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E’ in uscita il 21 aprile su tutte le piattaforme digitali “Controluce siamo tutti uguali” di Jacopo Lorenzon, distribuito dall’etichetta La Stanza Nascosta Records.
Non è un pesce d'aprile: La Prosciutteria cala il tris. Dopo Brera e Navigli, il “non ristorante” vintage specializzato in taglieri e porchetta rigorosamente made in Tuscany completa la tripletta inaugurando il suo terzo locale in zona Isola, a piazzale Segrino.
Da sabato 1 aprile il “non-ristorante” più vintage d'Italia apre i battenti portando a Isola gli evergreen della cucina popolare fast toscana, dai taglieri di salumi e formaggi (pecorini di varie stagionature aromatizzati come quello alle noci o al pistacchio oppure al rosmarino o al peperoncino) alle schiacciate farcite, dai carpacci alla rinomata porchetta del Chianti cotta nel forno a legna fino a qualche piatto caldo della tradizione toscana come la pappa al pomodoro, da gustare insieme a vini di produzione propria come Chianti e Chianti Classico. Un nuovo punto di riferimento per pranzi, merende, aperitivi e cene, a pochi passi da alcuni dei maggiori punti d’interesse di Milano come piazza Gae Aulenti dove ammirare il nuovo skyline milanese.
La Prosciutteria nasce a Firenze come un non-ristorante, una bottega d’altri tempi ispirata alle pizzicherie, le canove, i vinai, e oggi conta ben 17 locali sparsi in tutto il centro-nord Italia (da Milano a Verona, da Venezia a Bologna e Perugia). Anche a Isola non mancherà il filo conduttore dell'arredo basato sul riciclo creativo, ossia il riutilizzo di pezzi provenienti da ville storiche, fattorie, antiche case coloniche e nobiliari, scovati e selezionati dal fondatore della Prosciutteria, Dario Leoncini, che nel 2012 aprì il primo locale a due passi dalla Galleria degli Uffizi. È presente un'antica bottigliera contenente distillati homemade come rosolio e assenzio, oltre a una collezione di 12 antiche macchine da cucine alle pareti, fra le quali anche una rarissima “Stucchi”. I rivestimenti delle pareti, fatti di mattonelle cementine, sono di fine Ottocento e sono state recuperate in una villa di gentilizia di Pistoia. E per finire, sono state utilizzate delle carrozzelle e tricicli antiche dei quali una culla di fine Ottocento ammortizzata con balestre di ferro.
Ma soprattutto arriva in piazzale Segrino qualcosa di intangibile, che si respira in tutti locali della Prosciutteria: l’atmosfera conviviale tipica delle vecchie botteghe toscane, dal mood giocoso e informale, un luogo dove non solo si mangia e si beve bene ma si sta in compagnia e ci si diverte.
Apertura: tutti i giorni, dalle 11,30 alle 01
“La Prosciutteria di Firenze” nasce da un'azienda familiare delle colline del Chianti Fiorentino di proprietà della famiglia Leoncini. Nel 2012 ha aperto il primo locale in centro a Firenze proprio accanto alla Galleria degli Uffizi, con l’idea di avere una sorta di spaccio aziendale in città dove si potesse anche mangiare qualcosa di tipico. Semplicità e qualità sono i capisaldi dell’azienda: tutti i prodotti vengono scelti accuratamente e sono 100% italiani. Il successo è stato immediato ed i locali si sono moltiplicati. Dopo Firenze sono nati altri due locali in Toscana (Siena e Massa), tre a Milano (Brera, Navigli e Isola), oltre a Verona in piazza Erbe, a Bologna con tre locali e poi Perugia e Brescia.
Anticipato dal singolo "L' Affare di famiglia" (che potrebbe benissimo essere, all'ascolto, una composizione dello storico duo Chiosso- Luttazzi), è arrivato "Sabrina sul petrolio", terzo album della vocalist e autrice Claudia Cantisani (pubblicato dall'etichetta La Stanza Nascosta Records).
