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Al Lingotto di Torino una serie di eventi all'insegna delle esperienze gastronomiche e della solidarietà
Parte la seconda edizione di “HOAS - History of a Style”, evento organizzato da Hoas Group, con il patrocinio della Città di Torino, della Regione Piemonte e di Assomoda – Confcommercio. Anche questa volta è la città della Mole ad ospitare il fashion show, che avrà luogo al Lingotto di Torino dal 25 al 28 novembre 2021. Quattro giornate di sfilate, meeting e degustazioni, arricchite da tantissimi eventi con stilisti, chef, blogger e influencer. Ci sarà anche un allestimento di circa 9.000 mq per i meeting con i buyers, oltre alla presenza di masterclass e fashion lab.
Grandi firme come Romeo Gigli, Anton Giulio Grande, Petrelli Uomo, Gai Mattiolo, ALV by Alviero Martini ed Esercito Italiano affiancheranno quelle di nuovi designer nelle esclusive passerelle. Moda e cibo che si mescolano in continuum di bellezza e gusto, grazie a un’intera area dedicata al Food in partnership con Gambero Rosso.
I momenti culinari saranno sotto la supervisione dello Chef Ivano Ricchebono, volto noto per le sue numerose partecipazioni televisive accanto ad Antonella Clerici nel programma televisivo di Rai 1 in “È sempre mezzogiorno" e patron del ristorante The Cook di Genova (1 forchetta Gambero Rosso e 1 stella Michelin).
Nei giorni 25, 26 e 27 novembre lo Chef Ricchebono, insieme alla Chef campana Nausica Ronca e alla Chef toscana Katia Maccari, sarà supervisore di due imperdibili momenti quotidiani: gli Assaggi gourmet e le Chef Experience.
Tutti i giorni a pranzo, dal giovedì alla domenica, gli "Assaggi gourmet" prevedono 3 portate abbinate ai vini.
Le Chef Experience sono invece un’occasione ghiotta per gli amanti della ristorazione: ogni giorno due appassionati potranno entrare in cucina con lo Chef Ricchebono e conoscere la sua brigata.
Spazio anche per la filantropia, grazie alla Cena di Gala di domenica 28 novembre 2021, il cui ricavato andrà devoluto alla Croce Giallo-Azzurra per l’acquisto di un’ambulanza pediatrica. Per incrementare i ricavi a favore dell’associazione torinese, durante la cena saranno battuti all’asta alcuni indumenti (toque e casacca) firmati, di Cracco e Cannavacciuolo, set di coltelli e pregiate bottiglie di vino, ma anche esperienze gastronomiche esclusive (in cucina con lo Chef Marco Sacco).
Cena d’eccezione per il Gala: ad affiancare Ricchebono ci saranno tre chef segnalati dalla Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso e dalla Guida Michelin (i già citati Maccari e Sacco e Alfredo Russo, patron del ristorante “Dolce Stil Novo” di Venaria). Presente anche il pastrychef Fabrizio Racca, stella emergente della pasticceria moderna torinese.
Non solo Food. A trent’anni dalla sua nascita, la prestigiosa Guida Berebene organizzerà un evento di degustazione, insieme alla sede torinese del Gambero Rosso, previsto per il 28 novembre.
Numerosi i testimonial dell’edizione 2021 di Hoas: Ronn Moss, Elisabetta Gregoraci, Manuela Arcuri, Anna Safroncik, Mayra Pietrocola, Devin Devasquez, Guenda Goria, Alessandro Tersigni, Andrea Montovoli, Le Donatella, le influencer Dasha Kina, Elena Morali, Sara Croce, Fabrizia Santarelli, le Sister Cash e i modelli Stefano Sala, Andrea Melchiorre e Gennaro Lillo.
Tra ospiti, ristorazione e solidarietà, la seconda edizione di Hoas si appresta a diventare un evento all’insegna della bellezza e del gusto italiano, strumenti che grazie all’asta possono servire per scopi molto importanti come i fondi per il servizio sanitario, di cui tutti in questo momento storico ne stiamo comprendendo il bisogno. Serate dove l’utile e il dilettevole si uniscono in una formula appagante per gli occhi e per il palato.
