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Uno spettacolo imperdibile che vede interpreti e autori proprio i due artisti, che tornano sul palco insieme dopo oltre ben 15 anni, e come due vecchi amici si ritrovano per offrire al pubblico l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile “marchio di fabbrica”.
I due, insieme ad Anna Marchesini (Orvieto, 19 novembre 1953 – Orvieto, 30 luglio 2016), facevano parte de "Il Trio", gruppo comico italiano, molto popolare negli anni ottanta e novanta.
Ogni volta che il sipario si apre, infatti, è come se magicamente ci si ritrovasse tra parenti, quasi ogni spettatore ha un momento della sua vita legato a noi, legato al Trio: ‘Come regalo di laurea dai miei genitori pretesi due biglietti per venirvi a vedere al Sistina’, ‘Mio padre lo ricordo sempre serio, una sola volta lo vidi ridere, con voi’, ‘I primi gruppi di ascolto li istituimmo nel 1987 col Trio’, ‘Per far digerire ai miei figli i Promessi Sposi, sono stati provvidenziali i vostri’.
Così, ogni sera, oltre al divertimento condividiamo col nostro pubblico un coinvolgimento emotivo che tocca il suo apice nel ricordo di Anna, due minuti di commozione pura, anche se la sua presenza in scena la si avverte per tutte le due ore di spettacolo”.
Uno straordinario successo per la tournée del 2018/2019, che ha visto 300 repliche, due stagioni sold-out, e più di 72 mila biglietti venduti.
Accompagnati dalla musica live di Jazz Company, diretta dal M. Gabriele Comeglio, Massimo Lopez e Tullio Solenghi si alternano in imitazioni, sketch e performance musicali.
Tra i vari cammei, il confronto tra papa Bergoglio (Massimo) e papa Ratzinger (Tullio), e a seguire i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni, e il più recente di Dean Martin e Frank Sinatra.
Dal 9 al 12 gennaio 2020 feriali ore 20,45 - domenica ore 15,30
MASSIMO LOPEZ & TULLIO SOLENGHI SHOW
Scritto e diretto da Massimo Lopez e Tullio Solenghi
BIGLIETTI
Giovedì e venerdì: Prestige € 31,00 - Poltronissima € 27,00 - Poltrona € 20,00 - Under 26 anni € 19,00
Sabato e domenica: Prestige € 35,00 - Poltronissima € 32,00 - Poltrona € 23,00 - Under 26 anni € 22,00
Il Festival del Cinema di Venezia è ormai terminato e, oltre che per l'attribuzione di premi e riconoscimenti, è stato teatro di una grande e inaspettata rivelazione: attraverso un portavoce, il regista giapponese Hayao Miyazaki, che all'evento ha presentato il suo ultimo lungometraggio Kaze Tachinu (Si alza il vento), ha dato la notizia del proprio abbandono della macchina da presa.
La rivelazione è stata sorprendente, nonostante l'età non poco avanzata del regista (ormai 72enne), poiché si chiude con quest'ultima produzione un percorso molto florido che gli è valso, in patria e all'estero, il paragone di "Walt Disney nipponico" per la grande originalità dei personaggi cui dava un volto e la capacità di creare mondi al contempo fantastici, ma estremamente reali; a tratti onirici eppure in un sottile equilibrio con una semplice quotidianità.
Alla sconcertante dichiarazione ha fatto seguito un'affermazione più rassicurante: pur consapevole di aver raggiunto la propria maturità artistica come regista, non disdegnerà la possibilità di collaborare ancora con lo Studio Ghibli (lo studio cinematografico d'animazione fondato nel 1985 con il collega e mentore Isao Takahata) scrivendo sceneggiature e producendo nuove pellicole.
In questo ultimo film sono raccolti i grandi temi che da sempre stanno a cuore al maestro: il volo, la meccanica, l'avversione ai conflitti armati e l'amore. Un amore che per la prima volta si fa più maturo, abbandonando rappresentazioni fanciullesche e platoniche prediligendo una manifestazione più adulta.
Tematiche e valori sono sviluppati e resi al massimo delle proprie possibilità quasi fossero il lascito testamentario richiesto ad una grande opera ultima che si rispetti.
Conservando nel cuore la speranza che si tratti di una notizia non decisiva e che, per qualche ragione, il grande regista ci ripensi, non ci resta che attendere l'uscita nelle sale italiane di Si alza il vento e rivivere nel frattempo i magici universi che il maestro ha saputo creare lasciandosi catturare dall'illusione di fare la conoscenza con improbabili vicini guardiani di un bosco, venire ospitati in un castello errante, incontrare draghi, spiriti in una magica città o semplicemente scoprendo l'incanto che si può celare dietro lo scorrere lento e mutevole della nostra vita.