Nella splendida cornice dell'Harrys Bar The Garden di Firenze l'artista Elisabetta Rogai si è esibita in una performance utilizzando come colore i vini de La Piemontina, giovane azienda di Sizzano (Novara). Una giornata all'insegna dell'arte, della degustazione e della musica
Un matrimonio tra vino e arte, sancito dalle pennellate dell'artista Elisabetta Rogai e dal fascino di un brand come l'Harry's Bar. La giovane azienda vinicola La Piemontina di Sizzano (Novara) ha scelto il cuore di Firenze per il debutto delle sue etichette in una regione a forte connotazione vitivinicola come la Toscana: nelle sale dell'Harry's Bar The Garden è andata in scena una soirée in cui le bottiglie dell'azienda sono state presentate a una platea di qualificati addetti ai lavori. Un centinaio di ospiti tra giornalisti, influencer, sommelier, ristoratori, f&b manager e wine lovers ha avuto modo di assaggiare – in molti casi per la prima volta – vini come il Nebbiolo Ghemme DOCG (già medaglia d'oro al concorso internazionale Città del Vino 2022 e premiato con 90 punti da Luca Maroni) o la Vespolina Colline Novaresi DOC (premiata con 92 punti da Luca Maroni), fino al metodo classico Brut realizzato con vitigno Greco in purezza.
A guidare gli assaggi sono stati rappresentanti della proprietà – un gruppo imprenditoriale che fa capo a Liudmila Bobrova – e Stefano Comazzi, responsabile commerciale ed eventi della Piemontina. “Siamo particolarmente orgogliosi che una selezione dei nostri vini piemontesi – spiegano – debuttino in una città con una così alta vocazione vinicola come Firenze e in un contesto così speciale, peraltro impreziosito dall'esibizione di una pittrice dello spessore di Elisabetta Rogai, che riesce a valorizzare il vino in modi fuori dall'ordinario”.
Già, perché la presentazione dei vini de La Piemontina all'Harry's Bar The Garden ha vissuto un momento di intersezione con il mondo dell'arte grazie alla pittrice fiorentina ideatrice dell'EnoArte, la tecnica che consente di dipingere usando il vino rosso sulla tela. Durante la degustazione è andata infatti in scena una performance live, in cui Elisabetta Rogai ha realizzato un dipinto usando i vini rossi de La Piemontina, sfruttando i generosi tannini del Nebbiolo per dar vita a un'opera d'arte.... vino su tela.
Chi ha detto che i vini bianchi non sono da “uomo”? Abbattiamo i pregiudizi di genere nel mondo del vino e festeggiamo la Festa del Papà con sei etichette speciali, dalla Calabria fino al Friuli
CRITONE BIANCO IGT
Critone è un Calabria Bianco IGT della Cantina Librandi, prodotto da uve Chardonnay (90%) e Sauvignon. È un vino dal gusto internazionale e l’anima Calabra, di grande personalità e freschezza. Molto complesso all’olfatto, con delicati cenni fruttati di melone, banana, pesca gialla e ananas, sui quali e sentori vegetali e agrumati. Al palato è un vino fresco e sapido, ma al tempo stesso profondo e persistente. Si abbina meravigliosamente ad aperitivi e antipasti di mare, con primi delicati a base di pesce e secondi di pesce al forno.
SORELI BIANCO DOC COLLIO 2020
Nel Collio Goriziano, si trovano i 30 ettari della tenuta gioiello dell’azienda Pighin. È qui che nasce il top wine dell’azienda: Soreli. Si tratta di un Bianco Doc Collio e il suo nome, che in friulano significa sole, è un rimando all’esposizione di cui godono i vigneti, ubicati in un vero e proprio anfiteatro naturale che si estende nella Tenuta di Spessa di Capriva. Soreli unisce in un’interpretazione inedita i tre bianchi autoctoni del Collio: le uve del Friulano donano personalità e struttura, mentre le uve di Malvasia e Ribolla Gialla regalano al vino freschezza e complessità aromatica. Il risultato è un vino ricco al naso, albicocca matura con sentori di bacca di vaniglia. In bocca il sapore è armonico con un’elegante struttura aromatica varietale. Trasmette note di buccia di arancia. Eccellente con carni bianche arrostite, soufflé di verdura, piatti a base di uovo. Si accompagna piacevolmente anche a formaggi freschi o erborinati.
LE FORNACI LUGANA RISERVA 2019
Questa Lugana Riserva di grande carattere della cantina Tommasi, è un vino che è la massima espressione delle uve Turbiana e del Lago di Garda. Il colore è intenso, con riflessi oro brillanti. All’olfatto presente un ricco bouquet di note fresche e minerali che si armonizzano con quelle di frutta gialla matura, con i sentori floreali. All’assaggio conferma la ricchezza aromatica, la finezza e l'intensità chiudendo con un finale lungo e avvolgente. Si si fa apprezzare in ogni momento, dall'aperitivo alla cena, ma si abbina particolarmente bene con antipasti e primi piatti a base di pesce, pesce alla griglia o al forno, pollame e carni bianche saporite e formaggi di media stagionatura.