Beniamino Strani
“Vulcano cuore”, le opere di Lello Esposito tra mito e realtà
In opera fino ad ottobre, l’esclusiva installazione dell’artista napoletano nella hall dell’Hotel Le Agavi e nel rs stellato La Serra
“Non ho mai visto la mia anima. Entrando nello studio di Lello Esposito, ne ho almeno sentito l’odore”. Così Massimo Troisi parlava dello scultore napoletano, uno degli ultimi artisti ad aver esportato l’arte partenopea in tutto il mondo. Era il 1973 quando Esposito, appena diciassettenne, assiste a uno spettacolo di marionette al Vomero. È la maschera di Pulcinella a colpirlo particolarmente, tanto da realizzarne subito dopo una versione con dei materiali acquistati in cartoleria. Pulcinella diventa così una costante iconografica della sua produzione plastica, concepita tra passato e presente, tradizione e contemporaneità. I simboli di Napoli subiscono tra le mani di Esposito una metamorfosi, diventando segni dell’evoluzione di una città che, pur rispettando con grande devozione le sue origini, è sempre vicina ai cambiamenti sociali e culturali. Anche la sua ultima mostra parte dalla tradizione, più precisamente quella mitologica.
L’amore tra la mitica sirena Partenope e il centauro Vesuvio è il tema centrale del progetto artistico “Vulcano cuore”, installato negli spazi dell’Hotel Le Agavi di Positano con il patrocinio del Comune di Positano. L’amore tra le due celebri figure diventa nell’esposizione una metafora dell’amore per il proprio territorio, per la propria storia e tradizione millenaria.
Nella Hall gli ospiti vengono accolti da un grande “Pulcinella-Corno”, a cui segue la “Testa di Gallo”, altra scultura in alluminio, splendido omaggio di Esposito alla città di Positano e all’arcipelago de Li Galli, luoghi incantevoli animati da sempre da miti e legende.
Le opere di arricchiscono anche la sala, dominata da cupole decorate con foglie dorate e pavimento in maiolica azzurra del ristorante “La Serra” (una stella Michelin), guidato dall’executive chef Luigi Tramontano, situato all’interno della struttura. Tra queste giganteggia un’enorme tela, intitolata proprio “Vulcano cuore”, prodotta appositamente per “Da domani mi alzo tardi”, il film sulla storia d’amore tra Massimo Troisi e Anna Pavignano, sceneggiatrice di molti suoi film e compagna di vita per diversi anni. A simboleggiare con grande maestria l’evoluzione del tempo è un’altra opera situata all’interno della sala, la scultura in bronzo della “Sirena Corno”. L’essere mitologico perde prima le sue ali, poi la sua coda di pesce, rigenerandosi alla fine in simbiosi col Corno, simbolo vitale che la connette fisicamente alla vita terrena, sogno proibito di Partenope.
In mostra fino ad ottobre, le opere del Maestro ci raccontano che il passare del tempo non è sinonimo di invecchiamento, soprattutto per l’arte. Gli elementi della tradizione non accennano ad avere alcuna ruga, ma si rimpastano nella contemporaneità assumendo significati sempre inediti. Una fruttuoso legame quello tra l’arte e gli hotel, come ci spiega la promotrice della mostra Valeria Capilongo: “Sono sempre più numerosi gli alberghi che ospitano collezioni di artisti affermati, installazioni permanenti insieme a mostre temporanee, dove è persino possibile acquistare tele, sculture ed installazioni esposte.”
Da New York a Madrid, da Parigi a Tokyo. Le opere di Esposito hanno toccato in questi anni le metropoli di tutto il mondo, finendo perfino a casa di qualche collezionista d’eccezione, tra cui Woody Allen e Claudia Cardinale.
Un riuscito esperimento di globalizzazione al contrario, dove il mondo intero si interessa e prova entusiasmo per l’arte di un’unica città. Prova evidente che Napoli e le abilità di Esposito contengono in sé un linguaggio universale, capace di attecchire in ogni dove, di esprimere con una formula originale il tempo in cui noi tutti ci ritroviamo.
