
11 ristoranti da provare a Milano nel 2023
C'è fermento nel settore della ristorazione della città meneghina: ecco allora la nostra selezione di ristoranti da provare a Milano nel 2023
"Le persone che amano mangiare sono sempre le persone migliori." Con questa frase di Julia Child, cuoca e scrittrice degli anni '60, vi raccontiamo la nostra selezione dedicata agli 11 ristoranti da provare quest'anno a Milano.
Tra nuove aperture, nuovi menu ma anche locali storici che si rinnovano con una nuova proposta, ecco i ristoranti da tenere d'occhio, in questa lista dedicata alle persone migliori amanti del buon cibo.
I ristoranti da tenere d'occhio a Milano per il 2023
Di seguito la nostra selezione dedicata ai ristoranti da provare assolutamente nel 2023. Bon Appétit!
Corteccia di Cristiano Tomei
Lui è il più anarchico degli Chef italiani e Corteccia è il suo nuovo ristorante di Milano, che si affianca allo storico L'Imbuto di Palazzo Pfanner a Lucca. Cristiano Tomei, una Stella Michelin dal 2014, ha aperto nel capoluogo lombardo, in corso Europa, una sorta di osteria contemporanea, con un menu che parte dalla selezione di soli ingredienti stagionali e un'offerta ispirata a piatti tradizionali, fortemente conosciuti. Il ristorante è aperto a pranzo e a cena con un'unica carta, è composto da 67 coperti, di cui 10 al bancone e 8 nella saletta privata con tavolo imperiale. Il design degli interni riflette quella che è la filosofia dello Chef, cioè un luogo in cui mangiare e stare bene e che faccia venire voglia di tornare. La palette colori è calda, infatti, con richiami vintage agli anni '70 e tonalità di arancione, marrone e ocra. La cucina è in parte a vista, grazie a una finestra che si affaccia sulla sala.
Da Corteccia si possono assaggiare alcuni grandi classici di Tomei, come i Pennoni panna e prosciutto, la Crema catalana al Parmigiano e cervella, il Manzo sulla corteccia di pino (da qui il nome del ristorante) o il Fritto misto di mare e terra su fazzoletto. Omaggio a Milano invece con il Riso alla crosta di Parmigiano e brodo di cipolla e zafferano e la Cotoletta di nervetti di vitello. Tra i dolci, sbarca a Milano la mitica Peschina di Prato del Maestro Paolo Sacchetti, un classico della pasticceria a base di pasta brioche, crema pasticcera e alchermes, mentre la carta dei vini presenta anche etichette di piccoli produttori biologici ed è curata personalmente dallo stesso Tomei.
VERSO Ristorante
Ph. Agenzia Immagina
Questa è la vera storia di un amore incondizionato, quello per la cucina degli Chef Remo e Mario Capitaneo. VERSO è il nuovo ristorante dei fratelli pugliesi figli dell'Alta Cucina stellata, che ha finalmente aperto nel centro di Milano, che più centro non si può: in piazza Duomo 21. Entrambi hanno lavorato per il meglio che ci possa essere, dai ristoranti stellati di Enrico Bartolini, MUDEC compreso, a Trussardi alla Scala di Andrea Berton, da Piazza Duomo di Enrico Crippa a Carlo Cracco. Il design del locale è unico, con una cucina totalmente a vista che dissolve completamente la barriera tra sala e cucina, in modo che alla fine sembra un po' di stare a casa con loro, tre chef's table intorno ai fuochi e un totale di 33 coperti.