MONTE CARBONARE, SOAVE CLASSICO DOC 100% GARGANEGA
Questo Soave Classico della Cantina Suavia viene prodotto esclusivamente da uve Garganega, prodotte da viti che affondano le radici in una terra vulcanica nerissima, che conferiscono veracità e mineralità tagliente. Il Monte Carbonare, alla vista presenta un colore giallo paglierino luminoso. All’olfatto emergono sentori fumè e sulfurei, insieme a note di agrumi e fiori di campo. Al Palato risulta cremoso ed elegante, dotato di spiccata sapidità e freschezza, con un finale asciutto e molto persistente. Accompagna meravigliosamente piatti a base di pesce, ma anche carni bianche saporite e risotti vegetali, tartufo e formaggi di media stagionatura.
COLLIO BIANCO BRÀTINIS
Il Collio Bianco “Bratinis” prosegue la tradizione del passato, regolata poi anche con il disciplinare della Doc nel 1968. Oggi, che ogni produttore può metterci la sua creatività, Robert Princic produce il “Bratinis” utilizzando uve Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon in percentuali diverse, tutte provenienti dalle marne argillose del Collio. Il nome deriva dalla località in cui vengono raccolte parte delle uve. Sul palato il vino parte morbido e rotondo per poi svilupparsi succoso e fruttato e virare verso un finale preciso dai sentori di ananas e mango. Servire fresco, attorno ai 9-10° C (47-50° F). Abbinamenti: vino da aperitivo, si accosta egregiamente a piatti di pesce, ad antipasti e primi di vario genere. Interessante è l’accostamento con secondi piatti leggeri, specialmente carni bianche.
INCÀLMO
“Incalmo”, è un vino frizzante ottenuto da uve Glera, secondo il metodo storico di rifermentazione in bottiglia. Il naturale deposito di un sottile residuo nella parte bassa della bottiglia, ne conferisce la tipica velatura di color giallo paglierino ed inoltre è responsabile di profumi fragranti di crosta di pane, burro o frutta secca e di un sorso croccante, fresco e asciutto, senza la presenza di zuccheri. Il perlage è molto spesso sottile e vivace, delicato. Un vino di facile beva ma non per questo banale, anzi molto complesso nel tempo e nelle diverse annate, grazie anche ai residui che ne aiutano la preservazione della fragranza. Questa sua versatilità lo rende adatto sia a piatti più sofisticati che piatti più tradizionali e ricchi. Da gustare così, senza scaraffarlo, eventualmente facendo un piccolo movimento in modo che i commensali abbiano lo stesso bicchiere velato. Il disegno in etichetta, realizzato da Aldo Rebuli, artista di Valdobbiadene, raffigura l’abbraccio simbolico tra pianta e lavoro dell’uomo.
I grandi protagonisti della cucina italiana si sono riuniti ancora una volta per dar vita ad un’esclusiva cena "stellata" in nome della solidarietà. L’evento si è svolto a Bologna a La Porta Restarant, nella zona fieristica del capoluogo emiliano. Per l'occasione, accanto a Pasquale d’Aniello e a Sara Daolio, rispettivamente chef e pastry chef de La Porta, si sono messi ai fornelli Agostino Iacobucci, chef e titolare dell’omonimo ristorante stellato di Castel Maggiore (BO), Riccardo Agostini, chef e patron del Ristorante stellato Piastrino di Pennabilli (RN) e Giuseppe Postorino, executive chef del ristorante stellato milanese L’Alchimia, dando vita ad un evento davvero indimenticabile all’insegna della magistrale cucina d’autore.
L’appuntamento fa parte di “Ristoranti contro la Fame”, una più ampia iniziativa ideata da Azione contro la Fame (organizzazione internazionale specialista nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile) e che giunge oggi alla sua VIII edizione.
Azione contro la fame organizza ogni anno una serie di appuntamenti gastronomici di beneficenza che coinvolgono oltre 132 ristoranti e contribuiscono a sostenere i progetti della campagna “Mai più Fame”, in Italia, India, Libano, Sahel e Repubblica Democratica del Congo.
“Ristoranti contro la Fame, la più grande mobilitazione nazionale che unisce buon cibo e solidarietà, è un modo concreto per contribuire a contrastare l’insicurezza alimentare, in Italia e nel mondo e, oggi, assume un valore ancor più importante, in considerazione della crisi alimentare globale che stiamo vivendo – dichiara Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame e aggiunge – ringraziamo La Porta Restaurant e gli chef che hanno voluto unirsi a noi nel combattere la fame e a restituire un futuro a donne, uomini e bambini”.