Beniamino Strani
I “Muri del silenzio”: inaugurata a Monza la mostra fotografica itinerante di Giusy Versace e Mjriam Bon.
Un progetto che vuole essere strumento di denuncia verso ogni forma di omertà!
Nella lotta contro la violenza sulle donne molti sono ancora i muri da abbattere, primo fra tutti quello dell’omertà e del silenzio.
L'atleta paralimpica e attuale parlamentare Giusy Versace e la fotografa Mjriam Bon riaccendono i riflettori su questo delicatissimo tema, grazie alla mostra fotografica 'I Muri del Silenzio' con cui a Monza si inaugura il programma delle iniziative per il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
L’installazione fotografica, aperta da oggi all’Orangerie della Villa Reale di Monza e visitabile fino al 12 dicembre, è sostenuta e organizzata dal Comune di Monza, nell’ambito del tavolo «Monza Pink Network», e promossa da Fidapa Bpw Italy Modoetia Corona Ferrea in collaborazione con GetShow.
L’installazione, inaugurata ufficialmente nel corso di una conferenza stampa, è caratterizzata da 42 fotografie che ritraggono in primo piano i volti di persone più o meno del mondo dello spettacolo, della televisione, donne vittime di violenza e persone comuni nel gesto di coprirsi gli occhi, le orecchie e la bocca a voler significare “non vedo, non sento e non parlo”. Un’espressione unanime e trasversale per dire: basta alla violenza, all’abuso e al silenzio!
Dopo essere stata inaugurata a Roma alla Camera dei Deputati nel 2019, e successivamente accolta a Milano a Palazzo Lombardia e al grattacielo Pirelli, a Gorla Maggiore e ad Assago, la mostra fa ora tappa all’Orangerie di Villa Reale a Monza dove sarà accessibile solo nei weekend, dal 20 novembre al 12 dicembre, dalle ore 10.30 alle ore 18.30 con ingresso gratuito. Durante la settimana, la mostra sarà aperta per visite guidate di gruppi o scolaresche. Per Informazioni e prenotazioni: eventi.
I Muri del Silenzio è anche un libro fotografico in edizione limitata, creato per una raccolta fondi destinata a donne che hanno subito violenza, in modo da aiutarle a ricostruirsi una nuova vita. E’ possibile sostenere il progetto e richiedere copie del libro scrivendo una mail al seguente indirizzo: info@
"Abbattere il muro dell’omertà – ha dichiarato il sindaco Dario Allevi – significa costruire un momento di riflessione serio e profondo. Le Istituzioni hanno il dovere di tenere accesi i riflettori su questa piaga vergognosa. Ma non basta. La violenza contro le donne è, prima di tutto, una battaglia culturale da combattere fino in fondo e con grande convinzione. È questo lo spirito di tutte le iniziative che, anche quest’anno, mettiamo in campo».
"L'obiettivo di questa suggestiva installazione e del programma che abbiamo preparato per la Giornata contro la violenza sulle donne – spiega l’assessore alle Pari Opportunità Martina Sassoli - è quello di favorire l'emersione di questa angosciante realtà, troppo spesso nascosta nella sua quotidianità, se non attraverso gli episodi più eclatanti di cronaca nera. Vogliamo far conoscere tutti i servizi di aiuto disponibili, a partire dai centri antiviolenza, per favorire percorsi di consapevolezza e incoraggiare denunce e richieste d'aiuto. Senza dimenticare il percorso educativo che deve coinvolgere soprattutto le giovani generazioni, che deve portare a un cambio culturale: chi uccide o picchia è spinto da un’idea della donna del tutto inaccettabile, quella di essere 'proprietà' di qualcuno. Questa concezione è da abolire".
“Questa mostra è un progetto importante, nato come strumento di denuncia, ma anche per tenere accesi tutto l’anno i riflettori su questo grave problema sociale, troppo spesso sottovalutato - descrive Giusy Versace - In futuro, mi piacerebbe che ‘I Muri del Silenzio’ potesse essere allestito anche nelle scuole, dove si formano e si rafforzano le coscienze di quelli che saranno le donne e gli uomini del domani. Oggi sono molto felice di essere qui a Monza presentare il progetto, e grata che il Comune abbia voluto accogliere la nostra iniziativa, aprendoci le porte della nobile e raffinata Orangerie di Villa Reale. Ringrazio di cuore, dunque, il sindaco Dario Allevi e l’assessore Martina Sassoli e Antonetta Carrabs di Fidapa per questa preziosa opportunità”.