Capesante dorate, foie gras, carote di Polignano e zafferano (ph. Andrea Fongo)
La cucina a quattro mani dei fratelli sperimenta, demolisce gli equilibri del presente e porta finalmente una ventata di novità nella giungla ristorativa milanese. L'identità dei due Chef si ritrova a pieno nei piatti, in cui gli ingredienti vivono in simbiosi ma sono complementari allo stesso tempo, così come due fratelli, due caratteri, due anime. Principio che si ritrova nelle Capesante dorate, foie gras, carote di Polignano e zafferano, in cui si uniscono mare e terra, o nella circolarità del Cardo gobbo di Nizza Monferrato insieme ai cacciaroli alla piastra, che abbracciano una salsa profumata al latte di cocco, curry, foglie di cardo e calamaro. Eccolo qui il mondo nuovo, tra rivoluzione e restaurazione, "VERSO una nuova cucina, VERSO il mondo, con fermata a Milano". www.ristoranteverso.com
Ristorante La Coldana di Lodi
Nuovo Chef e nuova brigata per il ristorante La Coldana di Lodi. Da gennaio 2023 infatti, prende le redini della cucina lo Chef Alessandro Proietti Refrigeri, una Stella Michelin conquistata nel 2019 al ristorante Villa Naj. Dopo esperienze nazionali e internazionali tra cui al Noma di Copenaghen e a La Pergola Cavalieri Hilton, arriva a Lodi con tutta la sua brigata di cucina. La sua filosofia incontra perfettamente quella de La Coldana: esaltare al meglio i prodotti del territorio con richiami alle esperienze dello Chef maturate all'estero. Il ristorante si trova ai bordi di una foresta di pianura caratterizzata da corridoi di verde e da alti arbusti; un luogo unico e suggestivo completamente fuori dalla città. Posto all’interno di una cascina ristrutturata del 1700, si caratterizza per uno stile moderno in armonia con il contesto architettonico originario della cascina. Il locale è suddiviso in cinque intime sale, ognuna con diverse luci e ambientazioni, per un totale di 30 coperti, con un giardino curato.
Tra i piatti che più incuriosiscono in carta, da segnalare l'Uovo 73° in una carbonara, i Bottoncini di patate affumicati, grana padano riserva 20 mesi, funghi pioppini, tartufo nero e alga kelp tostata, e l'Ombrina bocca d’oro con il suo fondo, cavolfiore montato al burro d’alpeggio, radicchio in aceto di lamponi e caviale Calvisius Siberian. La carta dei vini, composta da più di 600 etichette (nazionali ed estere) è stata creata dai patron Alessandro Ferrandi e Fabrizio Ferrari, che si occupano anche dell’accoglienza e del servizio di sala. Alla base della nascita di questo progetto ci sono valori che accomunano lo Chef e il ristorante, come la forte etica aziendale e la ricerca della sostenibilità in tutte le sue forme. Una cucina di ultima generazione a basso impatto energetico, un piccolo orto di erbe aromatiche del quale lo Chef Alessandro fa grande uso e l'utilizzo limitato di plastiche usa e getta. www.ristorantelacoldana.it
Millésime 1990
Un bar à vin ed enoteca, il nuovo punto di riferimento per gli amanti del buon bere e gli appassionati di vini francesi guidato da Massimiliano Balestreri, patron del wine bar “El Buscia" a Milano, e Silvia Vecchione, i quali hanno trasferito la comune passione per la Francia vitivinicola nella creazione di un luogo unico in via Raffaello Sanzio. Lo spazio si configura come un viaggio alla scoperta dei vini d’Oltralpe, con circa 400 referenze che si possono degustare in loco o comodamente a casa propria. Da Millésime 1990 è possibile condividere una bottiglia oppure sorseggiare un calice scegliendo dalla carta dedicata alla mescita: una proposta che si rinnova regolarmente e che include sempre 14 vini tra bolle, rossi, bianchi, rosati e vini dolci.