Sedano rapa, mandorle, uova di trota affumicata e olio al rosmarino
Accompagnato con un calice di Champagne brut, Aubert et Fils
Chef Agostino Iacobucci
Risotto Milano – Bologna: Risotto alla milanese con ragù alla bolognese crudo e cotto
Accompagnato con un calice di Maximum brut, Cantine Ferrari
Chef Giuseppe Postorino
Canederlo romagnolo, daino e brodo di montagna
Accompagnato con un calice di Nobile di Montepulciano, Tenute del Cerro
Chef Riccardo Agostini
Lingua croccante, cime di rapa, cozze, limone piccante e bottarga
Accompagnato con un calice di Nebbiolo, Agostino Bosco
Chef Pasquale d’Aniello
Non solo limone: Muesli croccante alle nocciole, meringa italiana, curd di limone, limone fermentato e polvere di limone bruciato
Accompagnato con un calice di Moscato d’Asti, Ceretto
Pastry Chef Sara Daolio
Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale specialista contro fame e malnutrizione infantile. Si attiva a qualunque costo per salvare la vita dei bambini gravemente malnutriti e per fornire a intere comunità acqua, cibo, formazione e assistenza sanitaria per vivere libere dalla fame. Si mobilita con determinazione per spingere persone e governi ad un’azione collettiva contro le cause strutturali di questa ingiustizia inaccettabile. Lavora da 40 anni in 51 paesi del mondo, impiegando sul campo quasi il 90% dei fondi raccolti. www.azionecontrolafame.it
La Whisky Week debutta a Firenze: dopo le edizioni sul lago di Como e a Treviso, l'evento dedicato ai whisky del mondo sbarca nella città del David con una serie di assaggi, masterclass e degustazioni imperdibili per appassionati e curiosi. L'appuntamento organizzato da Whisky Club Italia – la più grande community nazionale a tema, con oltre 21 mila iscritti – è in programma sabato 18 e domenica 19 febbraio 2023 al Tuscany Hall (lungarno Aldo Moro), che per due giorni farà da cornice a diversi momenti di approfondimento per gli amanti dei distillati.
Al quarto appuntamento delle “spirit week” itineranti organizzate dal team di Whisky Club Italia, saranno presenti oltre 500 tra i migliori assaggi di whisky provenienti da Scozia, Irlanda, Stati Uniti, Giappone e Italia. Gli appassionati potranno concedersi un sorso dei loro dram preferiti in contesti fuori dal comune, a partire dalla festa – alla luce della concomitanza con l'ultimo giorno di Carnevale – vestiti in maschera per l'evento di chiusura della Whisky Week Firenze, sabato sera, accompagnati da musica e cocktail.
Se gli spazi del Tuscany Hall (sabato dalle 14 alle 22, domenica dalle 12 alle 18) saranno il cuore pulsante della Whisky Week fiorentina, l'evento coinvolgerà il territorio con una serie di incontri e serate a tema nei principali cocktail bar e ristoranti della città: questi ultimi saranno chiamati, ad esempio, a introdurre nei rispettivi menù un piatto in pairing con un whisky nei giorni precedenti l'inizio della manifestazione. Ecco il calendario di eventi durante la Whisky Week di Carnevale:
- lunedì 13 febbraio
ore 19:30 INDOVINA CHI VIENE A BERE…. CACIO E WHISKY SENZA PERE Rinaldi 1957 al Love Craft Firenze
- mercoledì 15 febbraio
ore 19:30 INDOVINA CHI VIENE A BERE… DAL GIAPPONE? Stock Spirits Italia al Love Craft Firenze
ore 21:30 KILCHOMAN COMRAICH GUEST NIGHT Beija Flor srl al Rasputin
- giovedì 16 febbraio
ore 19:30 INDOVINA CHI VIENE A BERE… E CHI PORTA DA MANGIARE? Pallini SpA al Love Craft Firenze
ore 21:30 THE NEW WAVE OF IRISH WHISKEY… FROM DUBLIN! Rinaldi 1957 al Rasputin
- venerdì 17 febbraio
ore 20:45 DEGUSTAZIONE BIRRA & WHISKY Pellegrini Spa al Birrificio I Due Mastri
ore 21:00 DREAM COLLECTION AND CHOCOLATE PASSION Dream Whisky al Caffè Rivoire
ore 21:30 IL SINGLE MALT IN MISCELAZIONE Fine Spirits al Rasputin
ore 22:00 SMOKHEAD: HORROR SHOW Rossi & Rossi al Love Craft Firenze
Informazioni: www.whiskyweek.it
Con oltre 21 mila iscritti Whisky Club Italia è il più grande whisky club italiano, con cuore nella Brianza Lecchese e distaccamenti che coprono buona parte del territorio nazionale. Grazie all’esperienza dei tanti eventi organizzati dal Sud al Nord Italia i fondatori Claudio Riva, Davide Terziotti hanno fatto squadra per diffondere la cultura del distillato e del bere consapevole, con centinaia di degustazioni guidate, in presenza o online.