“Il tema della violenza contro le donne mi sta particolarmente a cuore perché rappresenta un importante problema culturale e di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani, i cui effetti si ripercuotono, purtroppo, sul benessere dell’intera comunità - racconta il Presidente Fidapa Bpw Italy Modoetia Corona Ferrea Antonetta Carrabs - Il primo stereotipo da scardinare è di certo quello culturale della donna subalterna, necessario promuovere iniziative volte a formare anche le giovani generazioni per una cultura del rispetto. Il famoso Codice Rosso non basta perché a scoraggiare la denuncia da parte delle donne, è anche la non certezza della pena, la lunghezza dei processi e l’alto numero di archiviazioni di casi, spesso dovuti alle inadempienze dei tribunali e a un sistema giuridico e burocratico che, nel suo insieme, non tutela la donna e i suoi diritti. È necessario, quindi, promuovere iniziative plurali che contribuiscano a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. La sezione FIDAPA BPW Italy Modoetia Corona Ferrea, che ho l’onore di presiedere, è stata da sempre attiva nel contrasto alla violenza di genere con campagne di sensibilizzazioni, conferenze, pubblicazioni, tavole rotonde e video. La mostra “I muri del silenzio”, che abbiamo deciso di condividere e promuovere, ha un valore simbolico importante perché lancia un messaggio diretto: basta alla violenza, all’abuso e al silenzio. Se più persone decidessero di far sentire la propria voce, forse potremmo tutti sperare in un possibile cambiamento”.
"Questa mostra itinerante è diventata per me uno strumento di educazione all’amore e al rispetto – spiega Mjriam Bon - fotografare volti, espressioni e personalità diverse è stato molto emozionante e mi ha permesso di esprimere la mia personale interpretazione del 'non vedo, non sento, non parlo': un urlo comune, un no alla paura e alla vergogna. Abbattere i muri e avere coraggio è l’unica via per aiutare ed aiutarci”.
E' intervenuto nella conferenza anche il cantautore Daniele Stefani, uno dei volti della mostra, che ha voluto sottolineare come anche il ruolo degli uomini sia fondamentale in questa battaglia contro ogni forma di violenza.
Fracchiolla Martina
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Arriva Ciacco Bottega: il nuovo format dell’artista del gelato Stefano Guizzetti in cui scoprire la sua inedita linea di pasticceria, dolci al cucchiaio e caffetteria da domenica 14 Novembre nel centro storico di Parma in Piazza della Steccata 1, tutti i giorni dalle 8 alle 23
Stefano Guizzetti, il chimico gelatiere riconosciuto in tutta Italia per la sua arte unica di fare il gelato ispirandosi a influenze sempre nuove, in continua evoluzione. Guizzetti termina la scorsa estate con il suo Ciacco in Strada Garibaldi 11 a Parma per dedicarsi a Ciacco Bottega: il nuovo format con cui il Maestro lancia la sua prima linea di pasticceria dedicata alla grande tradizione italiana, da domenica 14 Novembre 2021 in Piazza della Steccata 1: croissant profumati, frolle fragranti, torte da forno per una merenda o la colazione, dolci al cucchiaio e ancora creme spalmabili e confetture. Inoltre, ci saranno i grandi lievitati delle feste, come il panettone che già dalla prima edizione 2020 ha ottenuto successo internazionale, e l’amatissima linea di gelati Ciacco. Stefano Guizzetti porta avanti la sua filosofia sostenibile attraverso materie prime di alta qualità e piccoli produttori soprattutto del territorio, andando a scoprire delle varietà antiche.
