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Mi chiamo Beniamino Strani, ho 24 anni e sono laureato in ‘Scienze dell’Informazione: Comunicazione Pubblica e Tecniche Giornalistiche’. Ho poi ottenuto un Master in ‘Critica Musicale’. Amo ogni forma di comunicazione e tra un articolo e un altro, pubblico delle poesie su un blog.
Torna la Milano Design Week e con lei l’evento più atteso dell’anno: il Fuorisalone 2022, quest’anno ancora più sorprendente e sostenibile con il Food Truck di Planted, per la prima volta in Italia da lunedì 6 a domenica 12 giugno.
Il teatro delle amatissime ricette vegane di Planted sarà il Ride di Milano che quest’anno ospiterà “The Square”: la food court della media company Chef in Camicia, dove sarà possibile scegliere tra i golosissimi bun artigianali farciti con planted.pulled BBQ, l’ormai celebre planted.kebab con tzatziki e gli spiedini di planted.chicken alla griglia, la novità assoluta 2022. Pranzi, aperitivi e cene all’insegna della “Tasty Revolution” di Planted, l’unica proposta vegana scelta dal team Chef in Camicia e accompagnata tutti i giorni da un palinsesto ricchissimo di artisti, musica e ospiti. È Irene Volpe la special guest di Food Truck, la chef esperta di cucina vegetale finalista di Masterchef 10, giovedì 9 giugno dalle 18.30, che racconterà a plant based lovers, curiosi e appassionati i valori e i benefici di Planted dal punto di vista dei cuochi.
La filosofia di Planted consiste nell’utilizzo di materie prime naturali e di provenienza soprattutto da produzioni svizzere ed europee, dalle proteine dei piselli a spezie e marinature senza alcuna aggiunta artificiale e senza soia. Per questo può vantare l’etichetta più pulita al mondo nella categoria dei sostituti della carne. Pochissimi ingredienti di alta qualità, ricchi di fibre e di amminoacidi per un’alimentazione sempre più sana: proteine e fibre di piselli, acqua, olio di colza e vitamina B12 per le versioni “nature”, a cui si aggiungono marinature e spezie naturali come il planted.chicken Herbs&Lemon o il planted.pulled BBQ per tantissime ricette gustose e originali.
È il 2019 quando Planted lancia sul mercato svizzero il suo primo prodotto: il planted.chicken, in pochissimo tempo diventato cult tra ristoratori, clienti e GDO. Dal primo successo del brand, nascono poi il planted.pulled, il planted.kebab e il planted.schnitzel prima in versione “nature” perfetta per gli chef che desiderano sperimentare e personalizzare, poi con marinature, salse e condimenti dal più tradizionale BBQ o con spezie mediterranee, al chimichurri. Versatili in cucina, le alternative vegetali Planted sono perfette anche solo con un filo d’olio in padella, fritte, in forno e con marinature di ogni tipo per un panino, un’insalata o una bowl.
-Una scelta coraggiosa, quella dei proprietari del ristorante "Il Calice D'Oro", che affianca ad una raffinata proposta gastronomica, nel segno del food pairing, la valorizzazione dell'arte nelle sue più disparate declinazioni.-
Costa Paradiso (SS)- Dal 6 giugno (con inaugurazione alle ore 19.30) al 13 giugno i locali espositivi del ristorante Il Calice D’Oro ospiteranno la mostra fotografica Anuda del fotografo professionista- e fondatore dell'associazione fotografica Mastros de Lughe, di cui è attualmente presidente- Marco Sanna.
L’apertura della mostra sarà accompagnata dalle atmosfere sonore in instant composing del musicista e produttore Salvatore Papotto aka Berlin Babylon Project.
Continuano le iniziative del progetto RiGenerazioni Liriche, inserito nel programma La città intorno di Fondazione Cariplo sul bando Sottocasa, che propone “incursioni” musicali ponendo al centro l’opera lirica nei quartieri di Lambrate e Parco Lambro-Cimiano. L’idea nasce per coinvolgere gli abitanti dei contesti urbani fragili nella riattivazione e risignificazione degli spazi inutilizzati o in stato di degrado, migliorandone la qualità della vita e creando nuovi stimoli cittadini e opportunità.
