
Commedia, riflessioni e colpi di scena!
Una commedia ad alta tensione che alterna grasse risate ad improvvisi spaventi, adornata da intrighi, delitti e dimenticanze.
Carlo Buccirosso e la sua compagnia composta da Gino Monteleone, Matteo Tugnoli, Gennaro Silvestro, Peppe Miale, Monica Assante di Tatisso, Elvira Zingone, Giordano Bassetti, Fiorella Zullo e Roberta Gesuè, portano in scena dal 9 al 26 maggio al Teatro Manzoni di Milano “Colpo di scena”, uno spettacolo scritto e diretto dallo stesso Buccirosso.
In un anonimo commissariato di un paesino in una qualsivoglia provincia campana - location appositamente scelta dall’autore per evidenziare ciò che è la risultante dello scarso interesse da parte dello Stato verso le piccole realtà geograficamente lontane dalla centralità dei capoluoghi - prende luogo una storia tragica ed esilarante allo stesso tempo, una storia che sfocia poi in una casa di campagna, dove accadono eventi scoppiettanti.
Una commedia che serpeggia silente in un dramma, quello dell’abuso sessuale, che in Italia viene morbidamente affrontato con una legge che stabilisce che, passati 6 mesi dallo stupro, se durante quest’arco temporale non è stata esposta alcuna denuncia, il reato si estingue.
Buccirosso sposa quindi il connubio fra commedia ed educazione, fra spettacolo e riflessione, fra messa in scena e fatti di cronaca nera, fra l’arte della recitazione e la leggerezza di una legge che andrebbe quantomeno rivisitata.
Sin dalle prime battute si percepisce un attacco nei confronti della banalità delle notizie che vengono affrontate dai mezzi di comunicazione, che argomentano vicende superflue invece di occuparsi di argomenti seri e divulgare in maniera educativa un messaggio, sensibilizzando il popolo su temi che attanagliano la stabilità pubblica, come ad esempio gli stupri, i maltrattamenti, gli abusi ecc.
Nonostante il tema principale serio e serioso, l’artista partenopeo, con il supporto dell’intera compagnia, riesce a conquistare a suon di battute e tempi calzanti la platea che risponde con risate di pancia cadenzate da brevi intervalli le une dalle altre.
Ma come già visto, fra una risata e l’altra, lo spettacolo dispensa massime su argomenti “spiccioli” che ritroviamo tutti nella nostra quotidianità rovistando nelle tasche della memoria.
“Iva, sigarette e slot machine sono rapine a mano armata di monopolio esclusivo dello Stato”
Così sentenzia Carlo Buccirosso, alias Eduardo Pescitelli, vice questore del comando. Un uomo integerrimo, rispettoso delle leggi, con senso civico e coscienza civile, ma severo e paternale verso i suoi colleghi, la sua squadra di polizia; e altrettanto severo, ma di una severità piccata e polemica, nei confronti dell’apparato legislativo italiano, verso cui si esibisce con una tenera affermazione:
“Si ricordi che è lo Stato italiano ad abbandonare il cittadino non la polizia”.
Un’affermazione dalle parole profonde e significative.
Abbandonando per un attimo la corrente filo-educativa dello spettacolo, le vicende sciorinate durante i 150 minuti di durata divisa in due atti si intrecciano in una maniera inaspettata. Si crea fra le risate sempre più frequenti una insolita suspense che è la peculiarità che il regista partenopeo è riuscito a mettere in scena, tramutando la commedia in “commedia educatrice”, rendendola un chiaro e riconoscibile marchio di fabbrica, il quale rispetta però in pieno i canoni del divertimento in maniera assicurata.
Un divertimento che naviga fra “faraoni”, “congetture odontoiatriche”, “piogge prostatiche” e sì, colpi di scena!
Antonio Landi
