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Lo storico marchio Bagella 1932 presenta la sua nuova collezione di foulardArte Sarda.
AVON PRESENTA “SIERO RENEWAL POWER”: IL PRIMO SIERO FIRMATO ANEW CON PROTINOL
Dopo lo stop forzato a causa dell’emergenza sanitaria riparte sabato 20 e domenica 21 novembre a Neoneli (OR), con la nuova denominazione diWine, Fregula e Cassola, la rassegna enogastronomica dedicata alla promozione dei prodotti tipici del paese del Barigadu, regione storica della Sardegna centrale.
Abbiamo scambiato due chiacchiere con la cantautrice e musicista milanese Roberta Usardi. Il suo lp di esordio, World- disponibile negli stores digitali su etichetta La Stanza Nascosta Records- ci ha fatto scoprire un’artista non allineata, dalla scrittura fiabesca e dalla vocalità maestosa.
Neon Teatro
Anima Mundi
Teatro Stabile di Catania
Domenica 6 debutterà in prima nazionale al Teatro Stabile di Catania, replicandolo fino mercoledì 17 novembre 2021, ANIMA MUNDI: un nuovo progetto multidisciplinare della compagnia Neon Teatro, in collaborazione con TSC.
Lo spettacolo rappresenta il momento centrale di un progetto speciale dedicato al teatro come strumento di inclusione sociale, creato da un insieme di partner artistici e istituzionali che comprende i Dipartimenti di Scienze Politiche e di Scienze Umanistiche e il Cinap (Centro per l'integrazione Attiva e Partecipata) dell’Università di Catania. Il progetto, Anima Mundi, si svolgerà nella città etnea per il mese di novembre, sotto forma di spettacoli, laboratori, workshop e seminari, il tutto basato su un approccio alla diversità e sul benessere comune, volto non a normalizzare lo straordinario, bensì a viverlo.
Diretto da Monica Felloni sui testi di Piero Ristagno, lo spettacolo ANIMA MUNDI, dopo CIATU e INVASIONI, completa il "Trittico della felicità umana", progetto quinquennale di ricerca artistica, nato 7 anni fa dalla lettura del libro di James Hillman "L'anima del mondo e il pensiero del cuore". Un progetto variegato, basato sul rispetto dell’identità e della dignità della vita, con un approccio alla diversità centrato sulla relazione e sul benessere comune, in cui il teatro diventi veicolo d’inclusione sociale, non volto a normalizzare lo straordinario, bensì a viverlo.
«Anima mundi – spiega Piero Ristagno – dopo Ciatu e Invasioni è la terza composizione teatrale che completa il Trittico della felicità umana. Trentadue anni dopo Giordano Bruno, nasce ad Amsterdam Baruch Spinoza. È nella sua vicenda umana e nel suo pensiero, coraggiosamente praticato, che NèonTeatro trova linfa per alimentare il proprio stupore e proporlo agli occhi degli spettatori. Anima Mundi è la danza ispirata del gesto imprevisto, dell’inciampare nel fonema che non risuona, è il canto corale dei corpi in scena che confermano la propria esistenza in vita. Potrebbe essere la Vita ciò che chiamiamo Anima. Uno spettacolo dedicato alla poesia, alla generosità della parola che smuove i corpi nella inconsueta forma che assumono in sogno. Ahi, vederli i corpi così esposti a tutti gli affanni del mantenersi in vita, che tenerezza procurano! Non bisogna guastarsi gli occhi, occorre preservare lo sguardo, prevedere il futuro, farlo accadere. Insieme».
Neon Teatro
La compagnia teatrale nata nel 1989 da Monica Felloni e Piero Ristagno, con sede a Catania, sostiene di fare teatro con un metodo del tutto peculiare. Lo spettacolo si svolge tramite una sequenza di quadri che si susseguono in singole esplosioni compiute e il legame tra esse coincide con la relazione tra gli attori nello spazio. Il progetto artistico si sviluppa infatti sulle linee intersecate della persona e della poesia.