L’esperienza à la français si completa con una serie di prelibatezze gourmet provenienti da tutte le regioni del territorio francese: taglieri di salumi, selezioni di formaggi caprini e vaccini e proposte dedicate ai palati più curiosi come il Paté in crosta di pane, il Medaglione di foie gras d’anatra, il Duo di terrine (di coniglio al rosmarino e di maiale al prezzemolo) e il Petto d’anatra affumicato con pane speziato e chutney di mango. Per chiudere in dolcezza, niente di meglio che i cannelés di Bordeaux, preparati artigianalmente: croccanti e caramellati all’esterno, con un cuore cremoso che si scioglie in bocca e che si presta ad essere esaltato da un calice di Riesling Vendanges Tardives alsaziano. www.millesime1990.com
Un Posto a Milano
Ph. Alice Gemignani
Cascina Cuccagna è una delle più antiche cascine di Milano a pochi passi da Porta Romana, e ospita il ristorante Un Posto a Milano, guidato dal creativo Chef Nicola Cavallaro. Genuinità contemporanea: è questa la linea di pensiero seguita dal ristorante, che fa un utilizzo accorto e creativo di materie prime stagionali, ricercate in maniera certosina tra produttori locali. Un tema che a cascina sta particolarmente a cuore, come dimostra il Mercato Agricolo, appuntamento organizzato da Cascina Cuccagna nelle sue corti ormai da anni ogni martedì.
Chef Nicola Cavallaro (Ph. Alice Gemignani)
Un menu diverso per ogni periodo dell'anno, per valorizzare ingredienti e materie prime che seguono mesi e stagioni, secondo il motto del Chilometro Vero, alla ricerca di prodotti tracciabili in ogni fase del processo di coltivazione, allevamento, produzione e lavorazione. I piatti del menu invernale sono la rivisitazione contemporanea di una cucina che sa di calore, tradizione, convivialità: proposte da dividere tra i commensali, ingredienti semplici ma ricchi di gusto, protagonisti gastronomici ritrovati, come il cotechino e l’oca “in onto". Non mancano alternative veg, come l'hummus di zucca. Tra le novità, le Local Warming, cene a risparmio energetico con grandi tavolate illuminate solo dalla luce di qualche candela, una coperta sulle gambe, una tazza di brodo e una zuppa calda, con vin brûlé e Schluck di grappa, e un nuovo Jazz Club, ogni martedì con un doppio concerto. www.unpostoamilano.it
Cultura Carnica a Gallarate
Sulla scia di una realtà che in Argentina è già tendenza, ha inaugurato da poco a Gallarate (Va) il primo punto vendita nazionale dedicato a entrecote, picanha & co. Cultura Carnica è una vera boutique della carne: i fratelli Juan Manuel e Juan Cruz Lopez, terza generazione di una famiglia che si dedica alla produzione di carne bovina nella zona della Pampa Argentina, con oltre cinquant'anni di esperienza, arrivano in Italia nel settembre 2021 per dare inizio a una cospicua collaborazione con Diego Aronna, tra i più conosciuti ed apprezzati importatori di carne argentina di qualità nel Bel Paese (tra i principali clienti ristoranti del calibro di El Carnicero e El Porteño a Milano).
Nella elegante sala di Cultura Carnica vi è un'atmosfera rustico-chic dall’appeal minimale e contemporaneo. I pregiati tagli vengono esibiti come gioielli: entrecote, controfiletto, diaframma, filetto, picanha, bavetta, spinacino, fiorentina, tomahawk, per citarne alcuni, presentati sottovuoto e porzionati. Nella sala sul retro, Cultura Carnica completa e arricchisce la proposta con uno spazio dedicato alla selezione dei migliori vini argentini: dal sud dell’Argentina fino al nord, passando per tutta la Cordillera de los Andres, vigneti che nascono dai 200 metri di altezza fino ai 2000 metri, puntando sul Malbec. Instagram @culturacarnica.it
DaDa in Taverna
Sono gli Chef Paolo Anzil e Giuseppe Davide La Grotteria a guidare la cucina di DaDa in Taverna, il ristorante milanese in zona Cordusio (che è anche cocktail bar) nato nello spazio della storica Taverna Moriggi del 1900. 40 coperti e una carta della cucina snella, stagionale e verso la cucina tradizionale italiana, senza dimenticare qualche incursione all'estero (Sudamerica per i prodotti, Oriente per tecniche e accostamenti). Il locale, con due entrate, rispecchia perfettamente l’ambivalenza che vogliono comunicare: Da-Da, un ingresso per ogni ambiente in cui vivere un'esperienza originale, dove passato e presente sono una cosa sola. Ogni particolare è pensato per mantenere un legame con il design del passato, nel rispetto della storia del luogo. Tutto rievoca le antiche osterie milanesi, ma con un approccio contemporaneo.