Non è certo una novità il fatto che spesso la felicità passi dal godere insieme dei piaceri della tavola: dalle cene fuori, ai brindisi alla coppia, fino al regalarsi eleganti scatole di cioccolatini: sono tanti i modi per dire “ti amo” grazie alle delizie enogastronomiche. Proprio per questo abbiamo selezionato 10 regali golosi perfetti tanto per lei quanto per lui da far trovare alla persona amata in questo giorno speciale.
Il brand vicentino Olivieri 1882 famoso per la sua gamma di Panettoni e Pandori riconosciuti a livello globale e presenti nei luxury store più esclusivi, per il giorno di San Valentino propone SANVALENTINO, un dolce lievitato a forma di cuore, realizzato con un impasto molto simile a quello del suo pluripremiato panettone: un prodotto interamente naturale, caratterizzato da materie prime quali le fragoline di bosco semicandite e il cioccolato fondente 55% Valrhona, che garantiscono un risultato eccellente in termini di qualità, gusto e profumo inebriante artigianale al 100%.
Realizzato con botaniche di provenienza locale e prodotto in modo sostenibile con la sua gradazione di 19,5% vol, Cordusio deve il colore scarlatto del liquido alla sua ricetta naturale al 100% a base di frutti a bacca rossa. Pungente e aromatico, in equilibrio perfetto tra il dolce e l’amaro, intenso e fresco al palato. Cordusio è estremamente versatile e si adatta in maniera eccellente ai cocktail. Si presenta con un bottiglia da esposizione, 100% ideata e prodotta in Italia, ispirata all’autentica tradizione italiana (l’ispirazione deriva dalla storica e vibrante piazza omonima nel cuore di Milano e la sua forma è caratterizzata da linee verticali/geometriche richiama la tradizione dell’art nouveau, caratterizzante la stessa) e ai grandi maestri del vetro di Murano del XX secolo, come Venini.
Appenzeller Dolce e Aromatico è un formaggio a pasta semidura dalla forma circolare e dal colore giallo chiaro, prodotto con solo con latte crudo da mucche con foraggio non insilato. Il suo gusto inconfondibile è anche frutto del trattamento a base di salamoia alle erbe durante la stagionatura, la cui ricetta rimane segreta. Appenzeller Dolce e Aromatico è un prodotto con più di 700 anni di storia, apprezzato dai gourmand più esigenti e dagli intenditori di formaggio. L’identificativo impresso sul fondo di ogni forma garantisce l’altissima qualità del prodotto. Il marchio, composto da numero del caseificio, garanzia di origine, data di produzione e numerazione della forma, consente di verificare l’autenticità di ogni fetta. Per San Valentino vi consigliamo di provarlo in una Fondue di accompagnata, tra le altre cose, da cuori di Appenzeller ricoperti di polvere di cacao.
In Guatemala ci sono ben 37 vulcani, che nei secoli con le loro eruzioni hanno creato un territorio ricco e fertile, che a sua volta ha favorito una straordinaria varietà di flora e fauna. Questo fa del Paese centroamericano uno dei luoghi in cui la biodiversità è tra le più ricche del pianeta. È proprio da qui che provengono gli ingredienti necessari alla creazione del rum Secha de la Silva – il cui nome significa, non certo a caso, ‘il raccolto della giungla’. Pura canna da zucchero, cacao di qualità e due varietà di caffè locale: non serve altro per ottenere un rum particolarissimo, tutto guatemalteco. Dopo il raccolto, la canna viene lavorata rigorosamente entro 48 ore e distillata sul posto per garantirne la freschezza. Dopo l’invecchiamento entrano in gioco il cacao e il caffè, veri e propri frutti iconici di questa regione. La granella di fave di cacao e i chicchi di caffè vengono infusi in alcol neutro per 2 o 3 giorni e filtrati per rimuovere ogni particella. L’infusione così ottenuta viene poi aggiunta al rum, e il tutto è lasciato per altre 24 ore ad armonizzare prima dell’imbottigliamento. Per conservare il più possibile gli aromi naturali dei tre ingredienti, il rum non viene filtrato a freddo.