Il mese di giugno reca con sé molte connotazioni positive: giornate più calde (un po' titubanti nell'ultimo periodo), il rinvigorire delle campagne, ma soprattutto il tingersi degli alberi da frutto di sgargianti colori.
Anche coloro che non sono troppo attirati dal consumo di frutta, in questo periodo possono scegliere tra un ampio repertorio che propone piccole e gustose prelibatezze dalle tinte vivaci e dal sapore unico.
Chi non si è mai trovato a stuzzicare una fragola dopo l'altra in un pomeriggio d'estate?
Quanto è piacevole passeggiare nei boschi, trovare un cespuglio di more o di ribes e coglierne qualche frutto da gustarsi sotto le fronde ombrose di un albero?
Sono solo pochi esempi per illustrare la grande varietà di frutti rossi che questo periodo ci pone di fronte.
Questa definizione abbraccia una serie di piccole delizie, spesso denominate anche frutti di bosco, quali: fragoline di bosco, lamponi, mirtilli, ribes, more e uva spina.
Le dimensioni ridotte ed il sapore assai caratteristico, a volte più aspro, altre amarognolo, altre ancora dolciastro, accontentano davvero tutti i gusti, facendo sì che chiunque rinvenga in una o tutte le varietà proposte, il proprio salubre peccato di gola!
Molto positivo è anche il fatto che i frutti rossi sono portatori di notevoli benefici per il nostro organismo: sono generalmente ricchi di vitamine (in particolare A e C), contengono sali minerali, antiossidanti, fibre (utili ad un buon funzionamento dell'apparato gastrointestinale) e contengono un'elevata percentuale di acqua, risultando perciò molto dissetanti.
Nello specifico, il consumo di ognuno di essi porta dei vantaggi specifici:
le fragoline di bosco sono maggiormente alcalinizzanti (ovvero favoriscono l'equilibrio acido-base all'interno del nostro organismo) e remineralizzanti rispetto alle fragole comuni e sono inoltre utili a rinforzare il nostro sistema immunitario;
le more sono ricche di potassio (ottime per prevenire crampi muscolari) e utili in caso di pressione bassa, la foro funzione risulta potenziata in combinazione con le altre varietà di frutti di bosco;
i lamponi, i più ricchi tra i frutti rossi, contengono molte vitamine e acido folico, sono indicati per la loro azione diuretica e la regolazione del ciclo mestruale (utili inoltre a chi cerca una gravidanza);
i mirtilli risultano molto efficaci nel trattamento di patologie a livello dell'apparato urinario e favoriscono inoltre la circolazione sanguigna poiché ricchi di antociani (che facilitano la microcircolazione venosa);
i ribes prevengono alcune malattie reumatiche e articolari, sono inoltre molto remineralizzanti e basificanti, molto utili per chi fa sport.
Sia lamponi che i ribes sono inoltre ideali per chi soffre di reumatismi e dolori articolari in quanto favoriscono lo smaltimento dell'acido urico dal nostro organismo;
l'uva spina, infine, rafforza le difese immunitarie e le pareti dei capillari, rendendole più spesse.
Come per ogni cosa, non mancano controindicazioni ed avvertenze.
Generalmente bisogna prestare attenzione allo sviluppo di eventuali allergie e intolleranze, le quali danno origine a sfoghi ed emicranie (più comunemente con l'assunzione di fragole).
Per chi soffre di colon irritabile o diverticoli sono inoltre sconsigliate le more, in quanto i semi causano irritazione alla mucosa intestinale infiammata.
Una buona pratica prima del consumo di questi frutti è certamente quella di lavarli accuratamente, accompagnata dall'accortezza di verificarne sempre la provenienza: essendo molto soggetti a contaminazione da inquinanti ambientali, avere la certezza dell'appartenenza ad una filiera controllata fornisce garanzie maggiori.
Detto ciò, il consumo di frutti rossi non può che essere ampiamente promosso, non solo a livello salutistico, ma anche culinario.
Queste piccole prelibatezze sono buonissime al naturale, soprattutto se consumate appena colte, anche combinate fra loro (in molti casi la conservazione, anche di breve periodo dei frutti rossi risulta ostica e poco dopo la raccolta questi perdono gran parte del loro gusto).
Sono ormai divenuti anche ingredienti prediletti per la preparazione di golosissimi dolci come crostate di frutta e fresche cheesecake, degni sostituiti di altri componenti che renderebbero queste ricette meno leggere e sfiziose.