Tra i piatti iconici troviamo il risotto Milano anni 80, un omaggio alla vecchia ricetta milanese rivisitata per renderla attuale sia nella tecnica in cucina che nella presentazione, e la Terrina di orecchie di maiale, un piatto povero del passato reinterpretato con l’inserimento di un elemento marino, come l'ostrica e una salsa verde di crescione e bergamotto. Da assaggiare anche lo Spaghetto freddo in salsa olandese alla n’duja , stracchino fresco affumicato e il Vialone nano mantecato in salsa bouillabaisse, triglia in olio cottura, fasolari e gambero blu. Non solo cucina: DaDa si dedica anche alla musica dal vivo, con la suggestiva proposta jazz curata dal pianista Davide Cabiddu, e all'arte, con una galleria che accoglie le opere di artisti emergenti. dadaintaverna.com
Horteria
Largo ai giovani più che mai. Horteria è il progetto a filiera cortissima di due giovani under 35, Giorgia Codato e Mauro Salerno, che s'incontrano a Mirano nel 2017, luogo in cui nacque il primo ristorante Horteria, per il desiderio di Giorgia di creare un luogo in cui “poter stare bene” insieme al cibo. Il nuovo indirizzo milanese di via della Moscova ospita una cucina autentica che vuole essere uno strumento per introdurre le persone alla cultura del cibo in un ambiente genuino e di fiducia, dove la sperimentazione culinaria viene arricchita dalla consapevolezza del proprio impatto sul mondo. L'attenzione per la sostenibilità e lo spiccato senso creativo sono espressi non solo attraverso i piatti, ma anche esaltati dalla carta dei vini e dal menu, realizzati saggiamente con il riutilizzo di scarti alimentari.
A guidare la cucina lo Chef Roberto Cogni, classe '94, ha lavorato con Antonello Colonna a Milano e al ristorante Desco. Green senza essere vegani o vegetariani, il nome stesso del locale è un chiaro richiamo alla genuinità dei prodotti dell'orto di casa. Anche il design del locale segue questa filosofia, arricchito di piante, legno, argilla, che emergono in un contesto dalla forte espressività. La sala è intima e raccolta, come il servizio, attento, premuroso e gestito direttamente da Giorgia e Mauro. Tra i piatti signature di Horteria, la Tartare di manzo con marmellata di tuorlo, verdure pickles, pane di segale e finocchietto; Horto, un tripudio green con verdure cotte, crude e fermentate, la Zuppa di cipolle con formaggio fontina d’alpeggio e tuille di verdure, i Ravioli ripieni di coda di toro e cioccolato amaro ed il Diaframma di cavallo con chimichurri e cavolo romanesco. www.horteria.it
Il nuovo menu del Deus Cafe Navigli
L'interno del Deus Cafe Navigli (ph. Marco Alfredo Bello)
Aperto nel 2021 tra via Vigevano e via Sartirana, il Deus Cafe Navigli è il più recente nato della famiglia Deus Ex Machina. Il locale trova la sua identità distintiva in tre elementi principali: il design accogliente e curato, la dj-booth espressione diretta della passione per la musica di qualità e la proposta food & beverage. Da sempre i cocktail d’autore e la selezione di vini naturali sono una garanzia con la firma dell'Head Bartender e Direttore del locale Fabio Spinelli. Da settembre 2022 il locale è aperto a colazione, pranzo, aperitivo, cena e dopocena.