Prodotto con le uve provenienti da tre settori diversi della denominazione (nord-est, sud-est e sud-ovest), con caratteristiche pedoclimatiche specifiche, racconta in maniera precisa e fedele lo stile classico di Val di Suga. Le diverse collocazioni geografiche dei vigneti rendono le uve di Sangiovese complementari, capaci di disegnare un profilo tradizionale. Un vino che ha in sé la non comune possibilità di coniugare espressività e tensione, generosità di frutto e rigore, non perdendo mai in eleganza. Naso articolato, con note di frutta rossa matura e croccante, arancia, chinotto, sensazioni leggermente balsamiche. La bocca è strutturata, di ottima definizione tannica e acida, dal finale persistente e in crescendo.
Bonverre utilizza il metodo antico della cottura in vaso per preservare per lungo tempo e in maniera ottimale i sapori, senza l’aggiunta di conservanti o additivi artificiali. Il vetro rappresenta una scelta di sostenibilità, in quanto riutilizzabile dopo il consumo o facilmente riciclabile. Per questo San Valentino 2023 Bonverre propone San Bajon: l’autentica interpretazione di uno storico dolce piemontese che porta la firma del maestro gelatiere Alberto Marchetti (che guida 4 gelaterie a Torino, una ad Alba, nelle Langhe, due a Milano e una ad Alassio). Si tratta dello zabaione proposto nella sua chiave più autentica: una crema di zabaione aromatizzata al marsala vintage secco, invecchiato in fusti di rovere, realizzata per Bonverre. Leggenda narra che le signore di Torino se ne tramandarono la ricetta di generazione in generazione, utilizzandolo come rinvigorente e tonico per i propri mariti. Il nome San Bajon, proveniente dal dialetto piemontese poi fu italianizzato in Zabaione.
Il tris di Cioccolato Taggiasco è composto da tre le tavolette in una golosissima confezione che comprende cioccolato al latte, bianco e fondente. Le tre versioni sposano la naturale sapidità delle olive Taggiasche accuratamente raccolte, selezionate a mano e poi sottoposte a un lungo processo di essiccazione della durata di tre giorni. Il risultato è un’unione di sapori contrapposti, un gioco di gusto tra il dolce e il salato e una consistenza croccante. Oltre a questa novità, è stata creata un’edizione limitata in collaborazione con Gianluca Biscalchin, ovvero un Cioccolato Taggiasco al pistacchio. Una limited edition di 300 i pezzi preparato con pasta di pistacchi salati, cioccolato bianco e le olive Taggiasche essiccate, il connubio perfetto per gli amanti del contrasto dolce-salato, e per chi non rinuncia mai a un piccolo momento di dolcezza durante la giornata. Ogni astuccio di questa edizione limitata verrà accompagnato da cartoline firmate da Gianluca Biscalchin, artista, giornalista e autore, nonché amante della Liguria e appassionato ed estimatore della buona cucina.
L’R.D.O. Ponente Brut nasce da un singolo vigneto con esposizione a sud-ovest. Questo vino racchiude tutta l’eleganza e la finezza di un terroir unico come Ogliano, dove la sua tipicità è sigillata dalla leggera nota speziata che evolve in un crescendo grazie alla longevità del vino stesso. presenta un elegante giallo paglierino con brillanti riflessi verde-oro. Il perlage è fine e persistente. Bouquet fresco e variegato dove note di bergamotto, gelso bianco, pesca, nespola, melone e fiori di acacia si contraddistinguono per intensità e nitidezza. Cenni di melissa, timo, mentuccia e salvia, infine, completano il ricco corredo aromatico. Il palato propone fresche e delicate fragranze floreali valorizzate da piacevoli sfumature minerali. Il finale, lungo ed equilibrato, chiude con una nuance di lime, zenzero e un richiamo alle spezie.
L’offerta di Wilden.herbals è cresciuta e dopo Morning, Night, Hangover, Digestive, Focus, Relax e Detox si aggiunge ora Reborn, la nuova tisana a base di erbe, studiata per essere assunta in ogni momento della giornata per ricaricare corpo e mente e ricominciare, rinascere e ripartire, pronti ad accogliere novità e avventure. Una perfetta unione di erbe officinali, frutta secca e radici da utilizzare anche in cucina. Le sue note intense e decise, rendono questo Remedium perfetto per i curry di verdure o gli stufati di carne e, le note agrumate del bergamotto, la dolcezza della mela e la lavanda sono perfette anche per la preparazione dei dessert. Santoreggia, citronella, zenzero, verbena odorosa, lavanda, mela e bergamotto sono le erbe, i frutti e le radici presenti nella limited edition Reborn, un bouquet di sapori giocoso, fresco e ben bilanciato che permette al nostro organismo di purificarsi e ricaricare le energie. Il suo profumo fresco e agrumato è la prima cosa che colpisce, lasciando poi posto al gusto dove la dolcezza di lavanda e mela controbilanciano l’amaro del bergamotto e il sapore deciso della santoreggia che ricorda l’origano e il timo.