La linea di pasticceria firmata Stefano Guizzetti, da Ciacco Bottega
Fin dalla prima mattina la Bottega di Ciacco ospiterà con croissant vuoti o farciti alle confetture, le creme, le spalmabili preparate dal team di Stefano Guizzetti. Inoltre, pain au chocolat, cannoncini da farcire al momento e una proposta quotidiana di torte da forno insieme alla caffetteria per cui Ciacco sceglie imono origine della Torrefazione Lady Caffè, poi succhi di frutta stagionali a mirtillo, susina, fragola, mango, lampone, pesca, albicocca. Grande lavoro anche sulla frolla, con tante tipologie di biscotti come i baci di dama o i cookies al sale, i torcetti o gli ovismollis.
I vasetti di Stefano Guizzetti, dai grandi classici alle novità
In arrivo la nuova linea di dolci al cucchiaio, da gustare ai tavoli di Ciacco o da portare a casa, con zuppe inglesi, tiramisù, budini, panna cotta e crème brûlée assieme alle sperimentazioni del metodo vasocottura con babà al whisky torbato, al cioccolato o nella versione Americano con Bitter e Vermouthdi Baldo Baldinini. Non mancheranno le amatissime creme spalmabili di Ciacco a Nocciola del Piemonte IGP e cacao, Arachidi di Livorno al sale, Mandorla Corrente d’Avola, le confetture di frutta e gli zabaioni ma soprattutto la ormai celebre giardiniera fermentata di Stefano Guizzetti.
A Natale tornano i panettoni di Ciacco in 4 nuove golosissime varianti e con una novità: il Pandoro di Stefano Guizzetti
E’ passato già un anno dal successo ricevuto con la prima edizione dei panettoni di Ciacco, che sono stati apprezzati fin da subito anche da chef internazionali, tra cui i fratelli Roca del Celler de Can Roca. Dopo mesi di studi per perfezionare e migliorare i suoi lievitati, Stefano Guizzetti torna sul palco con quattro varianti e delle super novità: il suo primo Pandoro, il panettone “Langhe” e il “Lamponi e Pistacchio”. Sono sempre più golosi, ma soprattutto equilibrati, profumatissimi e il risultato di lunghe sperimentazioni per ottenere un lievitato perfetto.
48 ore di lievitazione, burro piemontese da centrifuga, uova fresche biologiche da un piccolo allevatore di Cuneo e materia prima scovata tra i fornitori di fiducia di Ciacco dal burro di cacao dell’Ecuador alla Vaniglia dal Madagascar. Disponibili da metà Novembre sull’e-commerce www.ciaccolab.it con spedizioni in tutta Italia, ecco le novità di questo Natale 2021:
Il panettone Langhe: un panettone goloso senza precedenti, un impasto morbido e profumatissimo ottenuto con l’aggiunta di confettura di mele da una varietà antica e pasta di nocciola di Cravanzana, in Piemonte. Ogni fetta è ricca di cubotti di gianduia, made by Ciacco con fondente Costa d’Avorio Marco Colzani e nocciole, la stessa con cui Stefano Guizzetti glassa il lievitato per rendere ogni morso croccante e golosissimo.
Il Pandoro: per la prima volta in assoluto Stefano Guizzetti si sperimenta nel celebre dolce natalizio, già destinato al successo come gli altri lievitati. Il segreto è il miele di Ailanto che conferisce al Pandoro sentori di albicocca e uva moscata e dal burro di cacao naturale, per sentori di cioccolato bianco e caramello.
Il panettone Lamponi e Pistacchio: lamponi canditi croccanti che donano un gusto di piacevole asprezza e la delicatissima crema al pistacchio di Bronte firmata Ciacco da aggiungere solo prima dell’assaggio, grazie allo speciale vasetto da 100 grammi in dotazione insieme al panettone.
Il panettone Milano: la versione più tradizionale del celebre lievitato di Natale con succosi canditi di arance di Sicuracusa e Catania, poi le uvette di due varietà: quella Corinto di dimensioni piccole, dal colore viola intenso e dolcissime e quelle Cilene da uva bianca, morbide e acidule.
Il panettone Albicocche e Cioccolato: con un impasto tradizionale, questo panettone è arricchito da albicocche semi candite in pezzi, morbide e scioglievolie da gocce di cioccolato fondente.