ANIMA MUNDI
regia Monica Felloni testi a cura di Piero Ristagno con Dario Conti, Emanuela Dei Pieri, Martina Di Prato, Teresa Fazio, Monica Felloni, Danilo Ferrari, Patrizia Fichera, Stefania Licciardello Anzalone, Angela Longo, Manuela Partanni, Matteo Platania, Dorotea Samperi, Francesca Sciatà aiuto regia Manuela Partanni danza aerea Alejandra Deza Moreno, Gaia Santuccio assistenza tecnica Ségolène Le Contellec light designer Francesco Noè cartoline Renzo Francabandera riprese video Jessica Hauf, Luca Di Prato tecnico arrampicatore - rigger Salvatore Pappalardo produzione Teatro Stabile di Catania
Il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università ha dedicato al lavoro di Felloni e Ristagno il seminario Per una poetica della relazione. I trent’anni di Neon Teatro, programmato per il 15 novembre 2021 alle ore 17. Il seminario vedrà Vito Minoia in dialogo con Piero Ristagno.
Fracchiolla Martina
Dal 4 al 6 novembre alle ore 19.30, presso Triennale Milano Teatro in Viale Alemagna il nuovo spettacolo di Motus: Tutto Brucia
I nomi dell' ideazione e della regia sono: Enrico Casagrande e Daniela Nicolò / con: Silvia Calderoni, Stefania Tansini e R.Y.F. (Francesca Morello) alle musiche e lyrics / ricerca drammaturgica: Ilenia Caleo / direzione tecnica e luci: Simona Gallo / ambienti sonori: Demetrio Cecchitelli / fonica e cura dello spazio: Martina Ciavatta / assistenza tecnica: Francesco Zanuccoli / props e sculture sceniche in collaborazione con: _vvxxii / video e grafica: Vladimir Bertozzi / produzione: Elisa Bartolucci con Francesca Raimondi / organizzazione e logistica: ShailaChenet / promozione: Marta Lovato con Francesca Lombardi / ufficio stampa: comunicattive.it / distribuzione internazionale: Lisa Gilardino / una produzione: Motus con Teatro di Roma – Teatro Nazionale, KunstencentrumVooruitvzw / progetto di residenza condiviso da: L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale – Centro di Residenza Emilia-Romagna, Santarcangelo dei Teatri / in collaborazione con: AMAT e Comune di Fabriano / nell’ambito di MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma progetto di Mibact e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo / con il sostegno di: MiC, Regione Emilia-Romagna / si ringraziano: HĒI black fashion, Gruppo IVAS
Uno spettacolo in italiano con sovratitoli in italiano e inglese dalla durata di 75 minuti.
Il nome del nuovo progetto della formazione guidata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò riporta le parole di Cassandra nella riscrittura delle Troiane di Jean Paul Sartre: una frase svela la traiettoria di questo nuovo progetto Motus. C'era da tempo nella compagnia il desiderio di continuare lo scavo, dopo il viaggio dentro l’Antigone, fra le più scomode figure femminili del tragico che ancora oggi sussistono.
La ricerca, cominciata prima del lockdown, ha preso inevitabilmente tutt’altra luce e urgenza: la pandemia e il disastro climatico segnalano la fine di un’epoca e Le Troiane iniziano proprio con una fine. E' una tragedia insolita senza conflitto, o meglio, c’è stato, ma è già avvenuto: Ilio è già stata distrutta. Le donne, ridotte a bottino di guerra, aspettano per la spartizione, in quanto dovranno partire per mare, come schiave, verso territori stranieri. Non c’è trama né intreccio, solo un perpetuo evocare gli spettri del passato.