Grazie alla musica si cercherà di colmare il diffuso senso di abbandono e di estraniazione della vita cittadina che spesso caratterizza le periferie, incentivando forze centrifughe utili per tutta la comunità.
“L’Opera – commenta Andrea Gottfried, compositore maestro d’orchestra e ideatore della proposta lirica – amplifica e affronta la forza delle passioni umane, descrive i sentimenti e attiva l’intelligenza emotiva. Racconta la vita di tutti i giorni in cui ognuno può riconoscersi generando sentimenti di empatia e di vicinanza, promuovendo affezione e maggior stimolo alla cura e alla partecipazione, riattivando spazi per migliorare la qualità della vita e creare “nuovi paesaggi” cittadini.”
Grande attesa per la rappresentazione de La Traviata di Giuseppe Verdi domenica 5 giugno in Cascina Biblioteca. Rappresentata per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia nel 1853, la famosa opera del grande compositore, tratta da La Signora delle Camelie di Dumas, diventa un vero e proprio esperimento nel traslare la lirica dai grandi teatri alla periferia. Ciò che comunemente viene concepita come una forma elitaria di comunicazione culturale, nell’impresa del progetto diventa invece fonte di apprendimento e arricchimento che ognuno è in grado di accogliere. Per farlo urge un’educazione all’ascolto, alla bellezza e ai sentimenti, valori che da sempre caratterizzano la lirica, vanto del nostro Bel Paese che deve resistere anche nelle nuove generazioni.
L’evento è gratuito. Per partecipare basta portarsi una tovaglia da casa e il cestino con la colazione, in alternativa si possono sempre acquistare presso la Cascina cestini con prodotti a KM0.
Con l’arrivo della stagione estiva Eataly All’aperto, il ristorante “en plein air” di Eataly Milano Smeraldo, rinnova il proprio look presentando una carta ideale per gustare un aperitivo all day long. Un menù adatto a tutti i gusti e a tutte le ore del giorno, Dal pranzo al dopocena, la vasta gamma fluida e versatile garantisce agli ospiti la totale libertà di scegliere i piatti in qualsiasi ordine e composizione desiderati.
In Piazza XXV Aprile, a due passi da Garibaldi e da Corso Como, Eataly vuole stupire ritagliando nel cuore pulsante del contesto urbano, un’oasi verde e rilassante, come un locale sulla costa in piena stagione estiva. È Il chiosco a caratterizzare la dimensione rasserenante, elemento principale della location e oggetto di un’operazione di restyling che lo ha trasformato in un vero e proprio drink bar, con bottigliera e bicchieri a vista e un bancone di marmo.
La novità La carta di Eataly All’aperto di quest’anno consiste nella possibilità di gustare un aperitivo all day long, grazie alla presenza in carta di una ricca lista di vini e drink estivi e conviviali: l’aperitivo non è più un rito che si consuma a un orario canonico, ma un’opportunità da cogliere in qualsiasi momento della giornata e con chi più si preferisce. Basterà scegliere tra cocktail, mocktail, birre, gin - italiani e internazionali -, bollicine, vini bianchi e rosé dell’Enoteca di Eataly Smeraldo e selezionare uno o più piatti da un menù che non pone limiti di orario o di pasto. Da taglieri e sfizi, per una fame più leggera, a primi (caldi e freddi) e secondi piatti per un pasto più completo, il menu di Eataly All’aperto accontenta tutti i gusti. Non mancano poi piatti iconici di Eataly Smeraldo quali la pizza al padellino, proposta in ben 9 varianti, i supplì, la patata croccante e tanto altro ancora.
Sfogliando il menù si coglie poi un’ulteriore novità: oltre al padellino diviso in 4 spicchi, diversi piatti in carta, sia tra sfizi e taglieri che tra i primi e secondi piatti, vengono proposti non solo in versione “singola”, ma anche in versione “condividi”. In fondo l’aperitivo è un momento rilassante in compagnia durante il quale si ha spesso voglia di ordinare diversi piatti da assaggiare insieme. Da Eataly All’Aperto l’aperitivo diventa così un vero e proprio momento di convivialità anche grazie alla possibilità di ordinare piatti to share.