Un'ulteriore declinazione, davvero invitante nella sua semplicità, è combinare frutti rossi a scelta con dello yogurt bianco e fiocchi d'avena o muesli: una soluzione genuina e davvero buona!
Il consiglio per i più golosi è quello di aggiungere un cucchiaio di miele o, in alternativa, far caramellare la frutta con dello zucchero e porla sul fondo del bicchiere.
Le soluzioni per godere appieno dei frutti che la stagione ci offre non mancano davvero e Nerospinto vi invita dar libero sfogo alla vostra sana passione in tanti altri appetitosi modi.
Per maggiori informazioni inerenti proprietà, preparazione e consumo di frutti rossi, non esitate a chiedere alla Dott.ssa Arianna Rossoni che saprà illuminarvi sull'argomento e fornirvi preziosi consigli.
http://www.alimentazioneinequilibrio.it/
Ad animare l'evento Chapeau!, serata organizzata da Modalità Demodé e Rosaspinto presso lo Spazio Giulio Romano, interverranno numerosi ospiti dalle diverse inclinazioni artistiche e autori di performance differenti.
Tra questi spiccano per dinamismo e spettacolarità gli Artisti dell'errore, un gruppo di giovani che, attraverso l'arte della giocoleria e della clownerie, amano intrattenere e divertire i pubblici più svariati.
Diverse sono le attività in cui questo gruppo si sbizzarrisce, dagli spettacoli con il fuoco ai numeri più classici con clave e palline, sino a performance sui trampoli e giocoleria led.
Proviamo a conoscerli meglio e farci spiegare da loro cosa significa essere un artista dell'errore!
La prima cosa che balza all'occhio quando si parla di voi è l'ironia del vostro nome, come lo avete scelto?
La scelta di chiamarsi gli Artisti dell'Errore nasce da un'affermazione di Nietzsche, il quale sostiene che lo Stato considera l'arte come una sorta di Errore e che quindi non è da considerarsi tale.
Il nostro "errore", in quanto artisti, è appunto questo. Anche se, in fondo, non tutto ciò che viene considerato un errore nella vita lo è veramente.
Tra le vostre esibizioni spicca l'alternarsi di attività più classiche ad altre più innovative, in proposito vi domando: com'è nata l'idea di abbinare la tecnologia led con un'arte di lunga tradizione come la giocoleria?
Nell'era del più ampio sviluppo della tecnologia anche le lunghe tradizioni subiscono una contaminazione prima o poi.
Giocare con uno strumento vuol dire anche creare giochi di forme e colori, quindi perché non sfruttare la tecnologia led? Si possono ottenere fantastici risultati, soprattutto in ambienti al chiuso con luci soffuse, come discoteche o locali, sono molto scenografici.
Vi siete ispirati ad un artista particolare nella realizzazione delle vostre performance?
Si può dire che ci ispiriamo un po' a tutti e a nessuno e che i video di youtube sono stati i nostri primi maestri, poi giocando e partecipando alle varie convention si apprendono svariate tecniche e diversi stili: il nostro è un mix di tutte queste esperienze.
In quali contesti preferite esibirvi?
Sicuramente in ambienti con belle persone, un pubblico partecipe e affascinato è sempre uno sprone in più! I luoghi migliori per le nostre esibizioni sono quelli all'aperto (magari in una bella piazza medievale), ma anche fare animazione nei locali ha un suo fascino.
Le vostre esibizioni vogliono lanciare un appello/messaggio in chi vi guarda?
Sì: giocate! Non bisogna mai perdere il contatto con la realtà del gioco, ridere e divertirsi fa molto bene e lo si può fare ad ogni età!
In un futuro, quali traguardi vorreste raggiungere? Dove vi piacerebbe vedervi?
Non lo sappiamo, magari in giro per il mondo a portare il nostro spettacolo in tour per diverse città, o avere una scuola itinerante per le nazioni. Ma poi la vita sorprende sempre..chissà cosa ci aspetta!
Se volete assistere ad una fantastica esibizione degli Artisti dell'Errore, non mancate questa sera all'evento Chapeau! e lasciatevi catturare dalle mille vorticose magie di luce e colore che vi faranno incantare e divertire.
Non lasciamoci trarre in inganno dal nome: certo, è indubbio che per realizzare quanto proposto da Rob de Matt sia indispensabile quella vena di follia che soggiace a tutte le idee brillanti, ma è soprattutto la grande carica creativa a caratterizzare un risultato unico nel suo genere, il primo sistema di scrittura logografico.
Rob de Matt, nato dal connubio di menti fuori dal comune come Andrea, Antonio e Stefano, si basa sulla passione condivisa dei tre per il design e la grafica e sulla convinzione di poter realizzare qualcosa di realmente innovativo.