La parola di Ecuba è lamento, parola che seppellisce i morti; la parola di Cassandra rompe la crisi e dà fuoco al futuro. Al centro il dolore e lo strazio del lutto, che, fuori dalla sfera personale, aprono una questione fortemente politica: le domande che sorgono sono su quali sono i corpi piangere e su quali no, quali sono le forme a disposizione per esprimere il lutto, il dolore della perdita (o anche separazione dal proprio luogo d’origine, come avviene per le comunità diasporiche).
Durante la pandemia, le cerimonie per i morti sono state sospese, e i corpi sono stati sepolti di nascosto, senza saluto, e lo stesso accade quotidianamente per le persone migranti che muoiono morti in mare, per i clandestini o per le prostitute giustiziate dal sistema della tratta: quali vite contano dunque? Cosa rende una vita degna di lutto?
Motus comincia da queste domande molto profonde, urticanti per costruire Tutto Brucia: uno spettacolo «inevitabilmente oscuro, eppure colmo di abbacinante furore.»
Venerdì 5 novembre alle 20.45, in occasione dello spettacolo e nell’ ambito del Public Program di Triennale Milano, si terrà un incontro tra Motus e Caterina Piccione (docente di Filosofia del teatro presso l’Università Vita-Salute San Raffaele) dal titolo Le figure femminili nella tragedia, dedicato alle figure femminili nella tragedia in un intreccio tra mitologia e presente. L’ingresso all’ incontro è libero fino ad esaurimento posti.
La compagnia Motus, fondata nel 1991 a Rimini da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò esplode negli anni Novanta con spettacoli emotivamente e fisicamente molto influenti, raccontando quelle che sono le contraddizioni del presente, attraverso spettacoli teatrali, performance e installazioni, ma anche un’ intensa attività culturale, come seminari, incontri e dibattiti. Accompagnato da un’intensa attività di seminari, incontri e dibattiti, è stato presentato in Europa e in tutta Europa e in tutto il mondo.
INFO Prezzi
22 euro (intero) - 16 euro (under 30/over 65/gruppi) - 11 euro (studenti)
Biglietteria
02 72434208/239
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I biglietti si possono acquistare sui siti www.triennale.org e www.vivaticket.com oppure presso i punti vendita Vivaticket e la biglietteria di Triennale Milano.
Nei giorni di programmazione la biglietteria resta aperta fino all’ inizio dello spettacolo.
Abbonamenti
1+1=3
Acquista i biglietti per due spettacoli e ricevi in omaggio un biglietto per un terzo spettacolo a scelta.
40 euro: intero
30 euro: ridotto under 30/over 65
21 euro: ridotto studenti
Gli abbonamenti sono nominativi e non cedibili.
Si intendono fuori abbonamento i concerti di JAZZMI.
PROMOZIONI
Spettacolo + mostra in Triennale Milano
Acquistando un biglietto per uno degli spettacoli inseriti nel programma della stagione hai diritto all ’ingresso ridotto per le mostre in Triennale Milano e viceversa. Promozione valida entro 30 giorni dall’ acquisto del biglietto e applicabile ai titoli d’ingresso delle singole mostre.
CONVENZIONI
Per conoscere tutte le convenzioni attive per la stagione teatrale di Triennale Milano, visita il sito triennale.org
Triennale Milano Teatro è convenzionato con LEDHA e applica tariffe ridotte a persone con disabilità. È anche convenzionato con 18app e Carta del Docente. Tutte le informazioni sui siti 18app.italia.it, cartadeldocente.istruzione.it.
Fracchiolla Martina
Il caffé letterario Incipit23: una libreria, un bar, un bistrot, un' enoteca, uno spazio eventi e un’inedita sala relax in via Casoretto 42, tra Città Studi e NoLo, nasce un locale unico.
Con la voglia di stare insieme, di mangiare e di bere bene, con la voglia di cultura indipendente e di eventi che tengano vivi la mente, il cuore e lo spirito. È questo il motivo che fa nascere il caffè letterario Incipit23.