Per uno spuntino o un dessert durante la bella stagione, Eataly ha pensato anche al gelato. Oltre ai dessert in carta, tra cui l’iconico Tiramisù, si potrà ordinare la novità dolce di Eataly Smeraldo: il gelato di Alberto Marchetti, presente da pochi giorni all’interno dello store con un corner in cui propone il proprio gelato fresco, mantecato ogni giorno, buono e semplice, perché composto solo con pochi ma selezionatissimi ingredienti.
Per un estate all’insegna del gusto, del relax e della condivisione, Eataly è una delle più valide mete urbane per anticipare l’atmosfera estiva o ricreandola ogni qual volta lo si desideri senza uscire dalla città.
Il Mannarino apre la sua quarta bottega nella città di Milano, proseguendo la sua espansione in uno dei luoghi nevralgici della movida, i Navigli, più precisamente in Alzaia Naviglio Grande 2, a pochi passi dalla Darsena, che con i suoi scorci pittoreschi e l’inconfondibile atmosfera è da sempre una delle mete più ambite di aggregazione e intrattenimento. Anche nella nuova apertura sarà possibile ritrovare tutti gli elementi caratterizzanti del brand: dal bancone della macelleria ‘come una volta’, dove scegliere tra un’ampia selezione di prodotti di alta qualità, alla sala del ristorante con il suo arredo caldo e familiare, in cui gustare comodamente seduti il proprio taglio di carne accompagnato da un calice di vino. Il format, nato nel 2019 dall’idea dei due giovani imprenditori Gianmarco Venuto e Filippo Sironi, corona così il suo successo perseguendo con fedeltà la filosofia del consumo consapevole di carne.
Un altro punto della città avrà così l’occasione di avere la propria macelleria di fiducia a pochi passi da casa. Il nuovo Mannarino coniuga tutti gli elementi tipici dei locali della zona con un design inconfondibile e un’attenzione ancora maggiore all’estetica: l’iconico ingresso, decorato con piatti in ceramica e piante di diverse tipologie, dà il benvenuto agli ospiti e li accompagna verso l’interno del locale. Ad accogliere i clienti dietro al bancone della macelleria ci pensa il Mannarino, pronto a guidarli nell’acquisto: anche in Alzaia Naviglio Grande sarà possibile scegliere tra la ricca offerta di bombette, preparate secondo la tradizione, le succulente costate e i più svariati tagli di carne. Per chi desiderasse gustare in loco le specialità del Brand, sono presenti al piano terra due ampie sale arredate con ceramiche pugliesi realizzate a mano, originali dettagli e l’immancabile ulivo. Salendo al primo piano è possibile raggiungere un’altra sala e un’incantevole terrazza, perfetta per godersi le giornate di sole con la bella stagione alle porte.
“Questa nuova apertura rappresenta per noi il raggiungimento di un obiettivo molto importante. Ora siamo presenti in città in maniera capillare e offriamo ai clienti un’esperienza di consumo autentica, come nelle macellerie di una volta, qualunque sia la loro zona di riferimento. Quella dei Navigli è inoltre una pizza molto importante per la ristorazione, non poteva mancare lì un Mannarino di fiducia!”, raccontano Gianmarco Venuto e Filippo Sironi. “Quello che caratterizza il nostro format rimane l’innovativo approccio multicanale: i clienti possono infatti acquistare i prodotti al banco della macelleria o gustarli direttamente nelle sale del ristorante. Naturalmente è anche possibile scegliere online la propria spesa, lavoriamo quotidianamente per implementare le esperienze di acquisto sull’eCommerce. Parallelamente ai progetti di business portiamo avanti con determinazione il nostro impegno nel diffondere la corretta conoscenza del mondo della carne con una particolare attenzione al benessere degli animali e degli uomini, questo anche grazie a un processo di selezione sempre più rigoroso che privilegia i piccoli produttori italiani e le referenze biologiche. Ci stiamo muovendo in maniera sempre più netta verso questa direzione” concludono i due founder.