La volontà è quella di dare vita ad un progetto che non sia semplicemente originale, ma risponda ad esigenze di semplicità ed immediatezza pur mantenendo il proprio estro.
I primi esperimenti di sovrapposizione delle usuali lettere portano alla nascita del logo, risultato della combinazione dei grafemi che compongono ROB. Da qui l'impulso a ricombinare e plasmare attraverso nuove sperimentazioni non ammette limiti, sino alla creazione di un vero e proprio alfabeto alternativo, Font de Matt, il primo sistema di scrittura composto dal 626 logogrammi i quali, combinati tra loro, consentono di poter riprodurre per iscritto un vastissimo numero di parole.
La versatilità di questo nuovo tipo di scrittura è evidente sia nell'adattabilità dei segni nel riprodurre frasi in diverse lingue, quanto nella capacità dei logogrammi combinati in singole parole di porsi in come vigorosi veicoli di significati, attraverso un'estetica unica nel suo genere.
Per poter ammirare dal vivo il lavoro di Rob de Matt non mancate assolutamente all'appuntamento di stasera all'evento Chapeau!, organizzato da Modalità Demodé e Rosaspinto presso lo Spazio Giulio Romano, in occasione del quale i ragazzi si sono divertiti a creare una serie di poster ad hoc che rimarranno esposti nel corso della serata.
Per i più curiosi e per chi non potrà presenziare, rimando al seguente link dove potrete scoprire e apprezzare le creazioni basate su Font de Matt.
http://robdematt.wordpress.com/
Sempre più di frequente i ritmi di lavoro, le tempistiche della giornata, le nostre abitudini rendono davvero complesso affrontare la gestione della pausa pranzo con la giusta serenità, ma soprattutto con la dovuta calma.
Gli spostamenti tra più sedi di lavoro, o l'impossibilità di prendersi il tempo necessario per consumare normalmente un pasto, favoriscono lo svilupparsi di abitudini alimentari totalmente improvvisate e più o meno deleterie.
Lo spettro di soluzioni adottate, giustificate da ragioni valide solo in parte o per nulla, spaziano tra i due estremi del digiuno, nella prospettiva di compensare con i due pasti rimanenti, e dell'abbuffata continua con cibi spazzatura, passando per una monoporzione ipercalorica (che permetta di affrontare "con energia" l'intera giornata) sino al menù a base di sola frutta o verdura, che anche se consumate in grandissima quantità "possono solo fare del bene".
In realtà, le opzioni appena citate comportano conseguenze quasi sempre sfavorevoli: dalla totale mancanza di forze e concentrazione, al senso di pesantezza e sonnolenza dovuto al rallentamento digestivo (nei casi in cui si ecceda con le porzioni o si consumi il proprio pranzo troppo rapidamente), sino ad un senso di gonfiore dovuto all'eccesso di fibre (frutta/verdura) che può inoltre provocare meteorismo.
Per non parlare dei cibi troppo salati, come formaggi e salumi, che sviluppano una sete notevole: per quanto il consumo giornaliero consigliato sia di 1,5 lt di acqua, la sua assunzione in grandi quantità durante i pasti compromette ulteriormente la digestione.
Con un minimo sforzo organizzativo è però possibile rimediare a queste condizioni: se proprio non è possibile concedersi una pausa utile per il pranzo, si può compensare con una serie di accorgimenti per non arrivare al termine dell'orario lavorativo completamente debilitati o appesantiti da una dieta che non ci appartiene.
Propongo di seguito una serie di soluzioni, alternative fra loro, che possano soddisfare gusti e adattarsi alle abitudini più varie, in modo da porre il maggior numero di persone in condizione di poter rivalutare la propria condotta alimentare. Non pretendo di essere completamente esaustiva, né di imporre pratiche da adottare: semplicemente, vorrei fornire spunti da cui trarre idee e far scaturire qualche riflessione.
Modalità panino: è assai pratica soprattutto se si fanno molti spostamenti o si deve mangiare alla scrivania, ma è anche molto versatile nel momento in cui lo si prepara da casa. Un consiglio è preferire il pane di segale o quello di grano duro, in quanto saziano più a lungo, ma soprattutto variare i contenuti: ai classici salumi (che contengono nitriti e nitrati) preferite il prosciutto crudo o sostituite con del salmone, della ricotta o formaggio primosale, ma anche delle mousse di legumi (frullati e conditi con un filo d'olio e delle spezie). Non è da denigrare la possibilità di arricchire la vostra farcitura con verdure grigliate o fresche foglie d'insalata.