Islay è un'isola scozzese, nota come la "regina delle Ebridi. Quest’isola è la patria dei Whisky torbati, ed è qui che è recentemente sorta La distilleria Kilchoman inaugurata solo recentemente a fine 2005, dopo oltre 120 anni che non venivano aperte nuove distillerie sull’isola. Nata come micro-distilleria agricola, è inserita all’interno della Rockside Farm da cui preleva l’orzo che malta direttamente in casa a copertura di buona parte del proprio fabbisogno. Non è affacciata direttamente sul mare ma dista solo poche centinaia di metri dalla costa di Islay più esposta verso l’Oceano Atlantico, da cui è quindi notevolmente influenzata. Proprio alla una pittoresca spiaggia di sabbia di Machir Bay è ispirato il Whisky maturato per 5 anni e mezzo in botti first fill, ex-bourbon e per i successivi 6 mesi in botti ex-sherry Oloroso per un totale di 6 anni di invecchiamento. La combinazione delle botti usate donano a questo single malt complessità, con una combinazione di dolcezza, fumo di torba e vaniglia.
È sempre una sorpresa per me, anche se vi sono preparato, sapere che a qualcuno interessa il futuro del posto in cui viviamo. Posso anche affermare di non avere mai incontrato nessuno che abbia veramente un profondo interesse per le meraviglie e i misteri di questa terra, col quale io non abbia stretto un forte legame.
Motivo per cui nel riceve la notizia di cui a breve vi parlerò, ho percepito una sensazione, come una parola d’ordine di una intera comunità a carattere mondiale i cui partecipanti vivono un pensiero unico: ovvero la conoscenza e la coscienza che nella vita abbiamo qualcosa che va ben oltre all’empirico pensiero della fede e della logica della scienza moderna.
Ho di fatto appreso che il nuovo tappo di Vinventions è la prima chiusura per vini al mondo ad essere prodotta riciclando plastica raccolta nelle zone costiere, e destinata a finire negli oceani (Ocean Bound Plastic). Per il lancio a livello mondiale di questo progetto Vinventions ha scelto Donnafugata: la storica cantina siciliana sarà infatti la prima ad usare il tappo Nomacorc Ocean sulle bottiglie del proprio vino Damarino. Una collaborazione fondata sulla condivisione degli stessi valori per la sostenibilità ambientale.
Il legame che mi lega a Donnafugata è una storia lunga ben 25 anni, ed è dunque per me un immenso piacere poterne parlare. Ma andiamo con ordine. Donnafugata nasce in Sicilia dall’iniziativa di una famiglia, con oltre 170 anni di esperienza nel vino di qualità che ha saputo innovare lo stile e la percezione del vino siciliano nel mondo. Oggi José e Antonio Rallo, quinta generazione, guidano l’azienda e una squadra di persone orientata all’eccellenza.
L’azienda che ha le Cantine Storiche a Marsala e quattro tenute: a Contessa Entellina, a Pantelleria, sull’Etna e a Vittoria, crede nella sostenibilità e conta oltre 30 anni di buone pratiche. Il vigneto, la Carbon e la Water Footprint, la biodiversità e la valorizzazione delle varietà autoctone, il risparmio energetico e l’energia pulita, il paesaggio e l’architettura sostenibile. Dal 2021 Donnafugata aderisce alla fondazione SOStain Sicilia, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana, rafforzando il proprio impegno per la Sostenibilità Ambientale, Sociale e di Governance, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU, aderendo alla Fondazione SOStain Sicilia.
Arrivo al punto. Proteggere gli oceani rendendo la plastica una risorsa rinnovabile. Con questo intento è nato Nomacorc Ocean, il primo tappo da vino al mondo con plastica riciclata dalle zone costiere.
Per il lancio mondiale Vinventions ha pertanto scelto l’Italia e ha voluto condividere il progetto con una realtà d’eccellenza come Donnafugata. L’azienda siciliana è stata considerata il partner ideale per presentare Nomacorc Ocean. Sarà il Damarino, Bianco Sicilia Doc, il primo vino al mondo ad usare un tappo prodotto riciclando plastica raccolta nelle zone costiere, per evitare l’inquinamento degli oceani.