Prezzi:
Milano, Langhe, Albicocca e Cioccolato:
34 euro panettone 1 kg
17 euro panettone 500 g
Lamponi e Pistacchio:
36 euro panettone 1 kg
18 panettone 500 g
Pandoro:
36 euro 1kg
Prezzi gelato:
Milano: 23 euro al chilo
Parma: 20 euro al chilo
Fracchiolla Martina
NATALE 2021 Ludovica Mascheroni e i mocassini artigianali: Très chic, con rivestimento interno in pregiato cashmere e confortevoli come un divano
Per Natale 2021, Ludovica Mascheroni, un'azienda italiana specializzata in arredamento e abbigliamento di alta gamma, presenta i mocassini realizzati a mano dai suoi abili artigiani. Eleganti loafers scamosciati con fiocchettino puntato a mano, in 4 varianti colore: azzurro carta da zucchero, blue navy, beige e verdone. Per ogni colore inoltre è possibile scegliere tra due versioni: fodera in pelle o fodera in cashmere, entrambe tono su tono.
Quest’ultima versione prevede una particolarità che li rende assolutamente unici: la soletta interna, molto confortevole, può essere avvolta da un magnifico rivestimento in pregiato cashmere, estraibile e lavabile, che consente di evitare l’utilizzo dei calzini e di tenere il piede al caldo nella stagione invernale. «I nostri mocassini sono realizzati a mano in Italia, con tessuti e materiali di grande pregio, rifiniti con la massima attenzione al più piccolo dettaglio. Abbiamo inoltre ideato un modo innovativo e originale che permette di ovviare all’utilizzo dei calzini, anche nella stagione fredda. Si tratta di rivestimenti in pregiato cashmere applicati alle solette, estraibili e lavabili, al fine di garantire il massimo valore in termini di comfort e di estetica. I nostri loafers trasmettono un senso di piacere e comodità al piede che rimane totalmente avvolto dal soffice cashmere. Non a caso amiamo descrivere i nostri mocassini morbidi e confortevoli come un divano», sottolineano Fabio Mascheroni e Roberta Caglio, fondatori e proprietari di Ludovica Mascheroni. Un regalo prezioso e très chic da mettere sotto l’Albero, in nome di un’artigianalità e di uno stile squisitamente italiani.
Mocassino con interno in pelle € 550
Mocassino con interno in cashmere € 570
Rivestimento in cashmere per le solette € 25
Fracchiolla Martina
Roberta Bissoli – My Unconventional Art
Alessandro Borghese - Il lusso della semplicità in via Belisario 3, Milano
Mostra visitabile su appuntamento e negli orari di apertura del ristorante
Lo chef Alessandro Borghese nel suo ristorante milanese AB- Il lusso della Semplicità (Viale Belisario 3) ospita dal 18 novembre la nuova mostra di Roberta Bissoli, ispirata dal concept “My Unconventional Art”: emozionare, colpire, affascinare, così come nel piatto così sulla tela; è ciò che propone lo chef. L’esposizione è a cura di Tabor Group, società di consulenza e marketing attiva anche nella ricerca e promozione di talenti in campo artistico e sportivo.
Gli ospiti del ristorante potranno deliziare i loro occhi, oltre che il proprio palato, nell'ammirare quadri particolari dai significati profondi, a volte nascosti, derivanti dal desiderio di libertà, dal pensare fuori dagli schemi e di non aderire a regole rigide, attraverso un percorso quasi interattivo, che invita a confrontarsi con opere tridimensionali, in cui tutto sembra voler uscire dalla tela.
Nel cuore di CityLife, lo spazio sarà guidato da chef Borghese e sarà allestita un’esposizione, in cui la pittura e il colore sono al servizio della materia. Secondo l’artista Roberta Bissoli, infatti, è la materia stessa che modella, colora e dona spessore alle opere. La sua intenzione è quella di interessare i sensi degli osservatori in modo da risvegliare in loro emozioni tramite opere interattive e tridimensionali. Esse si possono guardare, toccare e addirittura odorare in quanto sono profumate. Anche per chef Borghese la dimensione polisensoriale è di vitale importanza in cucina, poiché il coinvolgimento della vista, dell’olfatto e del tatto e del gusto giocano un ruolo fondamentale nel suscitare emozioni nuove.