Pancia di maiale croccante (ph. Marco Alfredo Bello)
Nel menu dal tocco originale possiamo trovare il Nasi Gorem (riso fritto, gamberi, verdure e uovo) a pranzo, versione rivisitata del piatto del sud-est asiatico Nasi Goreng, o il must Deus Burger (carne di manzo, lattuga, pomodoro, cheddar, cipolla caramellata, uovo all’occhio di bue, guacamole piccante e bacon, servito con patate al forno). L'amatissimo Avo Toast (con guacamole, uova in camicia e erba cipollina) è protagonista in tutti menu del pranzo, cena e brunch. Tra le novità del 2023 da segnalare a pranzo i Mezzi paccheri al ragù di orata e olive taggiasche, e a cena la Trippa light (chips in panatura leggera, servite con salsa Al rafano leggermente piccante), Prince cali (sezioni di cavolo viola cotte al vapore e servite con salsa tahina, guacamole e melograno) e la Pancia di maiale croccante (con coulis di bosco e purè di patate alla curcuma). www.deuscafemilano.it
La Esse Romagnola
“S' t' vu ste' bén, magna fort e bi' de vén” dicono i romagnoli (“Se vuoi stare bene, mangia bene e bevi vino”). Fondato da quattro giovani ristoratori, è arrivato anche a Milano il ristorante di Rimini dal successo strameritato, approdato in via Tortona con l'obiettivo di esportare la vera tradizione romagnola in un format accogliente e unico nel suo genere. Primi piatti a base di pasta fresca realizzata dalle sapienti mani delle ‘zdore romagnole, secondi piatti di carne, taglieri, una proposta vegetariana e, naturalmente, la vera e iconica piadina romagnola, come la Tradizionale, con Prosciutto Crudo di Parma 24 mesi, squacquerone della Centrale del Latte di Cesena e rucola.
Dalla piada ai Cassoni (un po’ più sottili delle piadine, farciti e ripiegati), anch'essi protagonisti del menu, preparazione tipica di Rimini dalla forma simile ad un calzone ma creato con l’impasto della piada (all’olio EVO) e farcito con diversi ripieni. E poi ancora Passatelli in brodo di carne, i Passatelli al ragù bianco di coniglio e galletto, le Tagliatelle al ragù romagnolo, quello che propone la Esse Romagnola è un interessante viaggio sensoriale alla scoperta dell'autentica tradizione gastronomica della Romagna, rievocandone anche il piacere genuino della sua convivialità. Nel menu si notano anche due prodotti “Made in La Esse” come il Tagliolino La Esse, prodotto 100% creato dai soci: tagliolino all'uovo, spesso e ruvido, condito con crema di Parmigiano Reggiano, uovo in camicia e scaglie di tartufo nero. www.laesseromagnolastore.it
Ristorante Stendhal
Chiudiamo con un viaggio nella tradizione dal 1987: il ristorante Stendhal a Milano in via San Marco compie 35 anni, ma il suo menu continua ad essere un omaggio a Milano, con una cucina tradizionalmente contemporanea e a prova di milanese 2.0. Tra i piatti iconici da provare, sicuramente i Mondeghili Tradizionali Stendhal con verza in due consistenze e ristretto di vitello, il Tonnarello verde di Stendhal al ragù bianco di vitella e olio al tartufo o la Milanese di vitello alta di Stendhal.
E poi c'è anche la Trippa della domenica che porta con sé un sapore nostalgico della Milano di un tempo e che viene preparata solo di domenica perché un tempo la tradizione era quella di mangiarla durante i giorni di festa. Il tutto accompagnato dal pane di Davide Longoni e dalla focaccia Fiordiponti. Se siete amanti della tradizione e della vera cucina milanese, Stendhal è il ristorante giusto. www.stendhalmilano.it

Giorgia Brandolese
Da The Wire ai Pearl Jam, passando per Grant Achatz. Musicista, Giornalista, laureata in Comunicazione pubblicitaria, nel corso degli anni si specializza in Cinema, Serie Tv, Alta Cucina.
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