sanscrita “yug”, che significa unire, legare insieme: cosa direte voi? Eh ditemelo voi vi dico io sorridendo! Potrei dirvi che per una persona religiosa lo Yoga unisce il corpo e la mente al divino: mediante la consapevolezza del respiro si è in grado di entrare in uno stato di coscienza che fa carpire meglio alcuni concetti come la nostra condizione divina e il nostro esser parte col tutto e quindi con Dio. Lo Yoga ci fa capire piano piano che siamo un'estensione della divina concezione in quanto mediante le Asana (posture) assumiamo le forme di tanti animali o oggetti dalla natura più umile a quella più elevata: in questo modo possiamo esser parte di tutte le opere d'arte del creato ma anche, per chi è un esteta, che possiamo raggiungere, mediante il nostro corpo e i nostri muscoli uniti al respiro, una qualità maggiore di benessere psicofisico.

Da non sottovalutare sono i media e internet che costituiscono un'ingente fonte di informazione sulle svariate discipline che arrivano da lontano. Da Wikipedia a Nerospinto, in cui affrontiamo determinati argomenti, una persona può attingere informazioni e togliersi alcune curiosità in modo silenzioso e discreto...senza scomodarsi a chiedere a qualcun'altro. Va comunque detto che molti scritti on line possono sviare o creare idee erronee nell'immaginario individuale. Quindi consiglio di saper cercar bene sulla rete oppure leggere i cari e vecchi libri stampati che ormai, con l'avvento dei tablet per la lettura, sono talmente Vintage da esser considerati trendy. Non mi stancherò mai di scrivere che bisogna provare, provare e ancora provare. La scrittura o la parola possono esser potenti strumenti di comunicazione ma alla fin fine sarete voi ad agire per creare nel vostro animo idee e concetti oppure sfatarli dicendo a voi stessi: ok quello che ho letto era un'assurdità.

Postura e riabilitazione: lo Yoga sta iniziando ad avere molta importanza anche in campo medico. Molti dottori consigliano per i problemi alla schiena oppure per riprendersi da brutti incidenti alle articolazioni delle lezioni di Yoga che, ovviamene, saranno studiante ad hoc per accompagnare al meglio il ciclo di riabilitazione del convalescente. Ed egli stesso si sorprenderà come, oltre ad un miglioramento fisico, vi si accompagnerà anche un crescente ottimismo nella guarigione e una calma che non ha mai provato prima; quasi un paradosso dato che, quando si ha un deficit, si tende sempre a risultare più nervosi e indisposti nei confronti delle altre persone. Voler anche correggere la propria postura diviene anch'essa una causa per l'inizio della pratica dello Yoga. Tra le cose che si sanno di più dello Yoga, vi è sicuramente il massiccio lavoro sulla correzione della posizione della colonna vertebrale nonché il fatto che molte Asana, anche semplici all'apparenza come Tadasana (la Montagna), riescono a far render conto all'allievo di tutti i difetti nella propria postura: dalle spalle allo sbilanciamento del peso su una gamba piuttosto che un'altra, dalla posizione delle spalle alla posizione della nuca troppo spostata in avanti o indietro.

Ultimo: spero che la prossima causa per farvi iniziare a fare Yoga sia io. (Risatina sotto i baffi).

Namasté, Vittorio Pascale allievo praticante di Yoga Integrale presso il Centro Parsifal Yoga, Milano studioso di Buddhismo tibetano fondatore della pagina Fb: Yogamando per domande @: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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