Roberta Bissoli
Roberta Bissoli nasce a Monza nel 1967 e, dopo un inizio di carriera legato all’arte classica, si appassiona a quella contemporanea astratta grazie alle emozioni suscitategli da un’installazione di James Turrell al Guggenheim di New York. Da qualche anno propone le proprie opere materiche, in cui tutto è accomunato da una tecnica pittorica e da uno stile che si basano su una essenzialità di colori, dotati di significato. Il fine dell’arte secondo lei è conferire materia all'immateriale, dare un corpo a ciò che corpo non ha. Roberta partecipa a numerosi eventi, tra cui l’International Contemporary Art in occasione di EXPO 2015 a Milano, dove la sua opera “MONEY…MONEY” entra a far parte della collezione privata di Banca Mediolanum. Le sue creazioni con le caratteristiche banconote americane da 1$, ovvero “EPHEMERAL WORLD”, “GOLDEN AGE”, "ACADEMY AWARD” e “MONEY PASSION”, vengono richieste ed esposte in Italia e all’estero: da Milano, Firenze e Roma, a Berlino, Parigi e Amsterdam.
Il concept e l’essenza dell’arte di Roberta Bissoli è definibile con due parole, semplici e al contempo complesse, che racchiudono significati profondi e intensi: unconventional art.
“Spesso mi domando perché faccio questo tipo d’arte. Ho passato una vita intrappolata da regole, orari da osservare, numeri da quadrare, leggi da rispettare, scadenze da onorare, precedenze da dare, ma nell’arte no.” L’artista poi precisa: “Non voglio essere accademica, non voglio seguire uno stile o una tendenza, non voglio più essere intrappolata nelle regole dell’arte. Nell’arte voglio essere unconventional, libera di uscire dagli schemi, di uscire dalla tela, di osare, di usare materiali differenti, di descrivere il mondo come lo vedo e come lo sento.” E per concludere Roberta Bissoli aggiunge: “Forse non piacerò a tutti e non sarò capita da tutti, ma una cosa è certa: io sarò finalmente libera!”
Alessandro Borghese
Chef Alessandro Borghese è un precursore del successo del cibo in Italia. Chef di fama internazionale, talento di creatività ed esperienza, è in grado di unire insieme cucina e intrattenimento in televisione, con i suoi programmi dagli ascolti entusiasmanti.
Il ristorante AB – Il lusso della semplicità
Con una spettacolare cucina a vista, il ristorante milanese AB – Il lusso della semplicità riflette pienamente la personalità del teatrale chef, a cui piace far sentire a proprio agio i suoi ospiti, in un luogo dall’alto valore estetico ed emozionale. Un’accoglienza attenta, un servizio premuroso e puntuale, la personalizzazione delle proposte e la sicurezza influiscono sull’esperienza dei commensali, che possono prenotare dei veri e propri viaggi nel gusto con percorsi di degustazioni proposti nelle AB Card (voucher speciali disponibili sul sito www.alessandroborghese.com). Non manca infine la musica, grande passione dello chef più rock d’Italia, grazie a un live DJ set ogni sera. La vocazione artistica della location si percepisce già all’ingresso con la scenografica installazione curata da Magic Decor, ed è ancora più visibile man mano che ci si addentra negli spazi del ristorante.
Fracchiolla Martina
Giovanni Luca Valea, classe 1988 e tre raccolte poetiche all’attivo, esordisce-dopo qualche esperienza come autore- con un brano intenso e intimista del quale è anche interprete, “Canzone per un mezzo uomo”.
Il dono della conoscenza. I libri e le carte d’archivio di Eugenio Sonnino (a cura di Micol Ferrara) Giornale di Storia.
