
Il ritorno dei torinesi DADA + The Robots con il nuovo singolo "Ghosting"
Vuoto, smarrimento e abbandono: sono questi i temi di "Ghosting", il nuovo singolo della band torinese Dada + The Robots, che torna sulle scene con un brano prodotto da Luca “Vicio” Vicini dei Subsonica e distribuito da Indaco Records
S'intitola Ghosting ed è il singolo che segna il ritorno musicale dei DADA + The Robots, band torinese nata nel 2019 dalla mente di Davide “Da_Groove” Pellegrino e Daniele “Arj” Argiolas, entrambi già attivi nel panorama della musica indipendente piemontese e nazionale con i progetti Kinsdee, Plastic Siorai e Nucleodama, dal 2021 con la nuova voce del gruppo, la cantante Loredana “Danael” Deriu.
Una canzone che parla di vuoto, smarrimento e abbandono. Sono queste le sensazioni provocate dal “ghosting”, ossia la pratica di interrompere bruscamente e senza spiegazioni una relazione (sentimentale, amicale, lavorativa), scomparendo dalla vita della persona con cui si intratteneva il rapporto e rendendosi, così, irreperibili. Ed è proprio questa “gioia nel tormento” ad aver offerto l’ispirazione del nuovo singolo dei DADA + The Robots, uscito su tutte le piattaforme digitali.
Il brano, prodotto da Luca “Vicio” Vicini dei Subsonica e distribuito da Indaco Records, intende scattare un’istantanea di quel senso di disperata inquietudine che contraddistingue lo scollamento che avviene tra due persone unite da un legame d’amore e viene imposto in modo coatto da uno dei membri della coppia: un amore che risulta, dunque, asimmetrico e impari, scandito da assenze e pervaso di mancate risposte, “fantasmi” e silenzio emotivo.
«Il testo di "Ghosting" – spiega Davide Pellegrino, fondatore del gruppo e autore del singolo – affonda le sue radici nel periodo del lockdown: una piccola poesia-sfogo in musica che nasce da una situazione reale, e che delinea quello stato d’animo di vera e propria “prigionia” provocato dalla sparizione di una persona con cui vigeva un rapporto di intimità e confidenza. Una condizione simile, da un certo punto di vista, alle dipendenze, che ti fa sprofondare in un limbo popolato di attese, “perché” e domande senza riscontri e genera un disagio psicofisico che ha quasi il potere di immobilizzarti».
Guarda il videoclip di Ghosting
Un loop di malessere e sconforto reso non solo mediante le parole sapientemente scelte e legate tra loro in maniera armoniosa e a tratti letteraria, ma anche attraverso il letto sonoro che le accompagna, caratterizzato da tastiere ipnotiche, riff vertiginosi e ritmi incalzanti, propri dello stile elettronico e Avantgarde Italo disco di cui i DADA + The Robots si costituiscono promotori ed emblemi, crasi tra le contaminazioni rock, grunge e noise di ispirazione newyorkese e le atmosfere elettroniche da club di smaccata e orgogliosa ispirazione italiana, ossia le medesime che, nella prima metà degli anni ’80, sono state in grado di valicare i confini musicali e hanno influenzato l’immaginario sonoro hollywoodiano.
Il singolo è, inoltre, arricchito dall’intervento del poeta e scrittore Domenico Mungo (Amici di Piero, Black Mungo), che recita l’introduzione parlata tratta da Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, e dalla voce di Diego Perrone (I Medusa, Caparezza, L’Impero del Male), che affianca quella di Daniele Argiolas nel ritornello. Le strofe sono, invece, affidate a Davide Pellegrino.
Dada + The Robots: avanguardia da Torino
La spinta propulsiva per la creazione dei DADA + The Robots deriva dalla volontà di fondere e contaminare il background rock e grunge amato dai fondatori del progetto, proprio degli anni ’90, con le atmosfere club e Italo disco nostrane che hanno contraddistinto il suono di Torino, città storicamente incubatrice di numerose avanguardie sonore, e hanno reso celebre la musica italiana nel mondo tra gli anni ’80 e 2000. È nato, così, un progetto in studio dalle sonorità spiccatamente elettroniche, Alternative Dance ed Eurobeat che trae ispirazione dai lavori di artisti e musicalità dissimili, spaziando da Giorgio Moroder ai New Order, fino a Gigi d’Agostino e Billie Eilish.
Il primo risultato della collaborazione, interamente autoprodotto, è l’album d’esordio intitolato Honeypot, anticipato dall’Ep First e impreziosito dalla voce di Enrica Macrì. Composto da otto tracce, il disco si dipana in sonorità electro dance, puntellate da riff di chitarra distorta e beat di batteria elettronica. A fine 2021, motivati dal desiderio di dare una nuova impronta al proprio progetto e sfruttare al meglio le potenzialità sonore dello stesso, Davide Pellegrino e Daniele Argiolas decidono di affidarsi alla produzione artistica di Luca “Vicio” Vicini (Subsonica) per la realizzazione di un lavoro discografico inedito, coinvolgendo, inoltre, la professionalità della cantante Loredana “Danael” Deriu, nuova voce del gruppo.
Il suono dei DADA + The Robots pulsa non solo di note, ma anche di cinematografia e immaginari visuali, resi attraverso molteplici tracce di layers/drones, tipici della musica da atmosfera e delle colonne sonore filmiche, e suoni tellurici, potenti e riverberati, quelli incaricati di rendere maestosa un’inquadratura. Il risultato è un originale connubio tra l’energia punk e travolgente del rock indipendente degli anni ’90 e l’ibridazione tra dance ed elettronica inaugurata da Giorgio Moroder e riversatasi, in seguito, in atmosfere musicali frammentate e tridimensionali.
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Giorgia Brandolese
Da The Wire ai Pearl Jam, passando per Grant Achatz. Musicista, Giornalista, laureata in Comunicazione pubblicitaria, nel corso degli anni si specializza in Cinema, Serie Tv, Alta Cucina.
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