Apre le porte nel centro dell'energico e gradevole quartiere Casoretto un locale totalmente nuovo. Con le sue quattro vetrine che affacciano sulla strada, di fronte allo storico e recentemente restaurato deposito ATM, appaiono gli scaffali illuminati di una piccola e raffinata libreria e l’arredamento ricercato e ospitale di un bar/bistrot, sullo sfondo di una parete composta da un giardino verticale. Ma solo varcando l’entrata di questo mondo – nato dal sogno e dalla volontà di Tomaso Nigris, editore indipendente della casa editrice Incipit23 – che si scoprono tutti gli ambienti e le anime che lo caratterizzano.
Perché il nome Incipit23? "Incipit. L’inizio di un romanzo, di un articolo, di un’avventura. 23 è lo storico tram che percorreva il quartiere a cui siamo affezionati".
La casa editrice indipendente di Tomaso Nigris, nata circa 4 anni fa, corona oggi un sogno di cultura e accoglienza. Per caso o per destino ubicato proprio di fronte allo storico deposito ATM Leoncavallo.
Qui ogni cosa è speciale, ogni cosa è una scoperta, frutto di una ricerca attenta:dagli ingredienti dei piatti offerti a pranzo e a cena nel nostro bistrot (avete mai sentito parlare del capuliato, detto anche la Nutella di Scicli? Avete mai provato quanto è buona la burrata con la bottarga sarda?) ai libri sugli scaffali scelti attentamente tra le perle nascoste dell’editoria indipendente, dai liquori e i distillati premium che compongono i cocktail (imperdibili le invenzioni dei nostri baristi) fino agli eventi culturali in programma e alla prima e unica Sala 5 sensi di Milano (e non solo), un ambiente esclusivo con aria sterile dove rilassarsi e rigenerare le proprie energie.
Per saperne di più andate in via Casoretto 42 a Milano!
Per prenotazioni: 378 3029659
Fracchiolla Martina
MEMORABILE
OTELLO CECI 1813 INCONTRA LE SPECIALITA’ BONVERRE
Nasce l’esclusivo box “Memorabile” che offre un’esperienza enogastronomica unica, in edizione limitata
Dalla creatività Bonverre nasce il progetto “Memorabile”, un inedito box prodotto in edizione limitata di 550 pezzi che si compone di tre esclusive ricette in vaso che l’azienda ha scelto di abbinare a una bottiglia di OTELLO CECI 1813 Nerodilambrusco. Un’idea originale per celebrare le festività di fine anno con sapori esclusivi ed un’esperienza enogastronomica unica.
L’incontro tra Bonverre e Cantine CECI 1938 esalta la condivisione di una serie di valori che, ispirati dalla passione per la buona tavola, puntano all’eccellenza e alla cura di ogni aspetto. Dalla qualità del prodotto, all’attenzione per il design e il packaging, dall'apprezzamento del territorio al rispetto della tradizione con costante attenzione all’innovazione e alla sostenibilità.
Per offrire un Menù Completo perfetto, composto da un primo piatto, un secondo e un dessert, Bonverre propone tre ricette, firmate dagli chef Daniele Bendanti, Giacomo Sacchetto e Pierluigi Perbellini, che offrono un abbinamento ideale con il vino, il celebre Lambrusco OTELLO CECI 1813.
I piatti, custoditi attentamente sottovetro, accompagnano in un viaggio sensoriale, attraverso la tradizione culinaria del nostro Paese magistralmente interpretati dai loro rispettivi creatori, noti riferimenti del panorama gastronomico italiano.
Lo Chef Daniele Bendanti propone “Oltre alla Bolognese”, una ricetta tipica del ristorante Oltre di Bologna, un ragù realizzato a regola d’arte nel rispetto della tradizione – pomodoro, carne bovina e pancetta - con un twist di contemporaneità, ideale per essere gustato con pasta fresca o lasagne.