Molte azioni sono intraprese in tutto il mondo per limitare l'inquinamento marino, una problematica che desta grande preoccupazione. Alcune di queste iniziative mirano a bloccare e recuperare i rifiuti prima che raggiungano il mare: tra queste Nomacorc Ocean, che utilizza una materia prima proveniente da questi rifiuti per dargli una seconda vita, secondo i principi dell’economia circolare. Questi rifiuti sono chiamati Ocean Bound Plastic, ossia OBP; scarti di plastica recuperati nelle regioni costiere dove i sistemi di raccolta sono inesistenti, o carenti, e dove rappresentano il più alto rischio di inquinamento.
Non va dimentico che, secondo i più recenti studi scientifici, i rifiuti destinati a finire negli oceani generano quasi l'80% dell'inquinamento marino. Utilizzando gli Ocean Bound Plastic, l'obiettivo è quello di far parte anche noi della catena di valore per incrementare l’uso di questa materia riciclata e la necessità di raccolta di questi rifiuti, riducendo il loro volume e il rischio che rappresentano per la natura.
C’è dunque grande soddisfazione per gli uomini e le donne della cantina in quanto orgogliosi che Vinventions li abbia scelti per il lancio di questo progetto. La pregevole iniziativa consente di rafforzare l’impegno di Donnafugata per la sostenibilità ambientale con risultati concreti e tangibili: grazie all’introduzione di questo tappo sul vino Damarino contribuisce al riciclo di 1,15 tonnellate di OBP”. Si tenga anche presente che tecnicamente parliamo di un tappo dalle comprovate prestazioni, tra i più utilizzati dalla filiera del vino. La tipologia dei materiali e la loro provenienza sono una vera innovazione; Nomacorc Ocean consente di rafforzare l’impegno della Famiglia Rallo, titolari della cantina, in favore della salvaguardia ambientale, soprattutto per mari ed oceani. L'obiettivo di Vinventions e di Donnafugata è anche quello di offrire al consumatore finale la possibilità di contribuire, attraverso le loro scelte, alla salvaguardia ambientale.
L'azienda che organizza la raccolta degli OBP riciclati, utilizzati come materia prima per il tappo Nomacorc Ocean, raccoglie i rifiuti di plastica abbandonati che rischiano di inquinare gli oceani sulle spiagge e sulle isole del sud-est asiatico dove le emissioni di inquinamento marino sono considerate le più elevate al mondo. La raccolta viene effettuata in condizioni di lavoro eque ed è verificata nell'ambito della certificazione di Zero Plastic Oceans.
Gli OBP riciclati utilizzati nel tappo Nomacorc Ocean sono ottenuti utilizzando l'avanzata tecnologia di riciclaggio che riduce i materiali plastici allo stato di monomero. La materia prima risultante da questo riciclaggio ha quindi esattamente le stesse proprietà di una materia prima vergine. Essa è quindi adatta al contatto alimentare e conferisce al prodotto finale prestazioni identiche.
Damarino 2022 è il primo vino al mondo ad utilizzare il tappo Nomacorc Ocean. La cantina lo produce nella parte della Sicilia sud-occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori limitrofi. La sua denominazione è Sicilia Doc Bianco, mentre le uve sono delle varietà autoctone siciliane. I terreni su cui si producono le uve sono posti ad una altitudine che varia da 200 a 400 m s.l.m.; orografia collinare; suoli francoargillosi a reazione sub-alcalina (pH da 7,5 a 7,9) ricchi in elementi nutritivi (potassio, magnesio, calcio, ferro, manganese, zinco) e calcare totale da 20 a 35%). Inverni miti, estati asciutte e ventilate con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il vigneto presenta un allevamento a controspalliera con potatura a cordone speronato, lasciando da 6 a 10 gemme per pianta. Densità di 4.500 - 6.000 piante per ettaro, con rese di 80-90 quintali per ettaro.
Dal colore paglierino chiaro, Damarino 2022 unisce sensazioni aromatiche delicate di fiori bianchi e note fruttate tra le quali spiccano quelle di agrumi. In bocca è delicato con un piacevole finale. Davvero ottimo come calice da aperitivo e per accompagnare piatti leggeri della cucina di mare. Servirlo in calici di media ampiezza senza svasatura. Aprire al momento, ottimo a 9-11°C.
Fabrizio Salce su segnalazione dell’ufficio stampa Italia Donnafugata
Nerospinto ha incontrato per voi il rapper sardo Pauz (al secolo Angelo Sanna), reduce dalla vittoria della quarta edizione di JazzAlguerMediterrani (il contest giovanile della rassegna JazzAlguer).
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