Il termine “mannarino”, con cui si indica il coltello da cucina che i macellai di paese usano per tagliare la carne sul banco, ispira fiducia e familiarità, proprio come lo staff del locale, che si impegna quotidianamente nel diffondere l’importanza del consumo della carne di prima scelta per il benessere dell’organismo, in quanto alimento completo, che contribuisce alla copertura del fabbisogno di tutti i nutrienti essenziali del corpo umano. Tutto ciò si traduce in un processo di ricerca accuratissimo finalizzato a individuare le realtà italiane che utilizzano tecniche di allevamento rispettose degli animali e dell’ambiente, sposando le tematiche green sempre più urgenti nel nostro presente.
Torna a far sentire la sua voce il cantautore Alfredo Marasti.
E lo fa con il consueto acume, con un brano, La Stanza della Musica, che ha la raffinatezza del damasco del Vittoriale.
“Rua è una strada che viviamo e percorriamo cucinando, affinché i nostri piatti trasmettano non solo sapori, ma anche emozioni”. È questa la mission di Francesco Zucchi Ricordi, proprietario e Chef di Rua (“strada”, in portoghese), nuovo locale della ristorazione milanese inaugurato al civico 6 di piazzale Carlo Archinto, nel vivace quartiere di Isola. Lo Chef porta in tavola la sua idea di cucina tradizionale, maturata grazie a “un attento e costante lavoro di ricerca volto ad assimilare le innumerevoli ricette dello Stivale e i loro segreti, per poterle riproporre al pubblico in maniera attuale e sofisticata», in uno spazio dal design ricercato ed essenziale.
Rispetto del territorio e della stagionalità sono I criteri che caratterizzano il menù, dove ritroviamo alcuni classici della tradizione rivisitati con estro e competenza. Tra gli evergreen, i mondeghili (tipiche polpette milanesi) con salsa verde al prezzemolo, e il vitello tonnato con spuma di tonno, omaggio a Diego Rossi del ristorante Trippa di Milano. Cavallo di battaglia di Rua è la pasta fresca, fatta in casa secondo la tradizione. Tra i primi spiccano i mandilli de sea (“fazzoletti di seta”), un tipico formato di pasta ligure simile alle lasagne, realizzati con sfoglia al nero di seppia e guarniti con pesto ligure e crudo di gamberi rosa; dalla cucina laziale arrivano i tonnarelli all’amatriciana con sugo di datterini gialli, cotenna soffiata e pecorino “Fiore Sardo”, Presidio Slow Food. Immancabile, tra i secondi, la cotoletta alla milanese. In carta anche il coniglio in porchetta, protagonista delle tavole del Centro Italia, mentre il polpo, accompagnato da olive taggiasche, biete colorate e fave di Carpino, richiama le soleggiate atmosfere del Sud.
Anche la carta dei vini propone una selezione di etichette che spazia dal nord al sud: dal Franciacorta lombardo al Vermentino ligure, passando per il Barolo piemontese, per poi arrivare in Sicilia con l’Etna Rosso. Unica eccezione gli champagne francesi, provenienti dalle cantine più rinomate d’oltralpe.
Cresciuto in un contesto familiare vocato alla tradizione tessile e musicale, Francesco Zucchi Ricordi - classe 1984 - si appassiona ai fornelli sin da giovane e inizia a viaggiare per il mondo per conoscerne ingredienti e sapori. Dopo aver fondato il catering "I Marinati" nel 2015 e inaugurato Bach nel 2018, il format che coniuga panino gourmet e cocktail bar, l’apertura di Rua è il compimento del suo percorso di ricerca gastronomica e rappresenta la massima espressione di un gusto essenziale e ricercato, che si rispecchia nei piatti così come nell’interior design.
Attraverso i piatti proposti, Rua trasmette agli ospiti un’atmosfera dinamica, facendo assaporare i gusti dello Stivale in una formula vivace e originale e trasmettendo l’emozione pulsante e vivida che si respira tra le “strade” della nostra eccellente gastronomia.