Il secondo piatto è firmato da Giacomo Sacchetto, Chef stellato del ristorante Cru di Verona che propone “La Cru di Giulietta e Romeo”, un piatto che celebra la tradizione veronese attraverso gli ingredienti tipici delle campagne della zona e dei Monti Lessini. Una pancia di maiale cotta a lungo a bassa temperatura con crema al Monte Veronese DOP, con punte di dolcezza e acidità.
Del dessert se ne occupa Pierluigi Perbellini, rinomato pasticcere della Pasticceria Perbellini di Verona che ha creato “L’Invasata”. Un morbido dolce in vasocottura accompagnato da un profumato liquore all’arancia. Una creazione tradizionale della famiglia da gustare al cucchiaio, direttamente nel vasetto, oppure in abbinamento a gelato o creme alla vaniglia.
Ad arricchire l’esclusivo percorso culinario, OTELLO CECI 1813, il celebre Nerodilambrusco fiore all'occhiello della produzione delle Cantine CECI 1938, un vino tipico della tradizione Emiliana che si presenta con un abito esclusivo, uno stile attuale e fuori dagli schemi, la prima bottiglia con base quadrata. Il packaging dall’effetto "vintage" celebra Otello Ceci, visionario creativo, fondatore delle Cantine. Il Lambrusco, con CECI 1938, diventa rappresentativo di un nuovo stile di vita giovane e contemporaneo, un vino che esprime la gioia di vivere attraverso il fascino delle bollicine in rosso.
Lambrusco per eccellenza e dalla personalità sfaccettata, OTELLO CECI 1813 è caratterizzato da una ricca palette di sfumature, dal rosso rubino intenso del nettare al porpora più chiaro della spuma che si forma nella mescita e che accende il bicchiere di brio. Una bollicina avvolgente, con un carattere frizzante e social, un sapore morbido da degustare freddo. Conquista con il suo profumo alle note fruttate tra le quali spiccano la ciliegia e i frutti di bosco come la mora e la fragola. I richiami floreali della viola accompagnano il finale piacevolmente speziato e minerale.
Nel box “Memorabile” la peculiare bottiglia di Nerodilambrusco CECI accompagna tre eleganti vasi di vetro connotati, ognuno, con l’immagine del volto dello chef autore della ricetta. In linea con l’approccio sostenibile di Bonverre, ogni vaso è riutilizzabile.
BONVERRE
Bonverre nasce dal desiderio di narrare l’autentica tradizione culinaria del Bel Paese e preservare ricette e sapori che rischiano l’estinzione. Ricette autentiche ideate da chi interpreta la storia di un territorio con personalità: gli chef più noti del nostro panorama gastronomico.
La conservazione in vaso è un metodo molto antico che Bonverre utilizza unendo al meglio un patrimonio gastronomico prezioso, eredità di tradizioni e culture, e tecniche d’avanguardia basate sulla continua ricerca verso il futuro del settore ristorativo.
CECI 1938
Cantine CECI 1938, winery internazionale da oltre 80 anni, porta nel mondo la passione della tradizione italiana unita alla visione proiettata al futuro e all'incessante desiderio di innovazione.
CECI 1938 firma un Lambrusco tra i più amati al mondo - le celebri bollicine in rosso - un vino morbido, inno alla convivialità e di immediato abbinamento, una vera icona di modernità della cantina. Sul web l'azienda si racconta attraverso il sito www.lambrusco.it, dominio registrato nei primi anni '90.
Nella cifra di CECI 1938, il design riveste un ruolo di primo piano alimentando la ricerca di forme e colori con cui definire le linee di bottiglie ed etichette peculiari, vere creazioni di stile con un tocco cool.