L'alternativa di acquistare un panino al bar è certamente allettante, e può velocizzare i ritmi, ma non è priva di problematiche: spesso il pane non è fresco e contiene strutto o olii vegetali per preservarne la morbidezza, inoltre l'imbottitura che viene usata si compone di due fonti proteiche (salumi e formaggi) che combinate possono affaticare la digestione.
I vantaggi del prepararsi a casa il proprio spuntino sono evidenti non solo a livello salutistico, ma anche economico!
Un ultimo ragguaglio: se si opta per questa soluzione è bene aumentare proporzionalmente la colazione e la cena, o prendere in considerazione la possibilità di una merenda, sempre ponderando gli apporti dei vari alimenti.
Modalità "pranzo da casa": è preferibile, ma non sempre realizzabile; l'ideale sarebbe cucinare la sera precedente e portare l'eccesso al lavoro o, quando si ha più tempo, preparare in anticipo una quantità che copra 3/4 pranzi (da conservare in frigorifero) così da non dover cucinare giorno per giorno e potersi giostrare per un lasso di tempo più ampio.
Questa seconda modalità è attuabile ad esempio nel caso dei cereali (farro, orzo, riso) che possono essere bolliti, conditi e comodamente suddivisi: le insalate di cereali sono ottime anche fredde, accompagnate da altre verdure.
Non sono da escludere anche porzioni di pasta e riso accompagnate anch'esse da verdure o pesce, verdure ripiene o torte salate.
Un'idea proteica è invece quella di preparare un'insalata con uova sode, gamberetti e scaglie di grana/cubetti di formaggio.
L'importante è sempre evitare di affiancare due fonti proteiche nello stesso pasto in quanto affaticano notevolmente la digestione.
Modalità "snack": per chi ad un pasto completo preferisce l'alternarsi di 2/3 piccoli spuntini diluiti durante la giornata.
Anche in questo caso sono necessarie alcune avvertenze: innanzitutto è utile alternarli, in modo che abbiano apporti differenti e non forniscano solo, ad esempio, carboidrati; questi ultimi, infatti, determinano oscillazioni nella glicemia che portano a richiederne sempre più (quindi ad avere sempre più fame), limitando il senso di sazietà.
In questo caso rientrano snack e tramezzini offerti dalle macchinette: per quanto golosi e facilmente reperibili, sono ad altissima intensità calorica, ma saziano molto poco.
Per chi si sentisse spiazzato, le idee utili per qualche pausa ristoratrice sono davvero molte: potete portare con voi un pacchetto di classici crackers (possibilmente non salati in superficie) o crackers di farro con semi di lino (reperibili nei negozi biologici, saziano di più), ma evitate le gallette di riso; potete optare per uno yogurt bianco intero, o greco, dal buon profilo nutrizionale; della frutta secca, semplice da trasportare e ottima in abbinamento ad una manciata di uvetta, o frutta fresca di stagione (le macedonie sciroppate disponibili ai distributori automatici sono da escludere in quanto cariche di zuccheri); qualche pezzo di parmigiano.
In alternativa a cracker o schiacciatine, potete pensare di tenere in ufficio una confezione di pane di segale e gustarvene una fetta come sostitutivo ai due.
In qualsiasi caso, un'ottima abitudine è adattare i rimanenti pasti della giornata cercando di equilibrarli al meglio.
Quelli qui riportati non vogliono essere dettami insindacabili, ma consigli generici da adottare con discrezione in base alle esigenze personali di ognuno.
Per una trattazione più approfondita delle tematiche trattate o suggerimenti personalizzati rimando al parere più autorevole della Dott.ssa Arianna Rossoni che saprà fornirvi indicazioni più precise in merito.
http://www.alimentazioneinequilibrio.it/
Ma soprattutto ricordatevi, anche al lavoro, di prendervi cura di voi stessi...concedendovi un delizioso pranzetto!
"Nessuno ha il potere finché non lo agguanta con il sesso o la violenza"
Le alternative sono due e su questo L'uomo con i pugni di ferro, esordio alla regia di RZA, non transige.
Bramosia, denaro, violenti scontri e sensuali prostitute sono i fili che intrecciano la trama del film e le storie dei personaggi che finiscono così con l'avvicendarsi, allearsi e scontrarsi.
Un carico d'oro da proteggere è ciò che muove la trama, un forziere che doveva essere protetto e che invece diviene motivo di tradimento e conseguenti lotte sanguinose.
I vari clan che vivono a Jungle Village, in perpetua competizione, vedono ora prevalere i Lions che, forti di un nuovo capo (che senza mezzi termini si è sbarazzato del precedente), osano sfidare il potere dell'imperatore cinese sottraendogli il suo carico di pepite.