Ardente e infuocata come la brace è l’estate che attende i milanesi grazie alla nuova apertura di BRACI by Barù, il Temporary Restaurant di Gherardo Gaetani dell’Aquila d’Aragona, meglio conosciuto come Barù. Inaugurato il 10 maggio in collaborazione con mare culturale urbano negli spazi del food hub in Canottieri San Cristoforo, fino al 31 luglio il ristorante offrirà la possibilità di assaporare un succulento taglio di carne che ha sfrigolato su una griglia vera, sotto una brace ardente, magari in abbinamento a una birra artigianale, a un calice di vino rosso o ad un rinfrescante cocktail.
Nel cuore della movida milanese, sui Navigli, BRACI by Barù è un luogo dove sentire il calore e l’allegria estiva insieme agli amici, in una serata all’insegna del relax e del buon cibo. Materie prime di qualità e tanta voglia di festa sono gli ingredienti di un barbecue fatto a regola d’arte: Lampredotto in cocotte, scottadito di agnello con chimichurri marchigiano e mix di maiale alla toscana sono alcune delle proposte del nuovo BRACI by Barù, aperto dal martedì alla domenica a pranzo e a cena. Non mancano primi come pappa al pomodoro e pasta alla Nerano e, in occasione del pranzo, panini con porchetta, battuta di nocciole e finocchietto o con pulled pork e coleslaw americana.
Conosciuto dal grande pubblico grazie alla partecipazione all’ultima edizione del Grande Fratello Vip, Barù porta la sua passione per la buona cucina a Milano, in un locale che riflette la sua storia personale a cavallo tra le Marche e l'America, dedicato ai buongustai e agli amanti dei piaceri della vita. La cucina è da sempre una delle sue passioni, intesa nella sua forma più primitiva e viscerale: "Non sono un cuoco, non sono uno Chef, non sono un enologo. Sono solo un comunicatore del buongusto".
Un ambiente autentico vicino alla natura, dove il cuore pulsante è proprio la brace, strumento arcaico di cottura, desueto fino ad alcuni anni fa, che sta pian piano prendendo sempre più piede nelle cucine dei ristoranti: “Il barbecue non è solo un metodo di cottura, è un rituale con il fuoco come elemento catartico. E come tale c’è bisogno di un gran cerimoniere”, dichiara Barù, che vuole offrire un’esperienza immersiva in un luogo poco lontano dai ritmi frenetici e facilmente accessibile per una rapida fuga, deliziando gli ospiti grazie alla più primitiva tecnica di cottura con cui l’uomo ha iniziato a cibarsi, e che ancora oggi riserva moltissime sorprese.
Pronti ad una stagione ardente?
BRACI by Barù
Canottieri San Cristoforo - mare culturale urbano food hub
Alzaia Naviglio Grande 122
A maggio prende corpo il progetto RiGenerazioni Liriche, inserito nel programma La città intorno di Fondazione Cariplo sul bando Sottocasa, che coinvolge gli abitanti dei contesti urbani fragili nella riattivazione e ri-significazione degli spazi inutilizzati o in stato di degrado, per migliorare la qualità della vita e creare nuove geografie cittadine.
Al centro del progetto c’è l’opera lirica destinata ai quartieri di Lambrate e Parco Lambro-Cimiano, per arricchire quelle progettualità innovative già esistenti nel territorio (come ad esempio il progetto QuBì, lo Spazio WeMi per l’orientamento e l’ascolto) favorendo una narrazione che contribuirà alla partecipazione attiva e al bisogno di interconnessioni con l’ambiente esterno, rigettando così il senso diffuso di abbandono e di estraniazione dalla vita cittadina.
“L’Opera – commenta Andrea Gottfried, compositore maestro d’orchestra e ideatore della proposta lirica – amplifica e affronta la forza delle passioni umane, descrive i sentimenti e attiva l’intelligenza emotiva. Racconta la vita di tutti i giorni in cui ognuno può riconoscersi generando sentimenti di empatia e di vicinanza, promuovendo affezione e maggior stimolo alla cura e alla partecipazione, riattivando spazi per migliorare la qualità della vita e creare “nuovi paesaggi” cittadini.”
Aperitivi sul vagone di un treno immerso nel verde del parco Lambro, picnic comunitari fra frutteti e animali da fattoria, parole emozionanti della miglior tradizione operistica: proposte inusuali per target differenziati per rafforzare la coesione sociale, educando le famiglie alla cura e alla bellezza, concedendo una formula alternativa di svago ai giovani.