Le Cantine Ceci, nate nel 1938 dall'idea Otello Ceci, hanno conosciuto negli anni 60' un primo momento di grande sviluppo per mano dei figli di Otello, Bruno e Giovanni che avrebbero connotato il ventennio successivo. Oggi Alessandro, Maria Paola, Maria Teresa, ed Elisa e Chiara, nipoti e pronipoti di Otello, portano avanti la tradizione vinicola con ispirazioni e contaminazioni che vengono da altri settori come la moda, il design, l'arte. Il loro obiettivo è distinguersi con un approccio non convenzionale, per parlare ai giovani con un linguaggio contemporaneo.
Stefano Dalla Verde
Al via oggi l’imperdibile tour italiano dei Kings of Convenience, organizzato da DNA concerti.
Il duo norvegese composto da Erlend Øye e Eirik Glambæk Bøe sarà infatti oggi 26 ottobre al Teatro Metropolitan di Catania, il 29 e il 30 ottobre al Teatro Manzoni di Bologna e il 1° novembre al Teatro degli Arcimboldi di Milano con un doppio live, alle ore 13 e alle ore 21.
I live saranno un'opportunità per sentire dal vivo Peace or Love, il nuovo album dei Kings of Convenience, uscito il 18 giugno per Polydor Records. Anticipato dai singoli Rocky Trail e Fever, il disco ha rappresentato il grande ritorno del duo dopo 12 anni di assenza dalla scena musicale.
“Peace or Love” rappresenta il sound di due vecchi amici che vivono l'ultima fase della loro vita insieme e scoprono nuovi modi per catturare quella magia sfuggente. Registrato in 5 anni in 5 città diverse, l’album è fresco come l’arrivo della primavera: 11 canzoni sulla vita e sull'amore con la tipica bellezza seducente, il candore e la chiarezza emotiva che ci si aspetta dai Kings of Convenience.
Eirik Glambeck BoE e Erlend Oye si sono conosciuti a scuola a Bergen, in Norvegia, ed hanno suonato nella stessa band, gli Skog, prima di sciogliersi e formare il duo nel 1999.
Padri del new acoustic movement, precursori di una nuova ondata di musica intima ed acustica, sostenitori di un soft pop d’atmosfera per lenire l’anima (Billboard), definiti all’esordio dal Guardian come una confluenza deliziosamente malinconica di Simon and Garfunkel, Nick Drake, Astrud Gilberto e i Pet Shop Boys, i Kings Of Convenience hanno guadagnato e ammaliato il mondo intero con i loro 3 album e raggiunto i vertici delle classifiche con le indelebili canzoni, sofisticate e delicate, come “Misread”, “I’d Rather Dance with You” e “Mrs. Cold”.
Radio Montecarlo è la radio ufficiale del tour italiano dei Kings of Convenience.
BIO
Erlend Øye e Eirik Glambæk Bøe sono nati entrambi a Bergen, in Norvegia, nel 1975. Si sono conosciuti a scuola ed hanno suonato nella stessa band, gli Skog, prima di sciogliersi e dare vita ai Kings of Convenience nel 1999. Dopo qualche apparizione in alcuni festival europei, il duo trova un contratto con la casa discografica americana Kindercore. Nel 2000 i KOC pubblicano il loro primo album, “Kings of Convenience”. Il loro debutto su scala mondiale avviene invece l’anno successivo, con “Quiet Is the New Loud”, tanto da dare vita ad una vera e propria nuova scena musicale underground: new acoustic movement.
Nel 2005 il gruppo, colpito dal planetario successo, decide di prendersi una pausa.
