
Madame Reali: una mostra di arte e storia a Torino
Il Palazzo Madama di Torino apre le sue porte all’esibizione “Madame Reali: Cultura e potere da Parigi a Torino”.
Che donne quelle Madame Reali torinesi del ‘600-‘700. Indomite cavallerizze su nervosi destrieri, spose bambine e vedove autorevoli. Illuminate e perspicaci, dai gusti raffinatissimi e cultura francese, cambiano il volto della vecchia Torino e ne fanno una città internazionale, come Madrid, Parigi, Vienna. Sono Cristina di Francia (Parigi 1606-Torino 1663) e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours (Parigi 1644-Torino 1724). A loro è dedicata sino al 6 maggio una mostra affascinante a Palazzo Madama di Torino, proprio là, nelle stanze in cui hanno vissuto.
Al secondo piano, nella Sala del Senato, si entra nei vecchi appartamenti ducali e lì ci si tuffa immediatamente nell’atmosfera del tempo, attraverso quadri con ritratti, vedute della Torino sei-settecentesca, libri, manoscritti, arredi, porcellane, oreficerie, tessuti, ben 120 opere in un allestimento suggestivo (a cura di Loredana Iacopino). E sembra davvero di vederle quelle due Madame, dall’accento franco-piemontese, vestite alla francese, piene di riccioli e perle, le scollature generose, dare ordini qua e là. Con i loro bambini ben protetti, i balli, le feste, i carnevali, ma anche i funerali, e gli amanti. Così viene fuori che la bella Cristina di Francia se l’intendeva con il baffuto Filippo di San Martino d’Agliè, scrittore e coreografo di corte.
Cristina di Francia, figlia del re di re di Francia Enrico IV di Borbone e di Maria de’ Medici, era giunta a Torino da Parigi tredicenne, nel 1619, sposa di Vittorio Amedeo I di Savoia. Era l’epoca delle alleanze matrimoniali tra Stati e Maria de’ Medici doveva collocare le sue figlie presso principi e duchi d’Europa. Così, grazie a Cristina, si rinsaldano i legami tra il Piemonte e la Francia, e i Savoia migliorano la loro posizione tra i reali d’Europa. Una parata di ritratti ci presentano tutti i protagonisti: Cristina bambina, il padre Enrico IV, la madre Maria de’ Medici, tutti e tre dipinti da Frans Pourbus il Giovane. E poi la sorella, Elisabetta di Borbone regina di Spagna. E ancora il marito di Cristina, Vittorio Amedeo I duca di Savoia, che vedremo in un ritratto fatto dall’abile Giovanna Garzoni, che ne riflette le sembianze molto sabaude, e ancora il figlioletto Carlo Emanuele II fanciullo.
La biografia di Cristina di Francia si dipana per immagini e oggetti, come quel bel piatto di artista francese, del 1602, raffigurante Enrico IV e la sua famiglia, e continua sino alla sua vedovanza per la morte del marito nell’ottobre del 1637. Vittorio Amedeo I era stato avvelenato, e qualcuno dubitò della stessa Cristina, che divenne reggente per il figlio e ingaggiò una dura lotta con i cognati. Nel 1639 se ne andò da Torino e sei anni dopo tornò vittoriosa. Un bel dipinto la ritrae mentre ritorna in città (Ritorno di Cristina di Francia a Torino con il giovane Carlo Emanuele II, 1658-1660 circa).
Altrettanto abile Maria Giovanna Battista, nipote del re di Francia Enrico IV, arrivata a Torino a ventun anni da Parigi per diventare duchessa di Savoia sposando il cugino Carlo Emanuele II, figlio della zia Cristina di Francia (erano tutti imparentati tra loro). Figlia primogenita del duca di Nemours Carlo Amedeo di Savoia e di Elisabetta di Borbone, bella, rosata e riccioluta, la vediamo ritratta in tutte le tappe di vita da pittori francesi e savoiardi. E con lei vediamo passare altri cinquant’anni di storia piemontese e famigliare, dalla morte improvvisa del marito per malaria il 12 giugno 1675 alla reggenza per il figlio Vittorio Amedeo II assunta nell’estate 1675, dalla sontuosa vita di corte alle opere architettoniche promosse a Torino. Una città bellissima, che sta prendendo il suo aspetto attuale, con le sue strade, piazze, ben riconoscibili. Ecco, ad esempio, una Veduta della Reggia di Venaria Reale di un anonimo incisore del 1682 o la Veduta del Castello del Valentino, del 1670 circa, sontuoso, grandioso. Ma a intrigare è la Veduta di Piazza Castello di Peter Bolkmann del 1705: la grande piazza, con i monti sullo sfondo, è piena di vita e gente, con banchi di frutta e verdura, il palazzo con le torri, gli edifici e in prospettiva l’attuale via Roma sino a Porta Nuova, che allora non era una stazione ma solo una Porta.
La mostra: “Madame Reali: Cultura e potere da Parigi a Torino. Cristina di Francia e Giovanna Battista di Savoia Nemours 1619-1724”, Torino, Palazzo Madama, Piazza Castello, a cura di Clelia Arnaldi di Balme e Maria Paola Ruffino (catalogo Sagep Editori).
La mostra rimarrà aperta fino al 6 maggio 2019.
Orari: lun-dom 10.00-18.00, chiuso il martedì.
La biglietteria chiude 1 ora prima
Biglietti: Intero 10 € Ridotto 8 €
Ingresso libero Abbonamento Musei e Torino Card
Info per il pubblico: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
tel. 011 4433501
www.palazzomadamatorino.it