Le conseguenze sono numerose: la sete di vendetta del principe dei Lions, diretto discendente del capo assassinato; l'ira dell'imperatore che smuove il suo esercito verso il paese; le mire della titolare di un bordello che, aizzando le sue protette, vuole impadronirsi del cospicuo bottino; gli stessi Lions pronti a dichiarare guerra per non perdere la propria posizione; il completo stravolgimento della vita di un umile fabbro, che altro non vorrebbe se non liberare la propria concubina e smettere di forgiare armi per le diverse fazioni. Il tutto contornato dalla misteriosa figura di un emissario dell'impero, che avrebbe dovuto vegliare sul bottino e che tarda a comparire, e un corpulento figuro che vende il suo invincibile corpo a chi gli offre la somma di denaro più alta.
Le vicende si snodano in un vorticoso susseguirsi di battaglie a colpi di kung fu, lanci di lame affilate, colpi d'armi e conturbanti episodi fra le lenzuola per arrivare ad un epilogo che vede trionfare in modo davvero improbabile l'umile artigiano.
Per gli amanti dello stile di Tarantino, che peraltro presta il proprio nome per presentare il lungometraggio, i riferimenti al grande maestro sono numerosi: dalla scelta di ambientare la storia in una Cina dal sapore controverso e corrotto (enfatizzato dalla presenza di una splendida quanto pericolosa Lucy Liu), alle inquadrature che privilegiano i dettagli splatter, sino al ritiro spirituale che il protagonista affronta prima del proprio riscatto (molto simile al percorso seguito in Kill Bill da Uma Thurman). Lo stile complessivo, inoltre, riflette molto l'influsso del regista con il quale RZA ha avuto modo di collaborare per l'appunto nella realizzazione di Kill Bill.
Un film senza grosse pretese che complessivamente coinvolge per le scene avvincenti ed originali, il carisma e la particolarità dei personaggi (una menzione particolare va ad un inaspettato e sorprendente Russell Crowe) e la buona quantità di azione, gestita in modo esemplare, che compensa e rinvigorisce la semplicità della trama.
Scintillante, vorticoso, caotico e spettacolare: il Grande Gatsby ritratto da Baz Luhrmann è tutto questo.
Un turbinio di luci, musiche, balli sfrenati e avventori che si avvicendano ogni giorno nella casa dell'uomo più ammirato e misterioso di West Egg, celebrandone il mito ma non comprendendone appieno il potenziale.
Lo sfarzo e la ricchezza di questo fascinoso gentiluomo, che poco si concede delle grandi feste che organizza, sono uno specchio per le allodole che attrae la più ampia varietà di personaggi, tranne colei che lui veramente desidera, poiché, anche lo splendore del lusso più sfrenato, non può competere con la speranza che sa accendergli nel cuore quella luce verde che risplende ogni notte dall'altro lato della baia e che sembra possa afferrare solo tendendo la mano: la luce del pontile della casa della sua amata, la sua passione mai spenta per Daisy.
In una cornice anni 20 ricostruita in modo splendido, dai meravigliosi costumi alle preziose scenografie, il film rilegge in chiave pop (soprattutto per la scelta della colonna sonora, molto audace) il classico di F. S. Fitzgerald. Non potendo rendere la delicata poesia che caratterizza alcuni passaggi del libro, il regista ha optato per una lettura differente, portando all'estremo la resa visiva di alcune scene con carrellate vertiginose ed esplosioni di luce e colore, rendendo più contemporanei gli ambienti mondani descritti e regalando una dimensione a sé ai due protagonisti.
Il sentimento, mai dimenticato in 5 lunghi anni di distanza, che riempie il cuore di Gatsby viene esaltato con sequenze a tratti ironiche, ma nella maggior parte dal sapore onirico in quanto, come cerca di spiegare più volte l'amico Nick Carraway, non è possibile rivivere il passato.
Ma dentro Gatsby la convinzione e la volontà sono più forti della realtà e l'ardore che brucia in lui al solo pensiero di Daisy lo porta a credere che anche per lei sia la stessa cosa, che resteranno insieme per sempre.
Lo scontro con la verità dei fatti porta però a riflettere: Daisy è sposata, Gatsby per potersi permettere quanto possiede è entrato in affari con i peggiori malavitosi di New York e tutto ciò crea un solco tra i due che non si può cancellare.
Il conflitto tra un presente inaccettabile e un passato che deve rivivere ad ogni costo è incarnato perfettamente dal protagonista, la cui dedizione al proprio sogno lo porta ad avere fede nelle sue possibilità sino al momento della sua morte.