RiGenerazioni Liriche è curato da FuoriOpera, associazione culturale milanese nata nel 2016 da un’idea di Andrea Gottfried, maestro di direzione d’orchestra e manager in un’azienda multinazionale dell’hightech, per promuovere la cultura lirica valorizzando spazi di originalità.
Con l’intento di diffondere la passione per l'opera lirica italiana, un'arte una volta popolare e apprezzata da tutti e oggi spesso poco frequentata, porta avanti il nobile compito di trasmettere arte, poesie e bellezza in ogni angolo della città, affinché tutta la comunità si senta partecipe delle attività culturali e possa godere delle stesse opportunità di sviluppo territoriale.
Via Casoria, 50 Milano
In uscita il 10 maggio videoclip de Al visitatore, che anticipa il concept-album di Alfredo Marasti Ultimo D’Annunzio, di prossima pubblicazione per La Stanza Nascosta Records.
Il videoclip è diretto da Alfredo Marasti e Chris Mazzoncini, con Aldo Masini alla seconda camera.
Suoni acustici e incursioni elettroniche per un brano che introduce gli ascoltatori al disco, facendoli idealmente entrare nella Stanza del Mascheraio, anticamera della Prioria, la casa dove D'Annunzio trascorse gli ultimi anni della sua vita, denominata così dal 1922 in adesione ad una simbologia conventuale ricorrente in molte parti del Vittoriale.
La Stanza Del Mascheraio è buia e in un certo senso paurosa, respingente, sintomatica dell’isolamento finale del poeta, fotofobico.
La canzone comincia con i funerali di D’Annunzio, annunciati da un numero del Giornale LUCE che presenta il poeta come "fedele gregario" di Mussolini.
Al contrario l’iscrizione collocata sopra lo specchio ospitato dall’anticamera-iscrizione originariamente diretta contro Mussolini- ha un sapore inquietante e beffardo ed etichetta sprezzantemente il duce come Narciso e Mascheraio, a denunciarne la falsità e l’odiosa attitudine a cambiare opportunisticamente volto.
L’iscrizione sentenzia infine: «Aggiusta le tue maschere al tuo viso / ma pensa che sei vetro contro acciaio».
L'impianto simbolico alla base dell'iscrizione è stato tradotto, nel videoclip, in un racconto vero e proprio.
Narciso, interpretato da Alfredo Marasti, avanza in un buio corridoio – che rimanda a quello, realmente presente al Vittoriale, della Via Crucis – e si rimira nello specchio, mentre attorno a lui compaiono altre maschere (la gioia, la tristezza, Medusa, la follia), insieme ad un busto celebrativo dello stesso Mussolini.
Improvvisamente l'immagine di D'Annunzio si materializza nello specchio: la figura di Narciso si dissolve, le maschere e lo specchio cadono, il volto del dittatore si riduce in poltiglia («vetro contro acciaio»), a significare la potenza e l'immortalità della poesia contro la fragilità e pochezza del potere e dei suoi fantocci.
Le riprese in esterna sono state effettuate al Vittoriale degli Italiani (roseto, vallette, Laghetto delle Danze); quelle in interni presso il Teatro Pacini di Pescia e Villa Passaglia, a Gragnano in Toscana.
I costumi sono stati scelti da Marta Coveri.
Le maschere originali sono state realizzate da Doriana Tobaldo. Hanno collaborato Federica Guerra e Anna Lucarelli. Il trucco è stato realizzato da Laura Panelli.
Link al videoclip:
Bio
Cantautore, regista, scrittore e insegnante, Marasti vince nel 2006, con La luna e il ladro, il Premio Fabrizio De André nella categoria Miglior Interprete.
Nel 2013 vince Musicultura XXIV Ed. nella sezione Miglior testo con Canzone per Mario, dedicata allo scomparso Mario Monicelli.
Ha all’attivo L’Alternativa ( Autoprodotto, 2012) Lolita Moon ( 2018, produzione artistica di Cassandra Raffaele), Altri tempi ( La Stanza Nascosta Records, 2020) e L’Assedio ( La Stanza Nascosta Records, 2021).
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