Eugenio Sonnino, studioso di fama internazionale, è stato tra i principali protagonisti degli studi di demografia storica in Italia dalla fine degli anni Sessanta sino al 2012. Socio fondatore della Società Italiana di Demografia Storica (istituto da lui diretto dal 1984 al 1991) e docente di Demografia e Demografia Storica presso la Facoltà di Scienze Statistiche all’Università La Sapienza, Sonnino è stato anche il fondatore e il direttore del Centro di Studi su Roma (Cisr) dal 1996 al 2010. Molteplici i suoi interessi di studio che hanno riguardato da un lato l'analisi delle varie sfaccettature della realtà demografica romana e laziale dal XVII secolo ai giorni nostri e dall'altro temi come i fenomeni migratori in epoca storica e contemporanea, lo spopolamento in Italia dal 1871 al 1971, l'esposizione e la mortalità infantile nello Stato pontificio e tanti altri ancora. Quella di Sonnino è stata “una passione interdisciplinare”, come ricorda la recente pubblicazione, a cura di Oliviero Casacchia e Giovanni Battista Sgritta, per il Giornale di Storia. Il 15 novembre, ulla stessa rivista, sarà pubblicato il volume Il dono della conoscenza. I libri e le carte d’archivio di Eugenio Sonnino, curato da Micol Ferrara, che reca nel titolo un tratto distintivo della personalità del prof. Sonnino, ovvero la generosità. Ci sono voluti circa dieci anni per organizzare e sistematizzare il materiale da donare a diversi archivi e enti di ricerca e il presente volume darà conto di questo importante sforzo organizzativo presentando – in anteprima – l’indice del Fondo Sonnino conservato presso la Biblioteca Nazionale di Roma e fornendo altresì informazioni sulle carte del Cisr custodite presso l’Archivio Storico del Vicariato di Roma, sulla collaborazione scientifica del nostro con l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma e sulla consistenza della biblioteca Sonnino presso l’Archivio Diocesano di Trento. Non poteva mancare l’omaggio al prof. Caronia e il ricordo della collaborazione con l’Istituto di Studi ebraici siciliano. Per dirlo con le parole di Luciana ed Eliseo Sonnino (moglie e figlio di Eugenio): “con la realizzazione del volume:Il dono della conoscenza. I libri, le carte d’archivio di Eugenio Sonnino, arriviamo ad un punto fondamentale di un lungo cammino che abbiamo potuto intraprendere solo col fondamentale contributo di colleghi, studiosi e collaboratori del nostro caro. Accogliendo il nostro invito, ci arricchiscono con la loro esperienza di una mappatura del dove e del come ritrovare una parte consistente delle sue ricerche. Questa pubblicazione, unitamente a quella che l’ha preceduta: "Una passione interdisciplinare" ci rinnova il ricordo del lavoro e degli studi del nostro che con perseveranza ed entusiasmo ha percorso in modo nuovo molteplici strade. Vogliamo per questo esprimere la nostra profonda gratitudine a coloro che hanno partecipato generosamente a quest'opera e a chi ha accompagnato Eugenio Sonnino nei tanti momenti della sua vita scientifica.”
Redazione Nerospinto
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I SOCI
Ugo Fava, Milanese doc, sci-alpinista e surfista nel tempo libero, sempre al passo con i tempi (forse qualche passo avanti), con il suo estro visionario spinge la squadra a realizzare idee originali, che quasi sempre sono un successo. Cura tutti i suoi locali con attenzione maniacale “perché anche musica e luci fanno il mood del locale”. L’energia che solo così si crea è per lui un punto di partenza imprescindibile per il successo.
Marco Giorgi, instancabile maratoneta, sin da piccolo risultava un gran “rompiscatole”, invece era semplicemente geniale. Da vero atleta è instancabile, capace di risolvere 55187 problemi al minuto, e quando si pone un obbiettivo nulla può impedirgli di raggiungerlo. E’ lui la mente della gestione amministrativa e organizzativa di tutti i locali del gruppo.
Stefano Cerveni, chef originario di Rovato con una stella Michelin da 10 anni al Due Colombe. La sua anima è divisa tra la città metropolitana (dove è executive anche di Osteria con Vista in Terrazza Triennale) e le colline della Franciacorta, ma nel suo cuore vince la passione per la cucina che trasmette in ogni piatto – dal più elaborato al più semplice- e a tutti i suoi collaboratori.
Fracchiolla Martina
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