Un impareggiabile Leonardo Di Caprio sovrasta tutto il cast (composto da star di rilievo quali Tobey Maguire, Joel Edgerton, Isla Fisher), rendendo con i gesti e soprattutto con gli sguardi il tormento di un uomo innamorato e prigioniero di un'illusione meravigliosa da cui è impossibile affrancarsi, ma sprigionando al contempo quel fascino e quella compostezza degna dell'uomo più mirabile e realizzato, quale Gatsby mira ad essere.
Un film da non perdere per lasciarsi incantare dal fascino di un'epoca che non c'è più e per farsi travolgere dalla forza di un amore che determina la grandezza di un uomo più di quanto possa fare qualsiasi ricchezza o posizione sociale.
La primavera, che tanto si è fatta attendere, sta finalmente sbocciando e con lei molte varietà diverse di fiori che riempiono di colore gli spazi intorno a noi.
Il periodo di maggio è da sempre associato al fenomeno del rifiorire di diverse tipologie di piante e boccioli: dalle rose, simbolo inequivocabile del mese e delle festività che celebra, ai gladioli, dai meravigliosi iris, ai profumati fiori d'arancio, i narcisi, le orchidee e i rami di glicine che si snodano in tortuose decorazioni attraverso balconate e recinzioni.
Questo spettacolo meraviglioso non è piacevole solo alla vista, riempiendo il nostro sguardo di tante pennellate vivaci, o all'olfatto, nel momento in cui l'aria è ricolma di inebrianti profumi: lo spettro dei nostri sensi può essere stimolato in una modalità nuova e desueta.
Per chi ama sperimentare in cucina, infatti, la componente floreale può essere presente anche sulle nostre tavole, solleticando il nostro gusto in alcune pietanze.
Determinati fiori, o solo parti di essi, sono commestibili e possono essere utilizzati come eleganti guarnizioni o ingredienti (in quantità più consistenti) per dare freschezza e un tocco in più ai nostri piatti.
I fiori di zucca e zucchina sono forse i più comunemente utilizzati nelle nostre cucine, ma molti altri possono essere adoperati nella preparazione di sfiziose insalate o cotti per insaporire gustosi primi, contribuendo anche in modo benefico al funzionamento del nostro organismo.
La borragine ad esempio, molto utilizzata in cucina per insaporire ripieni o zuppe, contiene fitoestrogeni utili a regolare la funzione ormonale in donne con problematiche quali ovaio policistico o endometriosi, ma anche con funzione protettiva contro la formazione di noduli al seno.
O, ancora, i fiori di tarassaco, il dente di leone che illumina i nostri campi in questa stagione, sono utilissimi per le loro proprietà epatoprotettrici e diuretiche, e (come i fiori di zucca) sono ricchi di carotenoidi e vitamina A.
Poco conosciute sono inoltre le proprietà insite nei fiori di piante aromatiche molto utilizzate quali rosmarino, timo e maggiorana che hanno potere antiossidante.
Per chi abbia voglia di cimentarsi nella preparazione di profumate portate, Nerospinto propone un menu sfizioso per 2 in cui conciliare gusto e benessere in poche portate:
Fiori di glicine in tempura
fiori di glicine
farina 0
acqua frizzante ghiacciata
olio di arachidi per friggere
Preparate la pastella e lasciatela riposare in frigorifero per un paio d'ore (è necessario che sia molto fredda).
Immergete nella pastella i fiori a grappoli, lasciando sporgere il picciolo e friggerli, pochi alla volta, in abbondante olio.
Appena sono dorati toglieteli, asciugateli su carta da cucina, salate e servite.
Riso ai petali di rosa
150 g di riso Carnaroli o Arborio 1 cucchiaio di burro mezzo scalogno finemente tritato 70 ml di vino bianco secco brodo vegetale 4 cucchiai di petali di rose
Lavate bene i petali e lasciateli per 10 minuti in una tazza d'acqua tiepida. Soffriggete nel burro lo scalogno,aggiungete il riso e fatelo dorare. Alzate il fuoco e bagnate il riso prima con il vino, che lascerete evaporare, con 1 mestolo di brodo bollente e poi coll'acqua di rose, quindi continuate a rimestare.
Poco prima di togliere il riso dal fuoco, aggiungete dei petali freschi. Una volta cotto, toglietelo dal fuoco, e lasciatelo mantecare. Il sale è bene aggiungerlo in ultimo.
Palline di ricotta con fiori di rosmarino100 gr di ricotta
200 gr di caprino
nocciole tritate
fiori di rosmarino
sale, pepe
Amalgamate la ricotta e caprino, quindi insaporite con sale e pepe. Aiutandovi con le mani, formate delle palline grandi come una noce e passatele con le nocciole tritate e i fiori di rosmarino.
Conservate in frigorifero fino al momento di servirle.
