
Mostra di Helmut Newton ad Amsterdam: la bellezza del corpo
Helmut Newton in mostra ad Amsterdam svela le sue grandi e stupefacenti opere e nel suo libro, creato a quattro mani con la moglie, ci ricorda quanto è bello il corpo.
Helmut Newton, un nome che ha già tanta storia da raccontare, ha già tante conoscenze da sfoggiare.
Helmut Newton che sa come incantare, che sa emozionarci, che in ogni scatto racchiude l'intero universo. Dove ci si perdere e ci di ritrova in una sua foto senza mai staccare i piedi da terra, ma volando per davvero.
Ed eccolo ancora lui, con le sue opere che giocano e si sfidano su un terreno scivoloso: il corpo nudo e, allo stesso tempo, fotografare la nudità ri-vestita.
Proprio come i grandi maestri dell'obbiettivo, di cui lui ne fa parte appieno, Helmut Newton riesce a vestire la nudità, cogliendone le sfaccettature senza pudori e svestendo il corpo, svuotandolo, fotografando solo l'abito.
Femminilità e seduzione, i due fulcri gravitazionali delle sue opere, dove abiti e corpi si susseguono in saccati d'artista, in una mostra davvero unica ad Amterdam.
Una sfida, dunque. Una sfida che non fa paura al grande Helmut Newton. Basti guardare e immergersi nello scatto degli anni '70 dove immortala "Le Smoking " di Yves Saint Laurent, nella versione al femminile del power suit tipicamente maschile, debuttato nel 1966.
Un pensiero tutto Yves Saint Laurent, non una voglia di fare rivoluzione, (o forse sì?) ma il desiderio di portare un pensiero, un'idea nuova che lo stilista sente nel proprio io interiore: «Il pantalone? Un vezzo, un fascino supplementare, non segno di uguaglianza o liberazione». Così dichiarava il grande stilista Yves Saint Laurent .
E Newton non vuole far altro che catturare proprio quest'idea, questo pensiero fugace, riuscendoci pienamente.
Helmut è in grado di catturare il guizzo di una mente trasformata in una novità sartoriale, ma non solo, è anche in grado di catturare l’erotica sensualità del corpo femminile ri-vestito unicamente dalle trasparenze di un paio di collant.
In questi giorni le grandi opere di Newton sono disponibili nella mostra ad Amsterdam al Foam, il Museo della fotografia cittadino, fino al 4 settembre. Qui si trova: "Helmut Newton. A Retrospective", realizzata con il sostegno di Wolford.
Tuttavia la magia delle trasparenze, della nudità svelata e svestita, ma al tempo stesso rivestita, è possibile percepirla, persino, se si sfoglia il volume "Us and Them" ora ri-editato da Taschen, in cui sono raccolti scatti e molti ritratti realizzati da Newton e dalla moglie June Browne.
I due coniugi, nati sotto la stessa stella infuocata di passione per la fotografia, si sono sposati nel 1948. Il percorso di June, nel mondo fotografico è tortuoso e appassionate, infatti, diviene fotografa a Parigi nel 1970 con il nome di Alice Springs.
Alice come l’eroina di Lewis Carroll e,come quella protagonista, i suoi ritratti, specialmente dello stilista Yves Saint Laurent e del compagno di allora Pierre Bergé, sono visti attraverso una sorta di Specchio. Realizzati a un decennio di distanza l’uno dall’altro da Helmut&Alice, quei ritratti riescono a mettere in luce quei giochi di ruolo dei due signori indiscussi nel mondo della moda francese.
Gioco che viene poi ripreso con Gianni e Donatella Versace e con kaiser Karl (Lagerfeld).
Abito e nudità, in un continuo andirivieni dove non si sa chi vince o chi perde e dove non importa davvero.
Dove il nudo dice tutto e nasconde, dove il vestito non dice nulla, ma ci lascia vedere, dove entrambi ci danno tanto e hanno in serbo per noi, ancora, tanti segreti.
Serena Riva