Link Biglietti: https://www.ticketone.it/artist/kings-of-convenience/
26/10 ore 21 Catania Teatro Metropolitan
29/10 ore 21.15 Bologna Teatro Manzoni
30/10 ore 21.15 Bologna Teatro Manzoni
01/11 ore 13 Milano Teatro degli Arcimboldi
01/11 ore 21 Milano Teatro degli Arcimboldi
Fracchiolla Martina
PAOLA QUATTRINI PAOLA BARALE MAURO CONTE
in
SLOT
Testo e regia di LUCA DE BEI
Slot, ossia il potere del gioco, il potere che crea brivido e adrenalina, il potere della seduzione di una scatola “magica” che produce suoni e luci e che promette una vita diversa, migliore, una vita da cui sono escluse le difficoltà economiche e i problemi della quotidianità. Queste macchine da gioco attraggono le nuove falene, ovvero le donne che non sono in grado di accettare la solitudine, il tempo che scorre, i problemi e le crisi nei rapporti con mariti, figli, amicizie.
LA TRAMA DELLO SPETTACOLO
Alessandra è una di queste donne, diventata vittima del gioco d’azzardo. Come molti dei giocatori, Alessandra non si rende conto del tunnel in cui è precipitata. E’ sicura di poter esercitare un controllo sulla sua voglia di giocare, che però le ha portato via i risparmi, le energie e il sonno. Alessandra gioca per vincere, poi per sentirsi viva, poi solo per sentire il suono delle monete che cadono nella vaschetta delle macchinette. A cercare di aprirle gli occhi e di farle vedere la realtà, è prima di tutto il figlio. Nel cercare di assistere la madre, Marco si accorge di come i giocatori siano, in realtà, soli e abbandonati dalle istituzioni, succubi della Grande Seduzione, della Pericolosa Malìa, un potere tanto forte quanto occulto.
Alessandra è una donna radiosa, ironica, con dei tratti un po’ infantili, ed è grazie a questo carattere che gli altri non riescono a vedere la disperazione in fondo al suo spirito. Ma suo figlio la conosce e riesce a capire i disagi della madre, non crede alla sua felicità, un po’ costruita, alle sue bugie, ai suoi sogni di carta, e le sarà sempre accanto.
A supportare Alessandra in questo percorso ci sarà – incredibilmente - anche Giada, la nuova donna del suo ex marito. Inizialmente considerata come una rivale (tanto più pericolosa in quanto più giovane di lei, oltre che ancora di charme) e addirittura motivo della sua depressione e dipendenza dal gioco, la donna diviene inaspettatamente per Alessandra un’amica. Grazie a lei, Alessandra scoprirà la potenza della solidarietà femminile (il nemico comune? L’ex marito di Alessandra, ovviamente, che le ha tradite entrambe).
Attraverso una forte presa di coscienza, Alessandra troverà finalmente il coraggio per guardare direttamente i suoi problemi e percorrere così una strada di risalita.
BREVE NOTA SULLA LUDOPATIA
La probabilità di fare sei al superenalotto è una su seicentoventidue milioni, quella di realizzare una cinquina al lotto una su quarantatré milioni. Eppure, il vizio del gioco è una passione profonda che, soprattutto in tempo di crisi, si appropria di moltissime persone tra cui, fenomeno recente, molte donne. Tale dipendenza paralizza i centri di volontà e alla sua influenza si deve arrendere anche un carattere forte e deciso. Dopo un po’ vincere o non vincere non ha più importanza. Per le persone cadute preda di questa ossessione giocare è il solo modo per esistere, per sentirsi vivi. La dipendenza dal gioco è un prodotto di questa società dei consumi, del mito del guadagno facile, della fuga dalla realtà, dell’illusione che la felicità alberghi nei beni materiali. Si chiama ludopatia ma di ludico c’è solo il nome: quando il mostro si impossessa delle sue vittime uscire dalle sue spire è molto difficile.
Lo spettacolo è pensato come una danza leggera che inizia con note allegre e suadenti - così come il gioco appare in un primo tempo a chi gli si avvicina – per diventare via via sempre più avvolgente, più serrata, e trasformarsi poi in un vortice di energia a cui sembrerà impossibile sottrarsi.
Dal 26 ottobre al 14 novembre, al TEATRO MANZONI di Roma in Via Monte Zebio, 14/C – Roma
Stefano Dalla Verde
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