Biscotti al tarassaco
100 gr di farina
un pizzico di lievito
50 gr di fiocchi d'avena o muesli
70gr di miele millefiori
olio di semi
10 fiori di tarassaco
scorza di 1/2 limone
1 uovo
Preriscaldate il forno a 160-170°. Lavate i fiori e poneteli su un canovaccio ad asciugare.
In una ciotola sbattete brevemente le uova, il miele e un filo d'olio; aggiungete poi la scorza del limone e i petali del tarassaco, scegliendo solo quelli più gialli. Unite la farina, il lievito e i fiocchi d'avena.
Con l'ausilio di un cucchiaio, disponete l'impasto su una teglia in modo da lasciare i biscotti ben distanziati tra loro.
Fate cuocere in forno per 15-20 minuti, finché non saranno dorati. Fateli poi raffreddare su una gratella.
È importante sottolineare che, per quanto i fiori abbiano generalmente un effetto protettivo sul sistema immunitario, la presenza dei pollini preclude a chi soffre di allergie di poter degustare pietanze simili.
Altro consiglio prioritario è quello di non acquistare i fiori dal fiorista per usarli in cucina: questi, infatti, vengono preservati con lacche e pesticidi che posso solo arrecare danno al nostro organismo. Data la natura piuttosto comune delle specie floreali menzionate, il suggerimento è quello di coglierle dal proprio giardino o in aperta campagna.
Se siete alla ricercate ulteriori informazioni sulle proprietà specifiche dei singoli fiori o curiosità sul tema, potete rivolgervi alla Dott.ssa Arianna Rossoni che saprà darvi maggiori ragguagli in merito o suggerirvi nuove golose ricette: http://www.alimentazioneinequilibrio.it/
Buona primavera e buon appetito!
Il 27 agosto Rho Fiera si prepara ad accogliere migliaia di fan per il concerto dei System Of A Down che chiuderà il tour 2013.
Dopo il grande successo della data italiana del 2 giugno 2011, in occasione della quale 40.000 persone si erano radunate nell'ampio cortile esterno del polo fieristico, la band armena raddoppia scegliendo Milano come città in cui salutare il proprio pubblico, in attesa di uno sperato nuovo appuntamento.
Le voci che parlavano di un nuovo cd, alimentate anche dai membri del gruppo in seguito al successo inaspettato ottenuto nello scorso tour, non trovano per il momento un riscontro nella realtà.
Per quanto una ritrovata armonia abbia caratterizzato i rapporti nell'ultimo periodo, Serj Tankian (voce), Daron Malakian (chitarra e seconda voce) e Shavo Odadjian (basso) portano avanti i propri progetti in autonomia e non danno segni di volersi cimentare in nuove sperimentazioni di carattere collettivo.
Il concerto, che verrà aperto da due band di spessore nel panorama alternative quali Deftones e Lacuna Coil, si configura come un espediente per ripercorrere le tappe salienti del percorso della band, riproporre i brani più famosi e rivivere con il pubblico le emozioni che solo il contatto diretto di un live può dare.
Con 5 album all'attivo, tutti piazzatisi ai primi posti delle classifiche statunitensi, il gruppo è apprezzato sia per le sperimentazioni sonore (che per molto tempo hanno reso difficile darne una definizione classificatoria), le quali spaziano dalla musica popolare armena, all'heavy metal, al folk statunitense, all'alternative rock; sia per l'impegno politico e sociale profuso nei testi.
Se infatti alcuni brani lasciano libero sfogo alle prodezze vocali del cantante, se non al puro non sense, altri si configurano come seriamente impegnati in un'opera di denuncia delle tematiche più scottanti del panorama attuale: le guerre e le motivazioni che portano alla violenza tra gli uomini (War, Boom!, B.Y.O.B.), il valore della vita e la problematica della disabilità (Question!, Aerials), le responsabilità e la scorrettezza dell'agire di governo negli USA (Spiders, Prison Song), il genocidio armeno e soprusi su altre minoranze (Chop suey, Hypnotize).
Il live di agosto sarà un'occasione unica per godersi ancora una volta un'esibizione carica di energia, caratterizzata da riff di chitarra sempre più complessi e ritmi a tratti giocosi, improvvisi cambi di tempo e sonorità che alternano melodie malinconiche ed urla graffianti.
Il tutto condotto magistralmente dalla calda e potente voce di Serj che tra acuti, falsetti, profondi growl e un cantato più pulito, eseguirà i brani più famosi e b-sides immancabili.
I cancelli dell'evento si apriranno alle 15.00
L'inizio dei concerti è fissato per le 18.00
Costo del biglietto: 69€
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